Documento tecnico per la definizione degli standard
formativi, di cui all’art. 4 dell’Accordo quadro sancito in Conferenza unificata il 19 giugno 2003 tra il Ministro dell’istruzione dell’università e della
ricerca, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, le Regioni, le
Province autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità
Montane.
1. PREMESSA
L’attivazione del “percorso di partenariato istituzionale,
a livello nazionale, entro il 15 settembre 2003, in raccordo con il livello
regionale, per la definizione degli standard formativi minimi, a partire da
quelli relativi alle competenze di base, al fine di consentire il
riconoscimento a livello nazionale dei crediti, delle certificazioni e dei
titoli, compresi i crediti acquisiti in apprendistato, anche ai fini dei
passaggi dai percorsi formativi ai percorsi scolastici” previsto al punto 4
dell’Accordo sancito in sede di Conferenza unificata il 19 giugno 2003 per la realizzazione di un’offerta formativa sperimentale
di istruzione e formazione professionale, nelle more dell’emanazione dei
decreti legislativi di cui alla legge 28 marzo
2003 n. 53, va inquadrata nel rispetto del
dettato di cui al punto 9 del citato accordo, nella duplice prospettiva :
1. del più ampio assetto dei sistemi dell’Istruzione e
dell’Istruzione e formazione professionale introdotto dalla riforma del
titolo V della Costituzione e dalla stessa Legge 28 marzo
2003, n. 53; assetto che, peraltro, necessita
di un rapido lavoro di elaborazione delle sue linee attuative ai diversi
livelli, nazionale e regionali, al fine di ridurre il più possibile l’impatto
del periodo di transizione sui beneficiari principali di tale processo;
2. della necessità, richiamata dal citato Accordo, di
garantire al singolo cittadino l’effettivo esercizio del diritto-dovere di
istruzione e formazione, a partire dal corrente anno .
Ancorché l’elaborazione degli standard formativi minimi
relativi ai percorsi sperimentali rappresenti, in questa fase, la soluzione
ad una situazione contingente, si ritiene opportuno procedere di pari passo
con l’elaborazione e la declinazione operativa del nuovo sistema, che è in
corso di definizione con riferimento alla legge
n°131/2003 (Disposizioni per l’adeguamento
dell’ordinamento della Repubblica alla legge
Costituzionale n°3/2001), alla legge n°30/2003 (Delega al
Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro) e al relativo decreto legislativo n°276/2003, oltre
che alla legge
n°53/2003 (Definizione delle norme generali
sull’istruzione e sui livelli essenziali delle prestazione in materia di
istruzione e formazione professionale).
Questa complessa fase di transizione richiede un’azione di
ampio respiro che - a partire da un approfondimento sulle competenze e sui
ruoli fissati dal nuovo assetto normativo per i diversi livelli istituzionali
ed operativi - possa offrire un contributo all’elaborazione ed alla
declinazione culturale, metodologica e tecnica dei contenuti del complessivo
processo riformatore e degli elementi che identificheranno e qualificheranno
l’offerta educativa del nuovo sistema dell’istruzione e
formazione professionale.
I processi sopra descritti, seppur di natura differente,
vanno sviluppati e raccordati attraverso una profonda interazione per
valorizzare appieno le esperienze in atto e per far sì che il percorso di
attuazione della riforma conservi e rafforzi una profonda unitarietà nella
sua sostanza e nella sua percezione da parte degli operatori e dei
destinatari.
Il percorso di partenariato istituzionale prende avvio,
quindi, da una prima ricognizione dei principali ambiti di responsabilità e
funzioni per pervenire, con riferimento al sistema dell’istruzione e formazione
professionale, ivi compreso l’apprendistato, al riconoscimento delle
certificazioni dei titoli e dei crediti a livello nazionale. Tale
ricognizione va considerata, al momento, come un’ ipotesi di lavoro valida,
da un lato, per avviare una riflessione sulla definizione del suddetto
sistema e, dall’altro, per contestualizzare la presente proposta sugli
standard formativi minimi in una provvisoria cornice di riferimento
sistemico.
L’ipotesi di lavoro riguarda i seguenti aspetti:
a) Ambito nazionale
- la definizione del sistema generale di classificazione
delle competenze professionali;
- la definizione di criteri generali uniformi di
certificazione delle competenze (libretto formativo personale);
- la definizione di criteri generali uniformi di accertamento
dei crediti (formazione/formazione, formazione/istruzione,
istruzione/formazione);
- la definizione degli standard formativi minimi delle
competenze;
- l’individuazione degli standard minimi di accreditamento
dei soggetti erogatori dei percorsi di istruzione e formazione professionale;
b) Ambito regionale
- il governo del sistema delle competenze e dei crediti
nonché dei relativi servizi di supporto;
- la contestualizzazione territoriale delle competenze;
- le modalità e le procedure di verifica, valutazione e
certificazione delle competenze e dei crediti in ingresso, durante e in
uscita dai percorsi;
- gli standard di progettazione;
- la definizione di dettaglio dei requisiti dei soggetti
erogatori dei percorsi di istruzione e formazione professionale;
Il percorso è finalizzato ad assicurare garanzie al
cittadino per il riconoscimento e la certificazione delle competenze in
ingresso, nelle fasi intermedie e in uscita con riferimento ai percorsi
formali, non formali e quale esito di esperienze acquisite in ambiti
informali nonché per il riconoscimento dei crediti ai fini dei passaggi tra
percorsi diversi .
In questa fase si procede ad una prima definizione degli
standard formativi minimi in un quadro di sistema, a partire da quelli
relativi alle competenze di base, che sarà accompagnata da un glossario
essenziale che un apposito gruppo di lavoro, costituito da esperti designati
dalle strutture tecniche del MIUR, del MLPS e delle Regioni, metterà a punto
nei tempi più brevi.
Nello sviluppo del percorso di partenariato istituzionale
si farà costante riferimento agli impegni assunti in sede Ue dal nostro Paese
per sostenere una maggiore cooperazione tra i sistemi di istruzione e
formazione professionale (Education and Vocational Training), con particolare
riferimento alla qualità della formazione, alla trasparenza della
certificazione e al riconoscimento dei crediti.
2. STANDARD FORMATIVI MINIMI RELATIVI ALLE COMPETENZE DI BASE
In attuazione di quanto previsto al punto 4 dell’Accordo quadro del 19 giugno 2003 per la realizzazione dall’anno scolastico 2003-2004 di
un’offerta formativa sperimentale di istruzione e formazione professionale,
nelle more dell’emanazione dei decreti legislativi di cui alla legge 28 marzo 2003 n. 53, vengono di
seguito definiti gli standard formativi minimi relativi alle competenze di
base inerenti i percorsi triennali sperimentali per il conseguimento della
qualifica professionale. Essi rappresentano il riferimento comune per
consentire la spendibilità nazionale degli esiti formativi certificati,
intermedi e finali; possono essere declinati e articolati a livello regionale;
sono oggetto di verifica nell’ambito dell’azione di monitoraggio e
valutazione della sperimentazione. I piani di studio dei percorsi triennali
sono personalizzati in modo da consolidare ed innalzare il livello delle
competenze di base e sostenere i processi di scelta dello studente in
ingresso, in itinere ed in uscita dai percorsi formativi.
Gli standard di cui sopra sono così articolati:
1) area dei
linguaggi;
2) area
scientifica;
3) area
tecnologica;
4) area
storico-socio-economica.
Gli standard si riferiscono ad un’accezione di competenze
di base più ampia di quella tradizionalmente utilizzata nella formazione
professionale, in quanto non sono concepiti solo con riferimento
all’occupabilità delle persone, ma anche al fine di garantire i pieni diritti
di cittadinanza a partire dal possesso di un quadro culturale di formazione
di base.
La divisione tra le aree ha la funzione di accorpare le
competenze in esito ai percorsi formativi e non coincide necessariamente con
l’articolazione scolastica delle discipline. Gli schemi che seguono esprimono
gli obiettivi da raggiungere e non il percorso da compiere, in quanto la
modulazione dei percorsi va costruita sui centri di interesse dei giovani, legati
allo sviluppo della persona, al contesto di riferimento, allo sviluppo delle
competenze professionali.
Le indicazioni contenute nel seguente documento
costituiscono una prima elaborazione da validare attraverso la
sperimentazione dei percorsi triennali. A tal riguardo gli schemi riportano
nella colonna di sinistra l’elencazione degli standard minimi di competenza
per ciascuna area, mentre nella colonna di destra riportano una prima
declinazione degli stessi, che costituisce l’ipotesi sulla quale le Regioni
si impegnano a focalizzare la sperimentazione.
Per il suddetto processo di validazione assume particolare
importanza l'analisi dei risultati del monitoraggio della sperimentazione a
livello regionale e nazionale.
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