Ministero dell'Istruzione dell'Universita' e della Ricerca
Direttiva del 16 gennaio 2004 prot. n.
287/MR
Direttiva generale sull'azione
amministrativa e sulla gestione per l'anno 2004
IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA
RICERCA
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni e integrazioni, in particolare,
gli artt. 4 e 14, che fanno obbligo all'organo
d'indirizzo politico di adottare annualmente, con apposita direttiva, le
Linee generali che individuano obiettivi, priorità, piani e programmi;
Visto il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 e successive modificazioni e integrazioni, contenente il
T.U. delle disposizioni legislative vigenti in materia d'istruzione;
Vista la legge 3 aprile
1997, n. 94 e successive modificazioni e
integrazioni, recante norme di contabilità generale dello Stato in materia di
bilancio;
Visto il documento di programmazione
economico finanziaria per gli anni 2004/2007;
Visto il decreto ministeriale n. 1 del 7 gennaio
2004, concernente l'assegnazione per l'anno finanziario 2004 ai Centri di
responsabilità amministrativa del Ministero dell'Istruzione, dell'Università
e della Ricerca delle risorse finanziarie iscritte nelle unità previsionali
di base;
Vista la legge 10 marzo
2000, n. 62, recante norme per la parità
scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione;
Visto il D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275,
contenente il regolamento in materia di autonomia delle istituzioni
scolastiche;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, contenente disposizioni sul riordino e potenziamento dei
meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei
rendimenti e dei risultati dell'attività svolta dalle Amministrazioni
Pubbliche;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 e successive modificazioni e integrazioni, relativo al
riordino delle Amministrazioni dello Stato, a norma dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59;
Vista la legge 21
dicembre 1999, n. 508, concernente
la riforma delle istituzioni di Alta cultura artistica e musicale;
Visto il D.P.R. 11 agosto 2003, n. 319, con il
quale è stata disciplinata l'organizzazione del Ministero dell'Istruzione, dell'Università
e della Ricerca;
Vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'8 novembre
2002 recante indirizzi per la programmazione
strategica e per la predisposizione delle direttive generali dei Ministri
sull'attività amministrativa e sulla gestione;
Viste le proposte formulate dai
Dipartimenti in cui si articola il Ministero dell'Istruzione, dell'Università
e della Ricerca; Sentito il Servizio di Controllo Interno;
Ritenuta la necessità di individuare le
Linee di indirizzo e i programmi di amministrazione, gli obiettivi, le
priorità, le risorse e i risultati;
EMANA
la seguente direttiva che viene
strutturata per ragioni di assetto logico e sistematico e per comodità di
riferimenti e di consultazione in sezioni corrispondenti ai tre Dipartimenti
in cui si articola questo Ministero e in quella dei controlli, nel rispetto
del disegno unitario che deve caratterizzare le missioni e l'azione
dell'Amministrazione complessivamente intesa.
Destinatari
I destinatari della direttiva sono i Capi
dei tre Dipartimenti, delle quindici Direzioni generali centrali e delle
diciotto Direzioni scolastiche regionali, in cui si articola il Ministero
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
Concluso l'iter di perfezionamento della
presente direttiva seguiranno, da parte dei Capi Dipartimento, le coerenti
Linee di indirizzo operativo per le materie di rispettiva competenza dei
Direttori generali centrali e periferici. Ai fini della comprensibilità da
parte dell'utenza e dell'effettiva verifica dei risultati raggiunti, dette
Linee di indirizzo operativo, dovranno conformarsi alle indicazioni e
prescrizioni richiamate dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri
citata in premessa.
L'assegnazione degli obiettivi ai
Dirigenti generali e ai Dirigenti di secondo livello deve essere finalizzata
a garantire, anche e soprattutto nell'attuale delicata fase di messa a regime
del riordino dell'Amministrazione centrale e periferica, la continuità
dell'azione amministrativa e la piena operatività dei Centri di
responsabilità, in un'ottica di rinnovata efficacia ed efficienza, anche ai
fini della valutazione dei risultati.
In tale ambito, il nuovo Dipartimento per
la Programmazione Ministeriale, per la Gestione del Bilancio e per le Risorse
Umane e dell'Informazione, nell'esercizio delle proprie funzioni strumentali
di interesse comune agli altri Dipartimenti e Uffici scolastici regionali,
ferme restando le missioni e gli obiettivi di competenza, opererà in raccordo
con i Dipartimenti medesimi.
Gli Uffici scolastici regionali, nel
rispetto degli obiettivi di competenza, continueranno a svolgere gli
adempimenti organizzativi, amministrativi e funzionali di cui alla vigente
normativa regolamentare e quelli indicati nella presente direttiva, in
coerenza, anche, con gli indirizzi operativi predeterminati dal Dipartimento
per l'Istruzione e dal Dipartimento per la Programmazione Ministeriale, per
la Gestione del Bilancio e per le Risorse Umane e dell'Informazione.
Obiettivi prioritari
Nell'ambito dell'Istruzione,
dell'Università e dell'Alta Formazione artistica, musicale e coreutica e
della Ricerca scientifica e tecnologica, sono in corso di attuazione
importanti riforme riguardanti, rispettivamente, il sistema nazionale
educativo di istruzione e formazione, il sistema universitario, l'Alta
Formazione artistica, musicale e coreutica, la struttura del sistema
nazionale della ricerca e quella dell'Amministrazione centrale e periferica.
La riforma del sistema nazionale
educativo di istruzione e formazione, così come delineata dalla legge n. 53
del 28 marzo 2003, ridisegna il sistema e potenzia ed
adegua le strutture e l'organizzazione dei servizi all'utenza attraverso una
serie di interventi e iniziative tra cui assumono particolare rilievo:
- la revisione degli ordinamenti
scolastici;
- il miglioramento dei livelli di
apprendimento;
- l'istituzione del Servizio nazionale di
valutazione dell'istruzione;
- lo sviluppo delle tecnologie
multimediali;
- la valorizzazione professionale del
personale docente e amministrativo;
- la piena realizzazione del diritto
dovere all'istruzione e alla formazione fino a 18 anni o, almeno, sino al
conseguimento di una qualifica professionale;
- la riduzione del tasso di abbandono
scolastico e l'incremento del numero dei diplomati;
- lo sviluppo dell'istruzione, della
formazione tecnica superiore e della formazione degli adulti;
- lo sviluppo dell'istruzione, della
formazione e del lavoro nel Mezzogiorno e nelle aree depresse;
- l'ampliamento della parità scolastica;
Nell'ambito del processo di riforma del sistema
universitario, da attuare compatibilmente con gli equilibri di finanza
pubblica, vanno perseguiti:
- l'incremento delle immatricolazioni e
del numero dei laureati;
- l'aumento delle borse di mobilità a
sostegno degli studenti, l'incremento degli di assegni di tutorato e di
formazione integrativa e di assistenza allo studio, nonché il potenziamento
degli alloggi e residenze universitarie;
- l'assegnazione dei prestiti fiduciari
per il finanziamento degli studi (prestiti d'onore agli studenti);
- il potenziamento dei corsi di studio a
distanza;
- il potenziamento dei dottorati di
ricerca;
- la riforma degli ordinamenti didattici
universitari;
- la revisione delle procedure di
reclutamento dei docenti;
- la razionalizzazione, la qualificazione
e la riduzione degli squilibri del sistema universitario, compreso il
completamento del decongestionamento degli Atenei maggiormente sovraffollati;
- la riduzione degli abbandoni e dei
tempi necessari per il conseguimento dei titoli di studio mediante il
potenziamento delle attività di orientamento e tutorato e della formazione
integrativa;
- il potenziamento della rete dell'Alta
Formazione universitaria.
Nell'ambito del settore dell'Alta
Formazione artistica e musicale e coreutica, con l'entrata in vigore della legge n.
508/1999, si è avviata una fase nuova per
il sistema italiano della formazione artistica, musicale e coreutica che può
finalmente prefigurare le condizioni fondamentali per un corretto,
indipendente e pieno funzionamento della comunità artistica. A tal fine,
grande importanza assumono per lo sviluppo, la valorizzazione e la promozione
del sistema alcuni obiettivi prioritari:
- il completamento della riforma con
l'attuazione dell'autonomia statutaria e regolamentare e dell'assetto
organizzativo e gestionale delle istituzioni;
- il processo di internazionalizzazione
del sistema, volto a favorire iniziative culturali, di ricerca artistica e
progettuale, stante la forte attrazione che le istituzioni artistiche e
musicali esercitano verso studenti sia italiani che stranieri;
- la capacità di rispondere
tempestivamente a esigenze di sviluppo e settori che offrono elevate
possibilità occupazionali con una coerente e ricca offerta formativa;
- la promozione del settore artistico e musicale
attraverso la valorizzazione ed il riconoscimento dei tanti giovani talenti
portatori del patrimonio diffuso e delle diverse tradizioni artistiche e
culturali delle istituzioni.
Le riforme in atto riguardanti la struttura
del sistema nazionale della ricerca scientifica e tecnologica richiedono di
porre attenzione ai seguenti obiettivi prioritari:
- attuazione del piano nazionale della
ricerca;
- attuazione della riforma dei grandi
enti di ricerca;
- avvio del sistema di valutazione della
ricerca;
- sostegno e potenziamento della ricerca
di base;
- potenziamento dell'attività di ricerca
industriale;
- sviluppo della ricerca industriale, del
sistema scientifico e del capitale umano nel Mezzogiorno d'Italia,
- sostegno all'attrattività del lavoro
scientifico per i giovani ricercatori;
- avvio della nuova politica spaziale
nazionale;
- potenziamento delle politiche di
internazionalizzazione della ricerca.
La riforma della struttura amministrativa
centrale e periferica del Ministero completa il riordino iniziato con il decreto n. 300/1999. Essa pone in
primo piano gli obiettivi riguardanti l'emanazione dei provvedimenti
ministeriali di natura non regolamentare conseguenti all'unificazione tra ex
Murst e ex Mpi. Tra gli obiettivi prioritari concernenti la riforma vanno
realizzati:
- l'attuazione dei provvedimenti
ministeriali di messa a regime degli Uffici centrali dell'Amministrazione,
con l'individuazione degli Uffici di livello dirigenziale non generale e dei
loro compiti, la finalizzazione unitaria della gestione delle risorse
finanziarie e umane, nonché l'omogeneizzazione del trattamento economico dei
dipendenti;
- l'attuazione delle linee guida per la
riorganizzazione degli Uffici scolastici regionali e provinciali;
- l'avvio della fase sperimentale di
valutazione della dirigenza amministrativa e scolastica;
- l'adeguato supporto agli organi
responsabili del ieFondo Esperola di previdenza integrativa del personale
della scuola.
A) SEZIONE PRIMA: L'istruzione
Nella società odierna caratterizzata da
un straordinario incremento delle conoscenze, dalla continua e rapida
realizzazione e diffusione di innovazioni scientifiche e tecnologiche, dalla
globalizzazione dei mercati e dei processi di produzione - l'istruzione e la
formazione assumono un ruolo sempre più rilevante, in quanto costituiscono
non solo un fondamentale strumento di crescita uma na, civile e culturale, ma
anche un importante fattore di sviluppo sociale ed economico, di espan sione
delle opportunità produttive e delle potenzialità occupazionali, di
orientamento e riorientamento delle politiche del lavoro.
Il nuovo ruolo dell'istruzione e della
formazione richiede una scuola di qualità, da realizzare attraverso la
razionalizzazione e l'ottimizzazione di tutte le risorse disponibili, la
centralità dell'investimento educativo e formativo per meglio corrispondere
alle attese e le aspirazioni degli studenti e delle loro famiglie, la valorizzazione
del lavoro degli insegnanti, all'insegna di due fondamentali principi: quello
della solidarietà e quello dell'eccellenza. A questo occorre aggiungere una
forte in tegrazione tra le politiche educative, sociali e del lavoro, in un
più stretto rapporto tra la scuola e mondo della produzione, valorizzando il
fare e l'agire.
Attraverso il potenziamento della
dimensione europea dell'istruzione e della formazione sarà possibile
individuare standard e parametri comuni, garantire interventi di valutazione,
di monitoraggio e di verifica costanti e puntuali e rendere effettiva
l'inclusione sociale e la valorizzazione del le eccellenze.
In linea con quanto detto, è stato varato
il progetto di riforma del sistema educativo di istruzione e formazione,
specificatamente ispirato ad un ampio disegno di sviluppo e di innovazione
della società italiana, in relazione ai bisogni, agli interessi, alle
aspirazioni degli studenti, delle loro fami glie e degli insegnanti.
Fatte salve le competenze istituzionali
previste dal provvedimento di riforma del Ministero, per le quali vanno
comunque assicurate le attività di ordinaria gestione, si individuano di
seguito le aree di intervento strategico e prioritario, all'interno delle
quali sono collocati i principali obiettivi strategici che assumono rilievo
per l'anno 2004.
A1) Riforma del sistema educativo di
istruzione e formazione
Il criterio fondamentale intorno al quale
deve ruotare l'intero sistema educativo di istruzione e formazione è la
centralità dello studente che si realizza attraverso una maggiore
personalizzazione dell'offerta formativa e un più forte raccordo tra scuola e
famiglia. In tale logica, la scuola deve sempre più caratterizzarsi come il
luogo in cui si dialoga e si trovano equilibri tra punti di vista di versi,
si sviluppa e potenzia il rapporto tra scuola e genitori. Per fare ciò è
necessario conferire effettività alla riforma degli ordinamenti scolastici di
cui alla legge delega n.
53/2003, alla riforma degli istituti di
carattere atipico, all'assunzione in ruolo degli insegnati di religione
cattolica e, subito dopo l'approvazione da parte del Parlamento, alla riforma
degli organi collegiali della scuola.
Per quanto riguarda, in particolare la
riforma degli ordinamenti scolastici del I e del II ciclo, i punti e i
profili essenziali più significativi del disegno di riforma prevedono una
serie di interventi e misure in grado di garantire a tutti il diritto all'istruzione
e formazione per almeno 12 anni o, comunque, sino al conseguimento di una
qualifica entro il 18° anno di età; gli anticipi delle iscrizioni nella
scuola dell'infanzia e primaria; l'introduzione generalizzata degli
apprendimenti della lingua inglese e dell'informatica, fin dal primo anno
della scuola primaria e della seconda lingua, a partire dal primo anno della
scuola secondaria di I grado; l'adozione di un nuovo impianto ordinamentale e
di nuovi piani di studio personalizzati; la previsione della funzione di
tutor; la possibilità per le istituzioni scolastiche di realizzare corsi
integrati tra istruzione e formazione professionale; la formazione dei
docenti; la valutazione degli apprendimenti e della qualità del sistema
educativo di istruzione e formazione.
L'applicazione della riforma va pertanto
sostenuta con adeguati interventi atti a garantire la buona tenuta,
l'efficacia e l'efficienza del sistema educativo e formativo, ponendo
particolare cura all'elevamento della cultura di base, all'orientamento e
alla possibilità di opzioni diverse anche nel corso degli studi.
Inoltre, con riferimento alle modalità di
apprendimento, con il coinvolgimento delle regioni e degli enti locali, sarà
assicurata agli studenti che abbiano compiuto il 15° anno di età la
possibilità di frequentare i corsi di alternanza scuola-lavoro, come modalità
di realizzazione del percorso formativo, potenziando il rapporto del sistema
istruzione con il mondo del lavoro per un progressi vo allineamento alle
esperienze comunitarie, sulla base anche di convenzioni con imprese ed enti
pubblici e privati disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di
tirocinio.
Parallelamente all'emanazione dei
provvedimenti correlati all'applicazione delle accennate riforme dovrà essere
sostenuto e monitorato il potenziamento della progettazione dell'offerta
forma tiva a cura delle scuole, in armonia con le esigenze culturali, sociali
ed economiche espresse in ambito regionale. Si dovrà, inoltre, proseguire
nell'attuazione del piano degli interventi previsto dalla legge n.
482/1999 per le scuole site nei territori
con minoranza linguistica storica.
Contestualmente all'entrata in vigore dei
provvedimenti di riforma degli organi collegiali, che rappresentano
un'ulteriore tessera dell'ampio e complesso mosaico che caratterizza il
disegno complessivo di riforma sia del sistema dell'istruzione che
dell'Amministrazione scolastica nelle sue articolazioni centrali e periferiche,
si dovrà provvedere a gestire la fase transitoria dal vecchio al nuovo
assetto.
Gli interventi nei settori
dell'istruzione permanente degli adulti e dell'istruzione superiore non
universitaria (ivi compresa l'istruzione e formazione tecnica superiore) avranno
lo scopo di:
- promuovere e sviluppare i percorsi di
istruzione e formazione professionale nonché le relative misure di
accompagnamento e di sistema, ai fini del pieno esercizio del diritto/dovere
dei giovani all'istruzione e alla formazione fino a 18 anni;
- potenziare i rapporti scuola-lavoro
attraverso la realizzazione di un organico collegamento delle istituzioni
scolastiche e formative con il mondo del lavoro e il territorio per
arricchire la formazione dei giovani, anche ai fini dell'orientamento
scolastico e professionale;
- consolidare e sviluppare il sistema
dell'istruzione e formazione tecnica superiore, anche con riferimento alla
dimensione europea, alla formazione continua dei lavoratori e agli interventi
relativi alla ricerca scientifica e tecnologica;
- potenziare lo sviluppo culturale della
popolazione adulta nel sistema di istruzione e favorire l'inclusione sociale
di particolari categorie di persone, anche in raccordo con i sistemi della
formazione professionale, del volontariato e del privato sociale;
- sostenere gli interventi di istruzione
e formazione professionale nel Mezzogiorno d'Italia destinati ai giovani e
alla popolazione adulta, anche attraverso la collaborazione multiregionale.
Si dovrà inoltre far conseguire al
maggior numero possibile di giovani, in relazione alle risorse finanziarie
disponibili, specializzazioni idonee a favorirne l'occupazione, sia in ambito
nazionale che comunitario e ad innalzare le competenze di base della
popolazione adulta.
Si proseguirà nel potenziamento degli
interventi di consolidamento ed ampliamento del servizio reso dalla scuola
paritaria, al fine di ricondurre tutte le scuole non statali alle due
tipologie delle scuole paritarie e delle scuole non paritarie. Dovranno
essere potenziate le attività di vigilanza al fine di prevenire od eliminare
anomalie nella gestione delle scuole paritarie e ridefiniti da parte degli
Uffici scolastici regionali in vista anche dell'adesione delle scuole
paritarie alla riforma del sistema nazionale di istruzione, i rapporti tra
Stato e soggetti gestori privati, nonché i criteri e le modalità applicative
della legge n.
62/2000, sia sotto il profilo
amministrativo che finanziario.
Nel panorama delle riforme in corso di
attuazione è in via di costituzione, anche per allinearsi agli altri Paesi
dell'Unione Europea, il sistema nazionale di valutazione, avente come
finalità il monitoraggio, la verifica e la valutazione dei processi di
apprendimento e, in ultima analisi, il miglioramento dell'offerta formativa
da parte delle istituzioni scolastiche. La messa a regime di tale servizio si
avrà a conclusione dell'attuale fase sperimentazione, attraverso
l'applicazione dello specifico provvedimento legislativo che disciplinerà,
tra l'altro la struttura, l'organizzazione e i compiti dell'Invalsi.
Per quel che concerne la sicurezza degli
edifici scolastici, si dovrà continuare per quanto di competenza di questa
Amministrazione e d'intesa con gli organismi interessati e sulla base delle
indicazioni contenute nel piano straordinario degli interventi nell'adozione
delle iniziative volte a realizzare la messa a norma delle strutture,
curandone in particolare, con il Ministero delle Infrastrutture, la sicurezza
antisismica e idrogeologica. Si proseguirà, inoltre, nella programmazione,
nell'adozione e nel monitoraggio degli interventi in materia di sicurezza
delle scuole, in applicazione della legge n. 626/1994 e
nell'attualizzazione dell'esistente anagrafe dell'edilizia scolastica,
avviando nel contempo l'adeguamento dell'anagrafe nazionale.
A2) Interventi riferiti agli alunni e
alle famiglie
Il campo degli interventi per assicurare
il successo scolastico mediante la piena realizzazione del diritto dovere
all'istruzione e alla formazione è ampio e si riferisce a obiettivi diversi,
in buona parte finalizzati alla prevenzione e rimozione delle varie tipologie
di disagio giovanile. In tale ottica si dovrà provvedere ad attuare un ampio
e articolato programma di attività, basato sulla prevenzione, su efficaci
azioni di orientamento e di miglioramento dell'offerta formativa,
sull'attivazione di tirocini formativi ed esperienze di scuola lavoro, rese
possibili anche attraverso l'adozione di protocolli di intesa con le regioni
e le parti sociali, su un maggior coinvolgimento delle famiglie,
sull'investimento di cospicue risorse, tratte sia dagli stanziamenti di cui
alla legge n.
440/1997, sia dall'attivazione di misure
rientranti nel Programma operativo nazionale 2000/2006, denominato "la
Scuola per lo sviluppo", sia da altre fonti (Ministero del Lavoro, Cipe,
ecc.).
Si dovrà poi ulteriormente sviluppare
l'offerta formativa con particolare attenzione alle problematiche relative:
- alla
prevenzione e al contrasto del disagio giovanile, riconducendo ad un quadro
unitario di intervento tutti i progetti e le risorse finanziarie disponibili
anche ampliando l'istituzione di centri di aggregazione giovanile;
- alla partecipazione dei giovani
all'esercizio della cittadinanza, promuovendo la sensibilizzazione e
l'impegno degli studenti nel campo della solidarietà e del volontariato;
- alla valorizzazione della componente
familiare nel progetto educativo scolastico, sensibilizzando i genitori a
partecipare alle attività culturali, sportive e artistico ambientali promosse
dalle scuole;
- al rafforzamento dell'orientamento
anche attraverso il potenziamento dell'anagrafe nazionale degli abbandoni e
delle azioni di lotta alla dispersione e dell'integrazione sociale,
predisponendo strumenti e materiali di informazione/formazione rivolti alle
varie tipologie di utenza, privilegiando le fasce più deboli;
- all'integrazione scolastica degli
alunni delle aree a rischio di devianza sociale e criminalità minorile
caratterizzate da dispersione scolastica superiore alla media nazionale e di
quelle che presentino forti flussi immigratori, favorendone la
scolarizzazione, la socializzazione e la formazione personale e monitorando i
risultati di tali attività ai fini della programmazione successiva;
- al sostegno degli alunni in situazioni
di handicap, anche favorendone l'inserimento in percorsi misti di scuola
lavoro, al fine di agevolarne il
passaggio in ambiente lavorativo protetto;
- al supporto didattico degli alunni
ricoverati in strutture sanitarie o a domicilio per facilitarne il reinserimento
nelle classi di appartenenza, intervenendo attraverso iniziative che
qualifichino l'offerta formativa;
- alla promozione, dell'inserimento e
dell'integrazione degli studenti provenienti da aree culturali diverse;
- al supporto dell'attività delle
Consulte e della Conferenza nazionale dei presidenti delle consulte
provinciali studentesche;
- all'integrazione degli alunni immigrati
attraverso percorsi scolastici mirati alla multiculturalità, con il
coinvolgimento dei soggetti territoriali a diverso titolo coinvolti nelle
politiche di inclusione sociale.
La promozione delle attività motorie e
sportive dovrà tendere nella consapevolezza del valore educativo e formativo
delle medesime e del loro ruolo come momento di crescita umana dei giovani
nonché come efficace mezzo di prevenzione e contrasto di fenomeni e patologie
tipici dell'età giovanile a creare le condizioni propizie per un approccio e
uno sviluppo sempre più ampio e consapevole delle citate attività. Ciò anche
attraverso azioni convergenti, coordinate e sinergiche tra i diversi livelli
istituzionali a vario titolo coinvolti e interessati in ambito centrale,
regionale e locale nonché con il coinvolgimento fattivo delle famiglie, con
l'apporto delle varie professionalità dell'Amministrazione e della scuola e
mediante il potenziamento dell'associazionismo sportivo scolastico.
Per quanto concerne l'Anno europeo
dell'educazione attraverso lo sport, gli obiettivi da realizza re nell'ambito
delle competenze di questo Ministero, riguardano la sensibilizzazione degli
istituti scolastici per sviluppare sia l'educazione attraverso lo sport e la
sua dimensione europea, che le conoscenze e competenze per la consapevolezza
del valore delle differenze e di rispetto verso le altre culture. Nel
contempo va incoraggiato lo scambio di buone pratiche sul ruolo che
l'attività sportiva può svolgere nei sistemi educativi.
A 3) Interventi riferiti al personale
della scuola
Il campo degli interventi per il
personale docente, educativo ed Ata e per i dirigenti scolastici, si
riferisce principalmente ad obiettivi finalizzati all'avvio dell'anno
scolastico; alla formazione; all'autonomia scolastica e all'applicazione del
nuovo contratto nazionale di comparto.
L'ordinato e puntuale avvio dell'anno
scolastico 2004/2005 costituisce una priorità assoluta da realizzare nel
rispetto rigoroso delle scadenze fissate dalla normativa vigente. Dopo alcuni
decenni, negli ultimi tre anni è stato possibile raggiungere tale obiettivo,
assegnando tutti i docenti alle classi sin dal 1° settembre, iniziando
puntualmente le lezioni e le altre attività didattiche e realizzando forti
economie finanziarie, essendo venuta meno al necessità di ricorrere al
personale precario per l'avvio delle lezioni stesse. Va da sé che anche
quest'anno gli interventi sugli organici del personale (dirigente, docente,
educativo ed Ata), la mobilità, le iniziative di dimensionamento e
funzionamento delle scuole, le assunzioni a tempo indeterminato previste, da
ultimo, dal D.P.R. 19 novembre 2003 (15 mila
unità), i provvedimenti di utilizzazione, assegnazione provvisoria e comunque
quelli di durata annuale riguardanti il personale dovranno essere realizzati
nei tempi previsti dal D.L. n. 255/2001, convertito
nella legge n.
333/2001. Sul versante dei contratti del
personale a tempo determinato sarà necessario dare applicazione alla nuova
normativa, attualmente all'esame del Parlamento, in materia di aggiornamento
delle graduatorie permanenti sulla base dei nuovi punteggi per la valutazione
dei titoli.
Nel dare attuazione alla legge sugli
insegnanti di religione cattolica si dovrà procedere all'espletamento del
concorso riservato e alla conseguente assunzione degli idonei.
Dovrà essere, inoltre, completata la
procedura riservata di reclutamento della dirigenza scolastica e definita
eventualmente quella concorsuale ordinaria.
Per quanto riguarda i contratti di
appalto per le pulizie nelle scuole, si dovrà procedere all'armonizzazione
dei vecchi contratti trasferiti dagli enti locali e delle convenzioni con i
consorzi, per l'erogazione del servizio alle scuole mediante l'impiego di
lavoratori socialmente utili.
Gli interventi formativi diretti al
personale della scuola statale e paritaria da sviluppare anche mediante
l'utilizzo del "Training Center" di questo Ministero per la
formazione on-line e l'autoformazione dovranno essere coerenti con i processi
di innovazione del sistema di istruzione, sostenere l'autonomia scolastica e
essere attivati in coordinamento con gli Uffici scolastici regionali. In
particolare saranno realizzate:
- iniziative di formazione a sostegno dei
docenti impegnati nella definizione degli obiettivi formativi coerenti con i
nuclei essenziali dei piani di studio, degli obiettivi generali del processo
formativo, degli obiettivi specifici di apprendimento per le discipline di
studio e per le educazioni che scandiscono la convivenza civile, con particolare
attenzione agli aspetti metodologici e alla generalizzazione
dell'insegnamento della lingua inglese e dell'uso delle tecnologie
dell'innovazione e della comunicazione;
- iniziative di formazione, in
collaborazione con i paesi dell'U.E., sullo sviluppo della professionalità
docente, anche in ambiente e-learning, con particolare riferimento
all'educazione alla cittadinanza e alla scienza e tecnologia;
- interventi per lo sviluppo di
competenze disciplinari o trasversali attinenti le dimensioni intellettuale,
sociale, estetica, motoria, morale e religiosa;
- interventi formativi destinati ai
docenti delle scuole dei due cicli di istruzione e formazione per
l'orientamento contro la dispersione scolastica e il disagio giovanile e per
l'esercizio del diritto dovere di istruzione e formazione, anche in
collaborazione con il Forum dei genitori, degli studenti e del volontariato;
- attività finalizzate al potenziamento
della formazione scientifica.
Si dovrà inoltre tendere alla
valorizzazione della professionalità del personale dirigente, docente,
educativo e Ata nel quadro dell'autonomia scolastica e della promozione della
qualità dei servizi, nonché all'attuazione degli obblighi contrattuali
correlati all'anno di formazione del contingente del personale della scuola
assunto a tempo indeterminato per l'anno scolastico 2004/2005.
Per quanto riguarda il Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro della Scuola, il 2004 dovrà vedere
l'attuazione di soluzioni finalizzate ad istituire meccanismi di carriera
professionale per i docenti, compatibilmente con le risorse disponibili. Nei
confronti del personale Ata dovranno essere attivate le procedure di cui all'art. 49 del vigente C.C.N.L., al fine
di creare le condizioni per la copertura dei posti di coordinatore
amministrativo tecnico e di collaboratore scolastico dei servizi.
Si dovranno attivare gli organismi
interessati alla definizione delle Linee di indirizzo all'Aran per il secondo
biennio economico del Contratto di Lavoro del personale della Scuola.
A4) Interventi riguardanti il
potenziamento dell'autonomia scolastica
Pur nella molteplicità dei soggetti che
oggi operano all'interno del sistema dell'istruzione, le scuole rappresentano
il motore dell'intero sistema dell'istruzione e formazione e si propongono
come soggetti autonomi, con proprie capacità culturali, didattiche,
elaborative, progettuali, organizzative e gestionali, in grado di cogliere le
vocazioni e le potenzialità dei contesti di appartenenza, di relazionarsi con
le istituzioni e con le autonomie locali, di rendersi interpreti delle
esigenze e delle aspettative dell'utenza, di predisporre ed erogare
un'offerta formativa moderna, al passo con i tempi.
Nel corso del 2004 proseguirà quindi
l'azione di consolidamento e di potenziamento dell'autonomia scolastica,
anche in relazione alle esigenze di riforma degli ordinamenti scolastici,
sviluppando, in particolare, un sistema di consulenza e supporto alle scuole
e promuovendo reti fra scuole e territorio per scambi di servizi e
ampliamento dell'offerta formativa. In tale ambito, per il miglioramento
dell'offerta formativa nel settore scientifico e tecnologico continueranno a
realizzarsi progetti su temi di particolare interesse e attualità che
dovranno riguardare anche iniziative di partenariato in ambito comunitario e
iniziative rivolte a tematiche ed aree formative specifiche di carattere
nazionale ( "Qualità", "Orientamento", "La scuola in
ospedale", ecc).
Si dovrà continuare nel processo di
confronto e interazione tra scuola e società, dando applicazione ai
protocolli d'intesa riferiti ad aree di intervento educativo e formativo
sottoscritti con enti, organismi e associazioni.
Al fine di conseguire l'accesso
generalizzato alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione si
provvederà ad ultimare il cablaggio a larga banda delle istituzioni
scolastiche, permettendo la fruizione di postazioni di lavoro informatizzate;
ad operare, ai fini della diffusione di apparati di ricezione presso le
scuole, per consentire la visione gratuita delle trasmissioni satellitari; ad
implementare la diffusione della posta elettronica per tutti i docenti. Si
provvederà, inoltre, attuando la convenzione con la Rai, a sostenere i
processi di trasformazione in atto nella scuola, nell'Università e negli Enti
di ricerca e nelle istituzioni di Alta Formazione artistica, musicale e
coreutica, realizzando anche iniziative di informazione, di formazione, di
aggiornamento e orientamento.
In materia di rafforzamento dei legami
col mondo della produzione e del lavoro, si dovrà proseguire a potenziare le
iniziative di partenariato tra scuola e mondo del lavoro, ampliando le
esperienze di stage aziendali, con l'obiettivo di aprire la scuola al
mondo esterno e di migliorare l'orientamento e la formazione degli allievi in
funzione della loro occupabilità. Al tempo stesso è necessario incrementare
la collaborazione tra scuole, Università e Istituti di ricerca, per
sviluppare iniziative di orientamento professionale. Tra gli obiettivi dei
sistemi di istruzione e formazione da perseguire per lo sviluppo di una
cultura imprenditoriale degli studenti va sicuramente annoverata la creazione
delle basi di competenze e abilità per ideare e condurre un lavoro autonomo
basato su scelte consapevoli e sul senso di responsabilità.
A5) Politiche internazionali
dell'istruzione
Le linee di orientamento e gli obiettivi
di sviluppo della cooperazione con l'Unione Europea nel settore
dell'istruzione non universitaria, della formazione permanente del rapporto
tra scuola e mondo del lavoro saranno i seguenti:
- implementare le Linee d'azione definite
durante il semestre di Presidenza italiana, con particolare riguardo alle
priorità della lotta contro la dispersione scolastica e dello sviluppo del
capitale umano, condivise dal Consiglio di Istruzione del 25 novembre 2003;
- sostenere lo sviluppo dei processi di
convergenza delle politiche educative e della formazione dell'Unione attraverso
il monitoraggio degli obiettivi comuni europei facenti seguito al Consiglio
Europeo di Lisbona, con più specifico riguardo ai parametri di riferimento
approvati dai Ministri dell'istruzione dell'U.E. nel Consiglio del maggio
2003;
- promuovere e qualificare la
partecipazione delle scuole ai programmi di azione comunitaria;
- implementare le iniziative di
promozione e sostegno per lo sviluppo di una dimensione europea
dell'educazione nonché attuare le iniziative di informazione e promozione
connesse al Piano d'azione lingue 2004/2006 della Commissione europea;
- riprogrammare le risorse dei fondi
strutturali rafforzando le azioni che caratterizzano la riforma della scuola
e quelle di pubblicizzazione sulle modalità di accesso ai fondi stessi.
Nell'ambito della promozione e attuazione
delle relazioni culturali, della cooperazione multilaterale e dei rapporti
bilaterali si dovrà tendere:
- alla partecipazione ai progetti delle
Organizzazioni internazionali Ocse, Unesco, Consiglio d'Europa ad
integrazione e sostegno degli obiettivi e dei processi di riforma nazionali;
- a proseguire le iniziative di
cooperazione nell'area dei Balcani e del Mediterraneo e a realizzare,
d'intesa con altri Uffici dell' Amministrazione centrale e periferica,
iniziative e progetti di cooperazione internazionale;
- a sostenere progetti pilota sulla
formazione professionale;
- ad implementare iniziative di sviluppo
del capitale umano.
A6) Obiettivi prioritari per gli Uffici
scolastici regionali
Gli Uffici scolastici regionali, nell'ambito
delle funzioni e dei compiti previsti dall'art. 8, comma 3, del D.P.R. n. 319 dell'11/8/2003, da svolgere in raccordo con il Dipartimento
dell'Istruzione, dovranno assicurare in particolare:
- la realizzazione delle iniziative di
comunicazione finalizzate a diffondere tra gli utenti e le famiglie la
conoscenza delle innovazioni introdotte con la riforma del sistema scolastico
e formativo, anche promuovendo la realizzazione, da parte delle stesse
istituzioni scolastiche, cui dovrà essere fornito adeguato supporto, di
attività mirate ad approfondimenti sui temi significativi della riforma
stessa;
- il consolidamento dell' autonomia
scolastica, in coerenza con le esigenze di riforma degli ordinamenti
scolastici e con gli interventi finalizzati ad una migliore qualificazione,
efficacia ed efficienza dei servizi scolastici e dell' offerta formativa in
generale;
- il rafforzamento dei raccordi e delle
interazioni tra il sistema dell'istruzione e il mondo della produzione e del
lavoro, anche sulla base di intese e convenzioni con imprese, enti e soggetti
competenti e a vario titolo interessati;
- la definizione di rapporti sempre più
estesi e proficui con le regioni, gli enti locali ed altri soggetti
rappresentativi di interessi delle realtà territoriali, in relazione a fatti
e aspetti del sistema educativo e formativo di particolare rilievo, in un
contesto di più avanzati equilibri e interazioni tra il sistema dell'istruzione,
quello della formazione professionale, del sostegno e della consulenza;
- la realizzazione di forme d'alternanza
scuola-lavoro come ulteriore arricchimento e personalizzazione degli
interessi formativi degli studenti che abbiano raggiunto il 15° anno di età;
- la previsione e determinazione delle
consistenze di organico, nello scrupoloso rispetto delle previsioni normative
regolanti la materia, in un ottica di piena e partecipata collaborazione con
le istruzioni e le indicazioni ministeriali;
- l'ordinato e puntuale avvio dell'anno
scolastico, portando a definizione, in tempo utile, tutte le operazioni
preordinate alla sistemazione, utilizzazione e nomina del personale
dirigente, docente ed Ata, nonché ponendo in essere, anche con l'apporto degli
enti locali, le iniziative atte a garantire il corretto e regolare
funzionamento dei servizi scolastici;
- l'attivazione di interventi di
formazione mirati al personale della scuola sui temi dell'innovazione del
sistema di istruzione e formazione professionale e sul mutato assetto
disciplinare organizzativo e tecnologico;
- la programmazione, allocazione e
utilizzo tempestivo dei flussi finanziari in funzione e nel rispetto delle
esigenze temporali delle istituzioni scolastiche, in un ottica di sistema che
coinvolga e responsabilizzi in un unico disegno progettuale gli Uffici della
Direzione regionale e quelli dei Csa;
- il monitoraggio dei flussi di cassa
delle scuole, al fine di consolidare la conoscenza dell'andamento dei
movimenti finanziari e di spesa delle scuole stesse.
B) SEZIONE SECONDA: L'Università e l'Alta
Formazione artistica, musicale e coreutica
Le incisive azioni normative e
amministrative hanno consentito il raggiungimento di significativi risultati
in materia di tasso di abbandono degli studi, di eccessiva durata dei corsi,
di indice di occupabilità e di passaggio dalla scuola all'Università, di
numero annuo dei diplomati e dei laureati. Tali azioni hanno consentito
inoltre una importante inversione di tendenza dei principali indicatori di
sistema, anche a livello internazionale, che caratterizzavano nel passato, in
senso negativo, lo stato di salute del sistema universitario del Paese. I
risultati perseguiti e raggiunti già a metà legislatura, vanno pertanto
consolidati anche nell'anno 2004 al fine di accompagnare il processo di
cambiamento in atto attraverso interventi mirati a sostenere non solo il
dimensionamento quantitativo ma anche, e soprattutto, il livello qualitativo
delle strutture accademiche e di ricerca di fronte a una domanda sempre più
accentuata di formazione superiore.
L'istituzione di una specifica Direzione
Generale che nell'ambito del Dipartimento per l'Università, l'Alta Formazione
artistica, musicale e coreutica e per la ricerca scientifica e tecnologica si
occupi direttamente e indirettamente dello studente universitario e di quello
frequentante l'Alta Formazione artistica, musicale e coreutica, rende
possibile una particolare attenzione verso i soggetti intorno ai quali ruota
l'intero sistema dell'istruzione superiore. Lo studente, infatti, quale
attore principale di un sistema complesso, ha desideri, aspettative,
aspirazioni e potenzialità inespresse che, se ascoltate, utilizzate e
potenziate, possono contribuire fortemente la funzionamento dell'intera
struttura, imprimendole la spinta e l'energia necessarie al proprio
rinnovamento per essere adeguata ad un sistema sociale in continuo mutamento.
B1) Interventi strutturali nel sistema
universitario
Nell'ambito del sistema universitario le
iniziative strutturali per l'anno in corso dovranno essere caratterizzate dai
seguenti obiettivi:
- revisione, nell'ambito della riforma
del sistema, dei meccanismi di reclutamento del persona le docente e di
ricerca dell'Università, che dovrà consentire non solo il dimensionamento a livello
europeo del rapporto studenti docenti ma anche la provvista di personale
altamente qualificato, privilegiando giovani leve di ricercatori nel rispetto
dei principi di trasparenza e pubblicizzazione delle procedure;
- rivisitazione dello stato giuridico e
del trattamento economico delle predette categorie nel rispetto della
compatibilità finanziaria, al fine assicurare un maggiore impegno didattico
per corrispondere alle esigenze degli studenti e alla diversificazione e
potenziamento dell'offerta formativa;
- revisione dei meccanismi di
finanziamento e di programmazione del sistema universitario, il cui studio è
stato già avviato nel corso del 2003, per consentire non solo un accentuato
snellimento delle relative procedure, ma anche maggiore flessibilità degli
interventi in funzione del perseguimento di obiettivi di livello qualitativo
delle strutture didattiche e di ricerca degli Atenei.
Sotto tale aspetto occorre definire
opportuni parametri di valutazione che tengano conto non solo di indicatori
quantitativi ma anche qualitativi, ivi compresi quelli della ricerca
universitaria.
B2) Interventi di sostegno e di
accompagnamento
Nel campo degli interventi di sostegno e
accompagnamento, gli obiettivi da raggiungere sono:
- la revisione in atto degli ordinamenti
didattici universitari, a seguito dell'approvazione del regolamento n.
509/1999, dovrà essere perfezionata e completata
attraverso la ridefinizione delle classi delle lauree di I e II livello al
fine di consentire una progettazione, da parte degli atenei, più flessibile e
maggiormente orientata agli sbocchi occupazionali e alle specifiche esigenze
del sistema imprenditoriale;
- costituzione delle Università
telematiche e avvio dei corsi di studio a distanza nell'ambito delle
Università tradizionali, per l'inserimento universitario delle fasce sociali
più deboli e dei diversamente abili, nonché dei lavoratori;
- nell'ambito della programmazione del
sistema universitario per il periodo 2004/2006, specifici interventi andranno
riservati per la costituzione di poli di eccellenza nel terzo livello degli
studi universitari (dottorati), correlati al completamento della formazione
accademica di II livello in settori strategici di ricerca prioritari per le
politiche nazionali in tali settori. A tal fine andranno promosse e
sostenute, anche attraverso specifici interventi finanziari, le iniziative
degli Atenei per la costituzione di "Industria" Liason Officelt.
B3) Interventi di raccordo e di sostegno
professionale
In questo campo andranno portate a termine,
avuto riguardo anche alla riforma dei cicli scolastici di cui alla legge n.
53/2003, le azioni per il completamento
del canale universitario per la formazione dei docenti del primo e del
secondo ciclo scolastico. A seguito dell'approvazione del previsto decreto
delegato andranno quindi avviate le procedure per la definizione delle
relative classi di laurea di II livello, previa consultazione con il sistema
accademico e con le fasce sociali.
La revisione in atto del D.M. n. 509/1999 nonché le
iniziative legislative correlate all'attuazione dell'art. 117 Costituzione, dovranno
essere accompagnate dalla ridefinizione dei meccanismi di accesso alle
professioni regolamentate, previa revisione del D.P.R. n. 328/2001, tenendo conto
delle esigenze degli ordini professionali.
B4) Potenziamento della rete dell'Alta
Formazione universitaria
Nel campo del potenziamento della rete dell'Alta
Formazione universitaria si provvederà a sostenere la costituzione di corsi
di studio di secondo livello direttamente correlati alla sperimentazione di
scuole di dottorato di ricerca, in coerenza con le linee di ricerca di
interesse nazionale, realizzate da Università, anche in convenzione tra loro,
istituti scientifici, enti pubblici e privati e imprese italiane e straniere;
a consolidare le iniziative di sperimentazione di scuole superiori avviate
nell'ambito delle Università, in attuazione di accordi di programma con il
Ministero. Si proseguirà, inoltre, nel potenziare il processo di
internazionalizzazione e cofinanziamento dei programmi dell'U.E. volti a
rafforzare specifiche attività di formazione del sistema universitario ed il
consolidamento delle iniziative già intraprese, con riferimento alla
formazione post-laurea nel Mezzogiorno, nonché la mobilità dei docenti. Si
provvederà , infine, a realizzare il riordino del Consiglio universitario
nazionale.
B5) Interventi sul diritto allo studio
Le esigenze rappresentate dal mondo
giovanile devono essere alla base degli interventi finalizzati a garantire il
diritto allo studio, che dovranno tendere a realizzare l'efficacia e
l'efficienza del sistema complessivo che sempre di più deve perseguire gli
obiettivi della riduzione del tasso di abbandono, del sostegno delle
politiche per l'orientamento ed al tutorato e del potenziamento delle azioni
già intraprese. A tal fine le principali attività da intraprendere sono:
- l'avvio dell'anagrafe degli studenti e
dei laureati per consentire la valutazione dell'efficacia e dell'efficienza
dei processi formativi, la mobilità nazionale e internazionale, la
realizzazione di un sistema efficace di orientamento alle scelte;
- l'emanazione del nuovo provvedimento sul
diritto allo studio ai sensi dell'art. 4 della legge n. 390/1991, che
dovrà tenere conto delle esperienze pregresse e dei bisogni reali degli
studenti in coerenza con la capacità di effettuare scelte responsabili
durante il percorso formativo;
- l'individuazione dei criteri per la
concessione agli studenti, capaci e meritevoli ma privi di mezzi, dei
prestiti d'onore per i quali la legge Finanziaria 2004, art. 4, comma 99 e seguenti, ha previsto la costituzione di un fondo,
quantificato per l'esercizio 2004 in 10milioni di euro;
- il cofinanziamento della spesa per la
realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari, a norma delle
leggi 14 novembre 2000, n. 338, art. 1, e 23 dicembre 2000, n. 388, art. 144, comma 18;
- avviare l'attività di monitoraggio dei
progetti prescelti di orientamento e tutorato presentati dagli Atenei e porre
in essere tutte le iniziative ritenute opportune per sensibilizzare scuola e
Università affinché offrano agli studenti iscritti agli ultimi due anni degli
istituti del secondo ciclo di istruzione strumenti per la scelta più
consapevole di un corso universitario;
- definire le modalità di partecipazione
all'ammissione ai corsi programmati a livello nazionale per l'anno accademico
2004/2005.
B6) Politiche internazionali nel settore
universitario
L'attività internazionale nel settore
universitario da assumere, anche in relazione ai risultati raggiunti durante
la presidenza italiana dell'U.E,, dovrà riguardare:
- il miglioramento della qualità
dell'istruzione universitaria e la promozione della comprensione
interculturale, mediante la cooperazione con i Paesi terzi
("Erasmus", "Mundus");
- la promozione degli organismi attivi a
livello europeo e il sostegno alle attività specifiche nel campo
dell'istruzione e della formazione;
- la creazione di uno spazio
euromediterraneo di istruzione universitaria, finalizzato a sviluppare la
collaborazione paritetica tra i Paesi della U.E. e quelli che si affacciano
sul Mediterraneo, realizzando una rete mediterranea di istituti di Alta
Formazione e ricerca e sviluppando un sistema di insegnamento a distanza e un
programma di mobilità di docenti e studenti.
Al fine di realizzare gli impegni
intergovernativi assunti con la Dichiarazione di Bologna, nella quale è stata
sottolineata la necessità di sostenere il processo di qualità degli studi
universitari attraverso la definizione di regole e criteri comuni e condivisi,
si dovrà:
- sostenere, anche finanziariamente, le
iniziative di collaborazione internazionale interuniversitaria sia nel campo
della didattica che della ricerca, attraverso il riconoscimento reciproco di
diplomi e qualifiche, in modo che i titoli di studio di ogni Paese valgano
come una sorta di "monetaunica" per il proseguimento degli studi e
per trovare un'occupazione in Europa;
- svolgere ogni proficua azione affinché
in Europa i sistemi di istruzione superiore prevedano un primo ciclo di studi
orientato verso un'immediata spendibilità nel mondo del lavoro e avviato un
sistema comune di valutazione;
- sviluppare una stretta sinergia tra
Spazio europeo dell'istruzione universitaria e Spazio europeo della ricerca,
tramite un incremento dei dottorati di ricerca e un più stretto rapporto tra
Università e mondo produttivo, con lo scopo di creare reti di eccellenza;
- rilanciare l'attrattività e la
competitività dei sistemi europei di istruzione universitaria e di ricerca,
attraverso investimenti nel capitale umano ed una profonda revisione ed
armonizzazione dei sistemi di valutazione della qualità;
- realizzare iniziative di iilife long
learningle, al fine di rendere effettivi la garanzia dell'accesso al sapere
e, mediante una reale integrazione tra mondo universitario e istruzione
professionale superiore, opportunità di impiego adeguatamente diversificate.
B7) L'Alta Formazione artistica, musicale
e coreutica
Le Accademie di Belle Arti, di Danza e di
Arte Drammatica, i Conservatori di Musica, gli Istituti superiori per le
industrie artistiche e gli Istituti musicali pareggiati, che costituiscono il
sistema dell'Alta Formazione artistica e musicale, hanno rappresentato per
molto tempo l'aspetto più rilevante e significativo della tradizione
artistica e culturale italiana.
In uno scenario nel quale la
competitività tra sistemi formativi e di produzione artistica supera l'ambito
strettamente nazionale, il sistema ha l'opportunità di adeguarsi ai radicali
cambiamenti intervenuti nella società attraverso l'attuazione definitiva
della riforma del settore.
A tal fine e nella direzione di un
completamento degli adempimenti previsti dalla legge n.
508/1999, dalla crescente necessità di
iniziative di valorizzazione in ambito europeo e di adeguate forme di
promozione e di sostegno alla formazione, alla ricerca e alla produzione
artistica, le iniziative strutturali per l'anno in corso devono essere
caratterizzate dai seguenti obiettivi:
- completamento e approvazione degli
statuti di autonomia e di organizzazione amministrativa, finanziaria e
contabile delle istituzioni;
- razionalizzazione e ottimizzazione
nell'assegnazione delle risorse finanziarie anche attraverso il costante
monitoraggio dei flussi di spesa;
- introduzione, in via sperimentale, del
biennio specialistico di secondo livello;
- monitoraggio, valutazione e
razionalizzazione dei corsi sperimentali attivati in coerenza con il riordinamento
didattico;
- promozione e sostegno della ricerca e
produzione artistica;
- organizzazione della seconda edizione
del Premio nazionale delle arti;
- promozione e valorizzazione ed ogni
altro sostegno alle istituzioni del sistema dell'Alta Formazione artistica e
musicale in ambito internazionale;
- attività di raccordo e di interazione
con l'istruzione secondaria;
- incentivazione delle collaborazioni e
sinergie con il sistema universitario;
- costituzione dell'anagrafe degli
studenti iscritti e dei diplomati;
- potenziamento del processo di
informatizzazione e messa in rete delle istituzioni;
- costituzione definitiva del Consiglio
nazionale per l'Alta Formazione artistica e musicale.
C) SEZIONE TERZA: La ricerca scientifica
e tecnologica
In uno scenario nel quale tutti i sistemi
economici dei principali paesi industrializzati fondano la loro competitività
sulla produzione, diffusione ed utilizzazione di nuove conoscenze, è ormai
indubitabile il ruolo di grande importanza che la ricerca e l'innovazione
possono svolgere come motore per lo sviluppo e il rafforzamento della
capacità concorrenziale del nostro Paese.
L'azione del sistema nazionale della
ricerca deve muoversi, anche per il 2004, lungo linee strategiche coerenti,
da un lato con gli obiettivi posti dalle Linee guida della politica
scientifica e tecnologica nazionale e dall'altro con gli scenari che vanno
emergendo a livello internazionale.
In tale quadro, fatti salvi gli ambiti
delle competenze istituzionali in materia di gestione ordinaria, si
individuano i seguenti obiettivi prioritari, distinti per il versante
nazionale e per il versante internazionale.
C1) Piano nazionale della ricerca
In coerenza con le Linee guida della
Politica scientifica e tecnologica nazionale, dovrà essere definito il nuovo
Piano nazionale della ricerca. Al riguardo, la struttura della segreteria
tecnica, in coordinamento con la competente Direzione Generale, completerà
l'azione di concertazione, già avviata nel corso dell'anno precedente, tra il
mondo scientifico degli enti di ricerca, le rappresentanze industriali, gli
operatori della finanza privata, le Amministrazioni centrali e regionali.
Entro il 30 giugno 2004 il Piano dovrà
essere sottoposto all'approvazione della IV commissione del Cipe, al fine di
poter dare immediatamente avvio alla relativa attuazione.
C2) Grandi enti di ricerca
I decreti legislativi di riordino del
Consiglio nazionale delle Ricerche, dell'Agenzia spaziale italiana,
dell'Istituto nazionale di Astrofisica, nonché l'emanando decreto legislativo
relativo all'istituzione dell'Ente nazionale di Metrologia, hanno previsto
una serie di adempimenti a cui i commissari straordinari sono chiamati a dare
attuazione.
Inoltre, con l'entrata in vigore della legge 24 novembre 2003 n. 326 è stata
prevista l'istituzione dell'Istituto italiano delle Tecnologie. L'Istituto
avrà la missione di promuovere e realizzare programmi di ricerca e di
formazione finalizzata allo sviluppo tecnologico abilitante la competitività
del sistema produttivo nazionale.
L'Amministrazione pertanto dovrà operare,
anche nello svolgimento della propria attività di vigilanza, nella direzione di
attento esame dei programmi e delle attività di ricerca degli enti
finalizzati al conseguimento di precisi risultati e di potenziamento delle
capacità di raccordo, non solo con il mondo scientifico e della produzione
nazionale, ma anche con gli organismi e le istituzioni a livello europeo ed
internazionale.
Coerentemente al dettato normativo
l'Amministrazione provvederà:
- ad esercitare il controllo di
legittimità e di merito ex artt. 6 e 8 della legge 9 maggio 1989, n. 168, sui regolamenti adottati dagli enti;
- alla nomina degli organi monocratici e
collegiali degli enti, sulla base delle indicazioni dei Ministeri competenti
ed alle conseguenti determinazioni di carattere economico;
- alla verifica e monitoraggio dello
stato di attuazione della riforma degli enti, con particolare riferimento
alle procedure di accorpamento previste nei decreti legislativi e ai
conseguenti trasferimenti di risorse umane e strumentali;
- alla valutazione dei programmi
pluriennali di attività di ricerca e dei relativi aggiornamenti annuali
elaborati dagli enti, anche al fine della proposta di ripartizione del fondo
ordinario.
C3) Sistema di valutazione della ricerca
Nel decorso anno il Civr (Comitato di
indirizzo per la valutazione della ricerca) ha approvato, dopo un ampio
confronto con la comunità scientifica in ogni sua articolazione, le Linee
guida per la Valutazione della Ricerca che rappresentano una importante tappa
nel percorso di rilancio della ricerca scientifica e tecnologica. La finalità
è quella di dotare l'Italia di un sistema valutativo oggettivo ed affidabile,
in grado di migliorare la complessiva strategia degli investimenti attraverso
un più efficace collegamento fra i risultati della valutazione, la selezione
dei progetti e l'allocazione delle risorse. Il progetto di valutazione
descritto nelle Linee guida, su cui il Ministero ha investito risorse
economiche e organizzative, segna un fondamentale punto di partenza in quanto
suggerisce regole e procedure di riferimento per la valutazione del sistema
nazionale della ricerca, rivolte non soltanto al mondo scientifico, ma anche
a quello industriale e ad altri rilevanti interlocutori, quali i responsabili
istituzionali (a cui è affidata la responsabilità di individuare e destinare
alla ricerca risorse adeguate) e all'opinione pubblica.
Nel corso del 2004 si dovrà procedere
pertanto all'avvio dei processi di valutazione in applicazione del decreto
ministeriale al riguardo adottato negli ultimi mesi del 2003. Il decreto
fissa i parametri per l'organizzazione del processo valutativo e gli
adempimenti delle strutture di ricerca e del Civr, nonché per
l'organizzazione e gli adempimenti dei Panel, vale a dire comitati di Area e di
progetto speciale afferenti al Civr. Nel processo di valutazione sono anche
coinvolti i Nuv, Nuclei di valutazione delle Università e i Civ, comitati
interni di valutazione degli Enti di ricerca.
C4) Ricerca di base
Attraverso le risorse del Firb (Fondo per
gli investimenti della ricerca di base), rinvenienti dalle legge finanziarie 2003 e 2004 nonché dall'articolo 56 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, si procederà, in coerenza con le Linee guida della
politica scientifica e tecnologica nazionale, al sostegno e al potenziamento
delle attività di ricerca di base al fine di favorire l'accrescimento della
dimensione e della qualità del sistema scientifico nazionale.
In particolare, le risorse disponibili
dovranno prioritariamente garantire un adeguato supporto al la ricerca sulle
tecnologie chiave a carattere multisettoriale, favorendo il potenziamento del
sistema di rete delle grandi infrastrutture e i processi di
internazionalizzazione della ricerca.
In tale ambito, l'assegnazione delle
risorse dovrà procedere secondo rigorosi criteri selettivi che siano
effettivamente in grado di individuare proposte progettuali di alto livello
qualitativo, sia dal punto di vista dei contenuti delle attività finanziate,
sia con riferimento ai soggetti destinatari degli interventi.
A tal fine, si dovrà favorire
l'eccellenza scientifica delle attività di ricerca, congiuntamente alle
capacità di aggregazione di soggetti pubblici e privati, in modo da favorire
la realizzazione e il potenziamento di poli di Alta qualificazione
scientifica e tecnologica in grado di dialogare e competere ai più alti
livelli internazionali.
Inoltre, dovranno essere privilegiate
quelle attività che prevedano il reclutamento di giovani ricercatori e di
ricercatori di chiara fama internazionale, al fine di favorire la presenza e
la crescita del capitale umano di eccellenza nelle attività di ricerca
scientifica.
C5) Ricerca industriale
Le risorse del Far (Fondo per le
agevolazioni alla ricerca industriale), di cui al decreto legislativo n. 297 del 27 luglio 1999, debbono continuare a svolgere il fondamentale ruolo
finalizzato ad aumentare le capacità del sistema italiano di trasformare le
nuove conoscenze in valore aggiunto, nonché a promuovere le capacità di
innovazione nei processi e nei prodotti da parte delle piccole e medie
imprese nazionali.
In tale quadro, i criteri di selezione
dovranno favorire l'individuazione delle proposte a più alto livello
qualitativo, privilegiando l'interazione tra mondo scientifico e sistema
delle imprese non ché il potenziamento delle strutture scientifiche e
tecnologiche e la formazione del capitale umano.
Per garantire il raggiungimento di tali
obiettivi, appare necessario migliorare l'efficacia degli attuali strumenti
di incentivazione pubblica.
In particolare, dovranno essere
privilegiate forme di valutazione di tipo comparativo, sia attraverso un più
forte utilizzo dello strumento dei bandi di gara tematici, sia prevedendo,
anche negli interventi "a sportello", i necessari correttivi di
tipo procedurale finalizzati a non limitare la valutazione solo sulla base
dell'ordine cronologico di arrivo delle richieste di finanziamento.
Inoltre, l'attuale sistema di
agevolazioni pubbliche dovrà essere integrato con nuove forme di intervento
di tipo fiscale e di promozione degli investimenti del capitale di rischio da
parte degli operatori della finanza privata: al riguardo sarà attribuita
particolare rilevanza alle azioni dirette a favorire lo "start-up"
di imprese innovative.
In coerenza con le Linee guida della
politica scientifica e tecnologica nazionale, dovrà proseguirsi l'azione, già
intrapresa nel corso del 2003 e volta a valorizzare le sinergie a livello
territoriale, promuovendo la nascita di distretti scientifici e tecnologici
specializzati.
Anche nel quadro delle imminenti
innovazioni di carattere costituzionale, appare necessario proseguire
nell'opera di concertazione con le Amministrazioni regionali e locali, al
fine di individuare azioni congiunte che favoriscano lo sviluppo territoriale
attraverso aggregazioni di competenze specializzate intorno a tecnologie
chiave abilitanti.
Al fine di reperire le necessarie risorse
finanziarie, il competente Dipartimento curerà il costante monitoraggio delle
attività connesse alla cartolarizzazione dei crediti relativi al Far.
C6) Interventi di sviluppo del
Mezzogiorno d'Italia
Nel quadro della politica di sviluppo del
Mezzogiorno, grande rilevanza è attribuita agli interventi di carattere programmatico,
integrati e a valenza sistemica, volti a sostenere lo sviluppo della ricerca
scientifica e tecnologica nelle imprese, a potenziare il sistema scientifico
e di Alta Formazione, anche attraverso il rafforzamento delle reti di ricerca
pubblico-private, e a valorizzare il capitale umano di eccellenza.
Tali obiettivi saranno perseguiti
attraverso due principali strumenti programmatici:
- il Pon Ricerca Scientifica, Sviluppo
Tecnologico, Alta Formazione 2000/2006 per le regioni dell'Obiettivo 1, che
persegue l'innalzamento delle performance economiche di lungo periodo delle
regioni meridionali e un irrobustimento del "Sistema innovativo
meridionale";
- le delibere Cipe di attribuzione di
risorse finanziarie destinate alle ore sottoutilizzate del Paese per la
ricerca e l'Alta Formazione.
Con riferimento al Pon, nel corso del
2004 si procederà nelle seguenti azioni:
- integrazione degli interventi
programmatici del Pon e del Cipe con la programmazione regionale;
- riprogrammazione e allocazione delle
risorse aggiuntive acquisite dal Pon a seguito dell'assegnazione delle
risorse di premialità;
- attivazione delle azioni innovative di
concerto con le regioni, quali ad esempio i Centri di competenza e il
marketing territoriale;
- raggiungimento della soglia di spesa
atta a scongiurare il disimpegno automatico.
Nello stesso quadro, va sottolineato
come, negli ultimi due anni, il Cipe, nel ripartire le ingenti risorse
destinate ad interventi nelle aree sottoutilizzate del Paese, abbia
considerato la ricerca e la formazione quali settori prioritari su cui
concentrare l'azione di governo, privilegiando le proposte del Miur grazie,
in particolare, ad una dimostrata capacità di spesa, sia in termini
quantitativi sia con riferimento alla qualità degli interventi realizzati.
Con la delibera n. 36 del 2002 al
Ministero sono state assegnate risorse per complessivi 232milioni di euro,
destinate direttamente alla realizzazione di interventi ai sensi del decreto legislativo n. 297/1999. Tali risorse saranno finalizzate al soddisfacimento della
domanda di ricerca autonoma mente presentata dalle imprese meridionali
(progetti "a sportello").
Con la delibera n. 17 del 9 maggio 2003,
il Ministero ha ricevuto una assegnazione diretta di 324milioni di euro:
inoltre, è stata prevista un'ulteriore assegnazione di 140milioni di euro per
la realizzazione di iniziative da concordare in partenariato con le regioni
meridionali. L'utilizzo di tali risorse garantirà il rispetto delle proposte
avanzate nel corso dei lavori preparatori della delibera stessa: in
particolare tali proposte riguardavano sia interventi per garantire
un'adeguata risposta alla domanda di ricerca espressa dal sistema industriale
meridionale, sia investimenti in Alta Formazione, sia la realizzazione di
distretti industriali.
Inoltre, sulla base della stessa delibera
del 2003, con riferimento ad un accantonamento di 900 milioni di euro da
attribuire successivamente per investimenti in settori, quali la ricerca, la
società dell'informazione, il risanamento dei suoli, il Ministero, ha visto
assegnarsi risorse pari a 300 milioni di euro. Anche per tali risorse, il
relativo utilizzo dovrà essere realizzato in piena coerenza con le proposte al
tempo avanzate dal Ministero.
Infine, e sempre nel quadro degli
interventi di sostegno della ricerca nel mezzogiorno, particolare curà dovrà
essere dedicata al completamento delle azioni ricomprese nell'ambito della legge n. 64 del 1986.
C7) Attrattività del lavoro scientifico
per i giovani ricercatori
Obiettivo di particolare rilevanza, per
la crescita complessiva del nostro Paese, è rappresentato dalla necessità di
migliorare il rapporto dei nostri giovani con le attività di tipo
scientifico. Un'adeguata formazione di capitale umano qualificato passa anche
attraverso una reale "appetibilità" del lavoro scientifico in tutte
le sue articolazioni.
A tale scopo, il Ministero si adopererà,
per quanto di competenza, ad una più efficace diffusione della cultura
scientifica, valorizzando, ad esempio, gli accordi già intrapresi con la Rai
relativamente al canale satellitare.
Nello stesso ambito, all'interno dei
principali strumenti di sostegno alle attività di ricerca (Firb e Far) una
particolare cura dovrà essere dedicata all'inserimento e alla formazione di
giovani ricercatori: i progetti di ricerca debbono, infatti, costituire il
più possibile dei veri e propri "cantieri" per la formazione e il
potenziamento del capitale umano, nella consapevolezza della necessità di uno
strettissimo raccordo tra attività di ricerca e attività di formazione.
C8) Politiche internazionali nel settore
della ricerca
La partecipazione del sistema nazionale
di ricerca alle attività di cooperazione scientifica e tecnologica, svolte in
sede internazionale sia a livello bilaterale che a livello multilaterale,
richiede una serie di interventi mirati, atti a valorizzare il sistema,
esaltandone le intrinseche capacità di eccellenza e di preminenza. A tal
fine, si darà corso all'attuazione di interventi e misure, come di seguito
indicati:
- realizzazione di un'intesa più stretta
e funzionale con il Mae, al fine di un uso particolarmente mirato dei
protocolli esecutivi bilaterali, per lo sviluppo delle iniziative nel settore
imprenditoriale nazionale
- attuazione di azioni complementari a
quelle del Mae, volte a privilegiare rapporti di collaborazione scientifica e
tecnologica bilaterale con Paesi ad elevato sviluppo economico ed
industriale;
- creazione e al consolidamento di
strumenti, meccanismi e procedure, atte a rendere più quali ficata ed
incisiva la partecipazione nazionale alle attività Ocse e dell'Unesco;
- prosecuzione delle iniziative connesse
al programma di avvio rapido ("quick start list"), previsto
dall'iniziativa comunitaria per la crescita per quanto riguarda, in
particolare, le infrastrutture di ricerca, con particolare riferimento alle possibili
connessioni con le opportunità di finanziamento offerte dai meccanismi della
Banca europea degli investimenti (Bei);
- promozione di iniziative, misure e
procedure volte a realizzare un quadro di riferimento ed operativo
concernente il capitale umano, nella prospettiva della attuazione dello
Spazio europeo della ricerca;
- attuazione di una migliore e funzionale
interconnessione con le attività e i programmi di ricerca nazionali, anche al
fine di promuovere la loro apertura all'estero;
- costituzione di un tavolo permanente di
confronto e di consultazione con il Map e le Politiche comunitarie su
tematiche europee di comune interesse;
- sviluppo delle necessarie attività di
raccordo con le strutture di riferimento delle presidenze di turno della
Unione Europea;
- rafforzamento del collegamento con i
Paesi terzi, quali gli Stati Uniti d'America, la Cina e la Russia, per la
realizzazione di programmi comuni.
C9) Interventi di sostegno alla ricerca
aerospaziale
Nell'ambito degli indirizzi di Governo in
materia di ricerca aerospaziale, sottesi al rilancio della politica
aerospaziale a livello nazionale ed internazionale, nonché in coerenza con il
Piano aerospaziale nazionale, l'Amministrazione provvederà a supportare l'Asi
e il Cira affinché svolgano un ruolo attivo nella definizione di accordi
nazionali, internazionali e nelle relazioni con organismi aerospaziali
internazionali.
In particolare l'Amministrazione
provvederà:
- a seguire l'iter di aggiornamento
annuale del Piano triennale di attività dell'Asi;
- alla predisposizione di ogni iniziativa
al fine di pervenire in febbraio alla sottoscrizione della
"ministeriale" Esa;
- a supportare e ad offrire impegno
operativo agli accordi, alle convenzioni, alle intese internazionali, con
particolare riferimento agli accordi sul lanciatore Vega, a quello con la
Francia sull'uso duale (civile e militare) dell'osservazione della terra
(Cosmo Skymed), nonché al progetto di navigazione satellitare
"Galileo";
- al monitoraggio e controllo dello stato
di attuazione, anche sotto il profilo finanziario dei più rilevanti progetti
da sottoscrivere in Esa;
- a perfezionare l'accordo, già
sottoscritto in data 23 dicembre 2003, tra l'Asi e l'Università degli Studi
"La Sapienza" di Roma per la gestione della base di lancio e
controllo di satelliti di San Marco-Malindi, in Kenya.
D) SEZIONE QUARTA: La programmazione, il
bilancio, il personale dell'Amministrazione, la comunicazione, le tecnologie
e i controlli
L'istituzione del nuovo Dipartimento per
la Programmazione e la Gestione Ministeriale delle Risorse Umane e
Finanziarie e dell'Informazione risponde all'esigenza di realizzare un
maggiore coordinamento di aree particolarmente significative dell'attività
dell'Amministrazione, che nelle sue articolazioni centrali e periferiche, ha
ormai perduto la tradizionale connotazione di organo preposto a compiti
gestionali per caratterizzarsi come struttura più leggera e agile, di
indirizzo, programmazione, coordinamento, supporto, monitoraggio e verifica.
Fatti salvi gli ambiti delle competenze istituzionali
in materia di ordinaria gestione, si individuano di seguito i principali
macro obiettivi che assumono rilievo per l'anno 2004 per le aree di
intervento che interessano trasversalmente tutta l'Amministrazione.
D1) Interventi a favore del personale
dell'Amministrazione
In attuazione della riforma della
struttura amministrativa centrale e periferica di questo Ministero, dovrà
provvedersi a mettere a regime i nuovi Uffici centrali istituiti con il D.P.R. n. 319/2003, di
organizzazione di questo Ministero, ad emanare ed applicare il provvedimento
non regolamentare di individuazione degli Uffici di livello dirigenziale non generale
e ad attuare la riorganizzazione degli Uffici scolastici regionali e
provinciali.
Nell'ambito delle iniziative rivolte al
personale dell'Amministrazione, assumono particolare rilievo una
significativa attività di formazione, aggiornamento e riqualificazione, che
dia impulso ad interventi utili al recupero motivazionale del personale
amministrativo in funzione delle innovazioni normative già intervenute e di
quelle in itinere, l'equiparazione graduale delle retribuzioni, la
conclusione delle procedure di riqualificazione e l'avvio di quelle per i
passaggi tra le aree del personale appartenente alle ex qualifiche
funzionali, l'avvio della fase sperimentale di valutazione della dirigenza
amministrativa.
D2) Attività di studio analisi e
documentazione
A supporto dell'azione amministrativa dei
Dipartimenti e degli Uffici centrali e periferici di questo Ministero opererà
la neo-costituita Direzione Generale "Studi e Programmazione sui sistemi
dell'Istruzione, dell'Università, della Ricerca e dell'Alta Formazione
artistica, musicale e coreutica".
Secondo le direttive impartite dal Capo
del Dipartimento, tale Direzione Generale curerà la promozione e lo
svolgimento di attività di indagine studi e documentazione per gli aspetti qualitativi
e quantitativi strumentali al governo dei suindicati sistemi; concorrendo
alla valutazione del sistema dell'istruzione e al processo di autovalutazione
delle istituzioni scolastiche ed educative; alla valutazione e programmazione
del sistema universitario e di quello della ricerca; effettuando studi,
analisi e statistiche, sui trends e sugli scenari di settore, attraverso il
relativo servizio e l'apporto del sistema informativo.
D3) Interventi di programmazione
finanziaria e di bilancio
In materia di attività finanziaria e di
bilancio, avvalendosi dei dati forniti dai tre Dipartimenti è articolata
l'Amministrazione centrale e dagli Uffici scolastici regionali, è necessario:
- armonizzare la struttura del bilancio
secondo il nuovo assetto dell'Amministrazione;
- attivare le procedure concernenti il
regolare avvio della gestione contabile, nonché curare le variazioni di
bilancio che si rendano necessarie nel corso della gestione medesima;
- rilevare i fabbisogni finanziari dell'
Amministrazione nei settori dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
e degli Uffici scolastici regionali e coordinare i dati ai fini della
predisposizione della proposta di assestamento per l'anno 2004 e di
previsione per l'anno successivo;
- monitorare i flussi finanziari e gli
andamenti di spesa e i flussi di cassa delle scuole;
- adottare, per il tramite dell'apposita
Unità di controllo, le misure necessarie per la verifica sugli interventi
finanziati con i fondi strutturali europei;
- continuare a supportare le istituzioni
scolastiche in materia amministrativo contabile, pro muovendo, d'intesa con
la competente Direzione Generale, un'attività di formazione e aggiornamento
del personale dell'Amministrazione nominato componente dei collegi dei
revisori dei conti nelle istituzioni scolastiche;
- avviare la sperimentazione di un
modello di controllo di gestione delle istituzioni scolastiche funzionale
anche alle esigenze di verifica e valutazione a livello regionale e
nazionale, del complessivo andamento gestionale del sistema scolastico sotto
il profilo dell'efficienza e dell'efficacia;
- attivare procedure di verifica e
monitoraggio degli effetti della riforma del sistema universitario in materia
di attività finanziaria e di bilancio.
D4) Interventi nel settore della
comunicazione e informazione
Per quanto attiene all'attività di
comunicazione e di informazione, dovranno aggiungersi agli obiettivi
istituzionali fissati per tale attività (socializzazione dei processi
educativi, gestione del sito web dell'Amministrazione, attività e convenzioni
editoriali, coordinamento dell'attività dell'Ufficio relazioni con il
pubblico, ecc.) quelli determinati dall'attuale fase di innovazione del
Sistema dell'Istruzione e dell'Università. In particolare si dovrà porre la
massima cura affinché i contenuti e le novità della riforma degli ordinamenti
scolastici e universitari e di quella dell'Amministrazione centrale e
periferica siano oggetto di un'appropriata attività di comunicazione, anche
attraverso campagne di informazione ed altri appropriati strumenti
mass-mediali, per una fruibilità chiara e immediata da parte della società
civile, dell'utenza, delle famiglie e degli operatori scolastici. Lo scopo è
quello di creare consenso verso la filosofia della riforma attraverso
certezze di obiettivi e risultati e di favorire il coinvolgimento di studenti
e docenti in modo da renderli protagonisti del cambiamento. Attraverso la
convenzione con la Rai sarà assicurato il potenziamento dell'attività
didattica a distanza per quanto riguarda le lingue straniere, l'informatica e
il canale scuola lavoro, nonché
la cultura scientifica.
D5) Interventi nel settore
dell'automazione informatica e dell'innovazione tecnologica
Per ciò che riguarda l'automazione
informatica e l'innovazione tecnologica, si proseguirà nel garantire la
continuità di esercizio del Sistema informativo attuando il contratto di outsourcing
per la diffusione e il potenziamento delle infrastrutture e delle procedure
anche nell'ambito delle istituzioni scolastiche. Contestualmente, avvalendosi
delle soluzioni di tipo contrattuale previste dalle norme vigenti, si
proseguiranno gli interventi di formazione informatica per tutti i dipendenti
del Ministero, quelli di reingegnerizzazione del sistema informativo sulla
base della gara europea ad evidenza pubblica bandita nel 2002. Ciò consentirà
di avere un ambiente accessibile dalle famiglie, dai docenti, dalle scuole,
dalle Pubbliche Amministrazioni e dagli Uffici del Ministero per la gestione
dell'intero sistema dell'istruzione.
Elementi portanti del nuovo sistema
informativo del Ministero saranno le banche dati, che saranno disponibili sia
a livello regionale, che a livello centrale; l'anagrafe universitaria
studenti, che unificherà in un'unica banca dati tutte le posizioni degli
studenti iscritti nelle 77 Università italiane; la connessione con
collegamenti Voice-over-IP per tutti gli Uffici del Ministero, che consentirà
un risparmio a regime di oltre 20 milioni di euro l'anno; il cablaggio a
larga banda di tutti gli istituti scolastici, estendendo i collegamenti
esistenti (che coprono alla fine del 2003 il 60% degli istituti principali)
non solo a tutti gli istituti principali, ma anche agli istituti secondari
(circa 30.000 plessi).
Si dovrà inoltre provvedere a diffondere
gli apparati di ricezione satellitare nelle sedi principali delle istituzioni
scolastiche, per consentire la fruizione gratuita di trasmissioni satellitari
realizzate da produttori di tipo "Educational"; a ricevere le
domande di supplenza on-line con firma elettronica; ad integrare le
biblioteche scolastiche nel sistema bibliotecario nazionale informatizzato
(Sbn); ad implementare il protocollo informatico in tutti gli Uffici del
Ministero e nelle scuole e ad integrare il Sistema informatico dei
Dipartimenti del Miur.
D6) Controlli, verifiche e monitoraggi
L'attività di controllo, verifica e
monitoraggio potrà riguardare tutti i programmi di azione
dell'Amministrazione. Il Servizio di controllo interno, nel contesto dei
compiti previsti dal D.L.vo n. 286/1999, fornirà
l'assistenza tecnica necessaria nelle diverse fasi della programmazione e
realizzerà periodici rapporti, anche tematici, con particolare riguardo agli
effetti strutturali e ordinamentali delle riforme in atto nel settore
dell'istruzione, dell'Università e dell'Alta Formazione artistica, musicale e
coreutica e della ricerca. Lo stesso Servizio proseguirà l'attività di
monitoraggio dello stato di attuazione della presente direttiva generale,
formulando valutazioni e proposte volte a consentire gli aggiornamenti
necessari per superare eventuali criticità rilevate come ostacoli al
raggiungimento degli obiettivi nei tempi previsti.
La presente direttiva sarà sottoposta ai
controlli di legge.
IL MINISTRO
Letizia Moratti
ALLEGATI ALLA
DIRETTIVA
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