DECRETO
LEGISLATIVO 19 dicembre 2002, n. 297
Disposizioni modificative e correttive del decreto legislativo
21 aprile 2000, n. 181, recante norme per agevolare l'incontro tra domanda e offerta
di lavoro, in attuazione dell'articolo 45, comma 1, lettera a) della legge 17
maggio 1999, n. 144.
(G.U. 15 gennaio 2003 n. 11)
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;
Visto l'articolo 117 della Costituzione, cosi' come
sostituito dall'articolo 3 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3;
Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, ed in particolare l'articolo 45, comma 1, lettera a), numeri 1 e 2, cosi' come modificato dall'articolo 78, comma 26, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, che prescrive di procedere alla revisione dei criteri per
l'accertamento dei requisiti individuali di appartenenza dei soggetti alle diverse
categorie, allo scopo di renderli piu' adeguati alla valutazione ed al
controllo della effettiva situazione di disagio, con revisione e
razionalizzazione del collocamento ordinario, nel rispetto di quanto previsto
dal decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469, in funzione del miglioramento dell'incontro tra domanda ed
offerta di lavoro e con la valorizzazione degli strumenti di
informatizzazione;
Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, ed in particolare l'articolo 45, comma 5;
Visto il decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469;
Visto il decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 7 luglio 2000, n. 442;
Visti i decreti ministeriali in data 30 maggio 2001 in materia di elenco
anagrafico e di scheda professionale;
Visto il confronto con le organizzazioni sindacali maggiormente
rappresentative sul piano nazionale dei datori di lavoro e dei lavoratori, in
data 13 e 20 febbraio 2002;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella
riunione dell'11 aprile 2002;
Visto il parere della Conferenza Unificata, istituita ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281; Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni permanenti del
Senato della Repubblica e della Camera dei deputati;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione
del 24 ottobre 2002;
Sulla proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto
con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per la
funzione pubblica;
E M A N A
il seguente decreto legislativo:
Art. 1.
1. L'articolo 1 del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, e' sostituito dal seguente:
"Art. 1 (Finalita'
e definizioni). -
1. Le disposizioni contenute nel presente decreto stabiliscono:
a) i principi
fondamentali per l'esercizio della potesta' legislativa delle regioni e delle
province autonome di Trento e di Bolzano in materia di revisione e
razionalizzazione delle procedure di collocamento, nel rispetto di quanto
previsto dal decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469, in funzione del miglioramento dell'incontro tra domanda e
offerta di lavoro e con la valorizzazione degli strumenti di
informatizzazione;
b) i principi per
l'individuazione dei soggetti potenziali destinatari di misure di promozione
all'inserimento nel mercato del lavoro, definendone le condizioni di
disoccupazione secondo gli indirizzi comunitari intesi a promuovere strategie
preventive della disoccupazione giovanile e della disoccupazione di lunga
durata.
2. Ad ogni effetto si
intendono per:
a) "adolescenti , i
minori di eta' compresa fra i quindici e diciotto anni, che non siano piu'
soggetti all'obbligo scolastico;
b) "giovani , i
soggetti di eta' superiore a diciotto anni e fino a venticinque anni compiuti
o, se in possesso di un diploma universitario di laurea, fino a ventinove
anni compiuti, ovvero la diversa superiore eta' definita in conformita' agli
indirizzi dell'Unione europea;
c) "stato di
disoccupazione , la condizione del soggetto privo di lavoro, che sia
immediatamente disponibile allo svolgimento ed alla ricerca di una attivita'
lavorativa secondo modalita' definite con i servizi competenti;
d) "disoccupati di
lunga durata , coloro che, dopo aver perso un posto di lavoro o cessato
un'attivita' di lavoro autonomo, siano alla ricerca di una nuova occupazione
da piu' di dodici mesi o da piu' di sei mesi se giovani;
e) "inoccupati di
lunga durata , coloro che, senza aver precedentemente svolto un'attivita'
lavorativa, siano alla ricerca di un'occupazione da piu' di dodici mesi o da
piu' di sei mesi se giovani;
f) "donne in
reinserimento lavorativo , quelle che, gia' precedentemente occupate,
intendano rientrare nel mercato del lavoro dopo almeno due anni di
inattivita';
g) "servizi
competenti , i centri per l'impiego di cui all'articolo 4, comma 1, lettera
e) del decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469, e gli altri organismi autorizzati o accreditati a svolgere le
previste funzioni, in conformita' delle norme regionali e delle province
autonome di Trento e di Bolzano.".
ñ
Art. 2.
1. Dopo l'articolo 1 del decreto
legislativo 21 aprile 2000, n. 181, e' inserito il seguente:
"Art. 1-bis
(Modelli dei dati contenuti nella scheda anagrafica e nella scheda
professionale dei lavoratori e soppressione di liste di collocamento). -
1. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali
di concerto con il Ministro per l'innovazione e le tecnologie, d'intesa con
la Conferenza Unificata, vengono definiti il modello di comunicazione, il
formato di trasmissione ed il sistema di classificazione dei dati contenuti
nella scheda anagrafica e nella scheda professionale dei lavoratori, che
costituiscono la base dei dati del sistema informativo lavoro.
2. Fino alla adozione
del decreto di cui al comma 1 si utilizzano i modelli dei dati ed i dizionari
terminologici approvati con decreti ministeriali in data 30 maggio 2001,
pubblicati, rispettivamente, nel supplemento ordinario n. 196 alla Gazzetta
Ufficiale n. 168 del 21 luglio 2001, e nella Gazzetta Ufficiale n. 151 del 2
luglio 2001.
3. Sono soppresse le
liste di collocamento ordinarie e speciali, ad eccezione di quelle previste
dall'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 24 settembre 1963, n. 2053, dall'articolo 6 della legge 23 luglio 1991, n. 223, dall'articolo 8 della legge 12 marzo 1999, n. 68.
4. Con regolamento
emanato su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di
concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e' disciplinato il collocamento della gente di mare,
prevedendo, in applicazione dei principi stabiliti in materia dal presente
decreto, il superamento dell'attuale sistema di collocamento
obbligatorio.".
ñ
Art. 3.
1. All'articolo 2 del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) i commi 1, 3 e 4 sono
sostituiti dai seguenti:
"1. La condizione di cui all'articolo 1, comma 2, lettera
c), dev'essere comprovata dalla presentazione dell'interessato presso il
servizio competente nel cui ambito territoriale si trovi il domicilio del
medesimo, accompagnata da una dichiarazione, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, che attesti l'eventuale attivita' lavorativa precedentemente
svolta, nonche' l'immediata disponibilita' allo svolgimento di attivita'
lavorativa.
3. Le Regioni
definiscono gli indirizzi operativi per l'accertamento e la verifica dello
stato di disoccupazione da parte dei servizi competenti.
4. La verifica
dell'effettiva permanenza nello stato di disoccupazione e' effettuata dai
servizi competenti con le seguenti modalita':
a) sulla base delle
comunicazioni di cui all'articolo 4-bis o di altre informazioni fornite dagli
organi di vigilanza;
b) in relazione al
rispetto delle misure concordate con il disoccupato.";
b) al comma 5, le
parole: "20 ottobre 1998, n. 403." sono sostituite dalle seguenti:
"decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.";
c) al comma 6, la
parola: "inferiori" e' sostituita dalla seguente: "fino";
d) il comma 7 e'
soppresso.
2. Gli interessati
all'accertamento della condizione di cui all'articolo 1, comma 2, lettera c),
sono tenuti a presentarsi presso il servizio competente per territorio entro
centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto ed a
rendere la dichiarazione di cui al comma 1. Restano valide le dichiarazioni
di disponibilita' allo svolgimento dell'attivita' lavorativa prestate ai
sensi della precedente normativa e gli obblighi che ne derivano per i servizi
competenti.
ñ
Art. 4.
1. L'articolo 3 del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, e' sostituito dal seguente:
"Art. 3 (Indirizzi
generali ai servizi competenti ai fini della prevenzione della disoccupazione
di lunga durata). - 1. Le Regioni definiscono gli obiettivi e gli indirizzi
operativi delle azioni che i servizi competenti, di cui all'articolo 1, comma
2, lettera g), effettuano al fine di favorire l'incontro tra domanda e
offerta di lavoro e contrastare la disoccupazione di lunga durata,
sottoponendo i soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, ad interviste
periodiche e ad altre misure di politica attiva secondo le modalita' definite
ed offrendo almeno i seguenti interventi:
a) colloquio di
orientamento entro tre mesi dall'inizio dello stato di disoccupazione;
b) proposta di adesione
ad iniziative di inserimento lavorativo o di formazione o di riqualificazione
professionale od altra misura che favorisca l'integrazione professionale:
1) nei confronti degli
adolescenti, dei giovani e delle donne in cerca di reinserimento lavorativo,
non oltre quattro mesi dall'inizio dello stato di disoccupazione;
2) nei confronti degli
altri soggetti a rischio di disoccupazione di lunga durata, non oltre sei
mesi dall'inizio dello stato di disoccupazione.".
ñ
Art. 5.
1. L'articolo 4 del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, e' sostituito dal seguente:
"Art. 4 (Perdita
dello stato di disoccupazione). -
1. Le Regioni stabiliscono i criteri per l'adozione da parte dei
servizi competenti di procedure uniformi in materia di accertamento dello
stato di disoccupazione sulla base dei seguenti principi:
a) conservazione dello
stato di disoccupazione a seguito di svolgimento di attivita' lavorativa tale
da assicurare un reddito annuale non superiore al reddito minimo personale
escluso da imposizione. Tale soglia di reddito non si applica ai soggetti di
cui all'articolo 8, commi 2 e 3, del decreto legislativo 1 dicembre 1997,
n. 468;
b) perdita dello stato
di disoccupazione in caso di mancata presentazione senza giustificato motivo
alla convocazione del servizio competente nell'ambito delle misure di
prevenzione di cui all'articolo 3;
c) perdita dello stato
di disoccupazione in caso di rifiuto senza giustificato motivo di una congrua
offerta di lavoro a tempo pieno ed indeterminato o determinato o di lavoro
temporaneo ai sensi della legge 24
giugno 1997, n. 196, con durata del contratto a termine o,
rispettivamente, della missione, in entrambi i casi superiore almeno a otto
mesi, ovvero a quattro mesi se si tratta di giovani, nell'ambito dei bacini,
distanza dal domicilio e tempi di trasporto con mezzi pubblici, stabiliti
dalle Regioni;
d) sospensione dello
stato di disoccupazione in caso di accettazione di un'offerta di lavoro a
tempo determinato o di lavoro temporaneo di durata inferiore a otto mesi,
ovvero di quattro mesi se si tratta di giovani.".
ñ
Art. 6.
1. Dopo l'articolo 4 del decreto
legislativo 21 aprile 2000, n. 181, e' inserito il seguente:
"Art. 4-bis
(Modalita' di assunzione e adempimenti successivi). -
1. I datori di lavoro privati e gli enti pubblici economici,
procedono all'assunzione diretta di tutti i lavoratori per qualsiasi
tipologia di rapporto di lavoro, salvo l'obbligo di assunzione mediante
concorso eventualmente previsto dagli statuti degli enti pubblici economici.
Restano ferme le disposizioni speciali previste per l'assunzione di
lavoratori non comunitari di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, quelle previste per l'assunzione di lavoratori italiani da
impiegare o trasferire all'estero di cui al decreto-legge 31 luglio 1987, n.
317, convertito, con modificazioni, dalla legge 3
ottobre 1987, n. 398, nonche' quelle
previste dalla legge 12 marzo
1999, n. 68.
2. All'atto
dell'assunzione i datori di lavoro privati e gli enti pubblici economici sono
tenuti a consegnare ai lavoratori una dichiarazione sottoscritta contenente i
dati di registrazione effettuata nel libro matricola, nonche' la
comunicazione di cui al decreto legislativo 26 maggio 1997, n. 152.
3. Fermo restando quanto
previsto dai commi 1 e 2, le Regioni possono prevedere che una quota delle
assunzioni effettuate dai datori di lavoro privati e dagli enti pubblici
economici sia riservata a particolari categorie di lavoratori a rischio di
esclusione sociale.
4. Le imprese fornitrici
di lavoro temporaneo sono tenute a comunicare, entro il giorno venti del mese
successivo alla data di assunzione, al servizio competente nel cui ambito
territoriale e' ubicata la loro sede operativa, l'assunzione, la proroga e la
cessazione dei lavoratori temporanei assunti nel corso del mese precedente.
5. I datori di lavoro
privati, gli enti pubblici economici e le pubbliche amministrazioni, per
quanto di competenza, sono tenuti, anche in caso di trasformazione da
rapporto di tirocinio e di altra esperienza professionale a rapporto di
lavoro subordinato, a comunicare, entro cinque giorni, al servizio competente
nel cui ambito territoriale e' ubicata la sede di lavoro le seguenti
variazioni del rapporto di lavoro:
a) proroga del termine
inizialmente fissato;
b) trasformazione da
tempo determinato a tempo indeterminato;
c) trasformazione da
tempo parziale a tempo pieno;
d) trasformazione da
contratto di apprendistato a contratto atempo indeterminato;
e) trasformazione da
contratto di formazione e lavoro a contratto a tempo indeterminato.
6. Le comunicazioni di
cui al presente articolo sono valide ai fini dell'assolvimento degli obblighi
di comunicazione nei confronti delle Direzioni regionali e provinciali del
lavoro, dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) e
dell'Istituto nazionale per le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro
(INAIL), o di altre forme previdenziali sostitutive o esclusive.
7. Al fine di assicurare
l'unitarieta' e l'omogeneita' del sistema informativo lavoro, i moduli per le
comunicazioni obbligatorie dei datori di lavoro e delle imprese fornitrici di
lavoro temporaneo, nonche' le modalita' di trasferimento dei dati ai soggetti
di cui al comma 6 da parte dei servizi competenti sono definiti con decreto
del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il
Ministro per l'innovazione e le tecnologie, d'intesa con la Conferenza
Unificata.
8. I datori di lavoro
privati e gli enti pubblici economici possono adempiere agli obblighi di cui
ai commi 4 e 5 del presente articolo e di cui al comma 2 dell'articolo 9-bis
del decreto-legge 1 ottobre 1996, n. 510, convertito, con modificazioni,
dalla legge 28
novembre 1996, n. 608, e del comma 1
dell'articolo 21 della legge 29
aprile 1949, n. 264, per il tramite dei soggetti di cui
all'articolo 1 della legge 11 gennaio 1979, n. 12, e degli altri soggetti abilitati dalle vigenti disposizioni
alla gestione ed alla amministrazione del personale dipendente del settore
agricolo, ovvero delle associazioni sindacali dei datori di lavoro alle quali
essi aderiscono o conferiscono mandato. I datori di lavoro privati e gli enti
pubblici economici, con riferimento all'assolvimento dei predetti obblighi,
possono avvalersi della facolta' di cui all'articolo 5, primo comma, della legge 11
gennaio 1979, n. 12, anche nei confronti delle medesime associazioni
sindacali che provvedono alla tenuta dei documenti con personale in possesso
dei requisiti di cui all'articolo 1, primo comma, della citata legge n. 12 del 1979.".
2. All'articolo 9-bis
del decreto-legge 1 ottobre 1996, n. 510, convertito, con modificazioni,
dalla legge 28 novembre
1996, n. 608, il comma 2 e' sostituito dal
seguente:
"2. In caso di
instaurazione del rapporto di lavoro subordinato e di lavoro autonomo in
forma coordinata e continuativa, anche di socio lavoratore di cooperativa, i
datori di lavoro privati, gli enti pubblici economici e le pubbliche
Amministrazioni sono tenuti a dare comunicazione contestuale al servizio
competente nel cui ambito territoriale e' ubicata la sede di lavoro, dei dati
anagrafici del lavoratore, della data di assunzione, della data di cessazione
qualora il rapporto non sia a tempo indeterminato, della tipologia
contrattuale, della qualifica professionale e del trattamento economico e
normativo. Le comunicazioni possono essere effettuate ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445. La medesima procedura si applica ai tirocini di formazione e
orientamento ed ad ogni altro tipo di esperienza lavorativa ad essi
assimilata. Nel caso in cui l'instaurazione del rapporto avvenga in giorno
festivo, nelle ore serali o notturne, ovvero in caso di emergenza, la
comunicazione di cui al presente comma deve essere effettuata entro il primo
giorno utile successivo.".
3. All'articolo 21 della
legge 29 aprile 1949, n. 264, il primo
comma e' sostituito dal seguente:
"I datori di lavoro
sono tenuti altresi' a comunicare la cessazione dei rapporti di lavoro, entro
i cinque giorni successivi, quando trattasi di rapporti a tempo indeterminato
ovvero nei casi in cui la cessazione sia avvenuta in data diversa da quella
comunicata all'atto dell'assunzione.".
4. All'articolo 15, sesto comma, della legge 29 aprile 1949, n. 264, le parole: "un anno" sono sostituite dalle
seguenti: "sei mesi".
ñ
Art. 7.
1. All'articolo 5 del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1 le parole:
"attuazione della delega di cui all'articolo 45, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144, concernente la" sono soppresse;
b) dopo il comma 2 e'
aggiunto il seguente: "2-bis. Le disposizioni di cui all'articolo 4-bis,
commi 4, 5, 6, si applicano a decorrere dalla data stabilita dal decreto di
cui al comma 7 del medesimo articolo 4-bis. A decorrere dalla medesima data
il comma 2 dell'articolo 14 del decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38, e' soppresso.".
2. Le disposizioni di
cui all'articolo 6, commi 2 e 3, si applicano a decorrere dalla data
stabilita dal decreto di cui al comma 7 dell'articolo 4-bis, del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, introdotto dall'articolo 6, comma 1.
ñ
Art. 8.
1. Dalla data di entrata
in vigore del presente decreto sono abrogate, in particolare, le seguenti
disposizioni:
a) la legge 10 gennaio 1935, n. 112;
b) il titolo I ed il
titolo II, ad eccezione degli articoli 11, primo comma, 15, sesto comma, 21,
primo comma, 27, commi 1 e 3, della legge 29
aprile 1949, n. 264, e successive integrazioni e
modificazioni;
c) gli articoli 23,
primo comma, lettera a), 27 e 29, primo comma, lettera a) della legge 19 gennaio 1955, n. 25;
d) gli articoli 33 e 34 della legge 20 maggio 1970, n. 300;
e) gli articoli 2, 3, 4,
5, 6, 7, 9, 10, 11, 12, 13 e 14 del decreto-legge 3 febbraio 1970, n. 7,
convertito, con modificazioni, dalla legge 11 marzo 1970, n. 83;
f) la legge 28
febbraio 1987, n. 56, e successive
modificazioni ed integrazioni, ad eccezione degli articoli 3, 16, 19, commi
2, 3, 4, 5, 6 e 7, e degli articoli 21 e 22;
g) l'articolo 25, commi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 12, della legge 23 luglio 1991, n. 223;
h) gli articoli 9-bis,
commi 1, 4, 5, 7 e 8, e 9-ter, comma 1, del decreto-legge 1 ottobre 1996, n.
510, convertito, con modificazioni, dalla legge 28
novembre 1996, n. 608;
i) articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 24 settembre
1963, n. 2053.
ñ
Art. 9.
1. Dal presente decreto
legislativo non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza
pubblica.
Il presente decreto,
munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli
atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti
di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addi' 19
dicembre 2002
CIAMPI
Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Maroni, Ministro del lavoro e delle politiche
sociali
Tremonti, Ministro dell'economia e delle finanze
Mazzella, Ministro per la funzione pubblica
Visto, il Guardasigilli: Castelli
ñ
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