Si riporta, di seguito, il testo dell’editoriale del
Segretario Generale della Confsal, prof. Marco Paolo Nigi, che
verrà pubblicato sul prossimo numero dell’organo di stampa della nostra
Confederazione: “Confsal, Società, Cultura, Lavoro”.
Elezioni
Politiche 2013
LAVORO E
SVILUPPO PER DARE UNA SERIA PROSPETTIVA ALL’ITALIA E ALL’EUROPA
Dal voto
deve scaturire l’autorevolezza necessaria per soddisfare le attese
di
Marco Paolo Nigi
Il 24 febbraio 2013 il Popolo Italiano sarà
chiamato alle urne per esprimere una volontà politica finalizzata a governare
il presente e garantire il futuro attraverso lo sviluppo dell’Italia nella
prospettiva di una “nuova” Europa, in gran parte da costruire.
I cittadini italiani avvertono la grande
responsabilità del voto nella consapevolezza della gravità della situazione
sociale, economica e finanziaria determinatasi per effetto della perdurante
crisi finanziaria globale e dell’Eurozona.
La complessa vicenda parlamentare e
governativa dell’ultima legislatura, caratterizzata, tra l’altro, dall’avvento
a fine 2011 di un governo tecnico di emergenza richiederebbe la dovuta
responsabilità da parte della politica nel presentare agli elettori programmi
concreti, chiari e trasparenti, nell’ambito di una campagna elettorale tenuta
nel pieno rispetto della sensibilità dei cittadini, i quali vanno incoraggiati
ad esprimersi con il voto, e di tutte le parti in competizione elettorale,
recuperando l’indispensabile correttezza del confronto.
Eppure, al momento, il “teatrino” della
politica non sembra aver cambiato né copione, né stili relazionali del recente
passato nell’uso improprio del mezzo televisivo, radiofonico e della
comunicazione in generale.
A questo punto si rende imperativo il
rapido recupero di un reale e leale
confronto incentrato sul necessario approfondimento delle questioni
centrali italiane della società civile, dell’economia e della finanza, nonché
del rapporto con i processi in atto orientati a costruire su solide basi la
“nuova” Europa.
La politica, innanzitutto, ha il compito
primario di creare le condizioni affinché i giovani possano essere i veri
protagonisti nel presente e nel futuro e tornino ad essere la vera forza del Paese e dell’Europa. Però, affinché
le giovani generazioni possano collocarsi al centro di mirate politiche di
prospettiva, hanno bisogno delle giuste opportunità per il loro ingresso nelle
responsabilità sociali e nel mondo del lavoro. La disoccupazione dei giovani
costituisce la vera emergenza in Italia, in Eurozona e in Europa e pertanto si
rende indispensabile un piano pluriennale per l’occupazione.
Sul lavoro, in un’economia regolare e
legale e in una pubblica amministrazione razionalizzata ed efficiente, si può
costruire la crescita economica e in parallelo il graduale risanamento della
finanza pubblica e l’abbattimento del debito pubblico, a condizione che la
politica si impegni concretamente sul fronte delle riforme strutturali.
Il lavoro, quale primario valore sociale e
fattore determinante della produzione, può trovare la sua affermazione attraverso
concrete politiche che alimentino un processo di riforme organiche per centrare
obiettivi essenziali quali:
Ø un fisco
giusto;
Ø un’economia
regolare e legale;
Ø un adeguato
livello di investimenti pubblici strategici nei settori della istruzione e
della formazione, della ricerca e dell’innovazione, dell’energia e delle
infrastrutture;
Ø un welfare
europeo;
Ø un effettivo
riequilibrio socio-economico del territorio.
Riguardo all’Europa, la politica in Italia
dovrà farsi carico della realizzazione dei progetti approvati a livello
comunitario per l’economia reale, ovvero per l’industria, le infrastrutture,
l’ambiente, l’energia e la ricerca, nonché della struttura del bilancio
comunitario 2014-2020 con le connesse destinazioni finanziarie nei settori
strategici.
Queste ed altre importanti questioni
dovrebbero essere organicamente presenti nei programmi dei partiti e degli
schieramenti politici e essere sviluppate correttamente in un necessario e
utile approfondimento nel confronto politico per raggiungere almeno i due
primari obiettivi della partecipazione democratica:
Ø sventare il
rischio reale di una larga astensione dal voto;
Ø rendere
l’esercizio del diritto di voto dell’elettore il più consapevole e responsabile
possibile.
Infatti, l’esito di un voto largamente partecipato,
consapevole e responsabile potrà dare al nuovo parlamento e al futuro governo
l’indispensabile autorevolezza politica per portare a soluzione le grandi
questioni sociali ed economiche del Paese e assicurare all’Eurozona e
all’Europa l’indispensabile contributo dell’Italia secondo le legittime
aspettative dei cittadini italiani e europei.
La Confsal, quale Confederazione sindacale
autonoma e soggetto generale della politica, ritiene che la valorizzazione del
lavoro, la crescita economica e lo sviluppo del Paese debbano tornare al centro
del dibattito politico, del confronto parlamentare e soprattutto della futura
azione governativa.