Si riporta, di seguito, il testo dell’editoriale del
Segretario Generale della Confsal, prof. Marco Paolo Nigi, che verrà pubblicato sul prossimo numero dell’organo di stampa
della nostra Confederazione: “Confsal, Società, Cultura, Lavoro”.
LEGGE DI STABILITA’
Previsione fiscale: solo un debole
tentativo
di fornire aiuti a famiglie e imprese
Continuano ad essere fortemente penalizzati lavoro e occupazione
di Marco Paolo Nigi
La Camera dei Deputati ha approvato la
legge di stabilità con molte modifiche sostanziali rispetto al provvedimento
governativo del 9 ottobre 2012.
In materia fiscale la Camera ha inciso
fortemente con significativi emendamenti al pacchetto
“IRPEF – IVA – detrazioni e oneri deducibili”, caratterizzato da una
discutibile compensazione fra imposizione diretta e indiretta e dalla
retroattività della deducibilità fiscale, al limite della costituzionalità.
La Confsal valutò negativamente il
pacchetto fiscale governativo, presentato quale provvedimento finanziariamente
compensativo, non riscontrando in esso elementi di
equità fiscale e equivalenza finanziaria per il lavoratore-consumatore.
In particolare, sulla retroattività della
deducibilità fiscale, la Confsal individuò una grave violazione dello Statuto
dei contribuenti e soprattutto delle norme costituzionali.
La Confsal, inoltre, denunziò l’esiguità
dello stanziamento delle risorse da destinare alla detassazione, con cedolare
secca del 10%, della retribuzione accessoria derivante dai contratti di
produttività.
In sintesi, la Confsal bocciò la legge di
stabilità sia dal punto di vista dell’equità fiscale e sia da quello
dell’incidenza sulla competitività di impresa e di
sistema e quindi sulla crescita economica e occupazionale. Conseguentemente, ha
fatto seguire una forte e pressante azione sindacale sul Parlamento al fine di
fare cancellare la previsione dell’aumento dell’IVA e della retroattività delle
detrazioni e deduzioni fiscali e di fare aumentare lo stanziamento per la
produttività.
La Confsal, inoltre, denunziò:
·
i tagli lineari alle risorse destinate al
servizio sanitario nazionale;
·
la questione irrisolta degli esodati;
·
le gravi penalizzazioni nei confronti del pubblico
impiego, con particolare riferimento alla “conferma tacita” del blocco dei
rinnovi contrattuali che si aggiungeva al blocco del turn over e alla riduzione delle piante organiche (spending review);
·
l’irricevibile e l’incredibile aumento
“unilaterale” dell’orario settimanale delle lezioni dei docenti della scuola
media inferiore e superiore, in una situazione in cui non venivano neanche
liquidati e pagati gli scatti di anzianità, come da contratto, per il 2011.
Anche su queste gravi questioni la
Confsal, unitamente alle sue Federazioni, ha espresso una azione
continua e pressante nei confronti di Governo e Parlamento, al fine di centrare
alcuni obiettivi perseguibili e irrinunciabili.
Gli esiti in termini di modifiche al
disegno di legge da parte della Camera si possono
sintetizzare come segue:
Ø riguardo alla
materia fiscale
Dal 1° luglio 2013 aumenterà soltanto
l’aliquota ordinaria dell’IVA dal 21% al 22%; è stato cancellato l’aumento
dal 10% all’11% dell’aliquota ridotta.
E’ saltato il pacchetto fiscale
governativo del “trasferimento” di parte dell’imposizione fiscale diretta
(IRPEF) a quella indiretta (IVA), il cosiddetto
scambio “più IVA meno IRPEF”. Pertanto non ci sarà il
taglio di 1 punto delle aliquote IRPEF del 23% e del 27%.
Le detrazioni per i figli sotto i 3 anni
salgono da 900 a 1.220 euro e per quelli a carico di età
pari o superiore a 3 anni passano da 800 a 950 euro.
E’ stata cancellata la previsione del
taglio retroattivo di deduzioni e detrazioni.
E’ stata istituita dal 1° gennaio 2013 la
tassa sulle transazioni finanziarie con una aliquota
dello 0,05%.
E’ stato costituito, a decorrere dal
2013, il fondo per la concessione di un credito di imposta
per la ricerca e lo sviluppo, con particolare riferimento alle piccole e medie
imprese, nonché per ridurre il cuneo fiscale. Detto fondo sarà finanziato dalla
progressiva riduzione degli stanziamenti di bilancio per i contributi alle
imprese (piano Giavazzi).
E’ prevista la riduzione delle
deducibilità per le auto aziendale dal 27,5% al 20%.
Infine, è anticipata di 1 anno, al 2013,
la norma della manovra di agosto 2011, secondo la
quale le maggiori entrate derivanti dall’attività di contrasto all’evasione
confluiscono in un fondo specifico per la riduzione strutturale della pressione
fiscale.
Ø Riguardo ad altre questioni sollevate dalla Confsal
L’orario settimanale delle lezioni dei
docenti della scuola media di I e II
grado resterà di 18 ore. E’ stata, infatti, cancellata la previsione delle 24
ore.
Per i pensionamenti è stato previsto
l’ampliamento della platea dei lavoratori “salvaguardati”. Pertanto, potranno
andare in pensione con le regole previgenti la legge Fornero, tra gli altri, i lavoratori che si trovano in
mobilità a seguito di accordo stipulato entro il
31.12.2011 e licenziati entro settembre 2012 e i lavoratori autorizzati alla
prosecuzione volontaria della contribuzione.
Sono stati previsti tagli lineari
aggiuntivi per i Ministeri e alle risorse destinate a Regioni ed Enti Locali.
Infine, è stata ridotta di 250 milioni la
dote per la detassazione del fondo per la produttività.
Ora, il disegno di legge “emendato”
passerà al vaglio del Senato, che prevedibilmente valuterà un pacchetto di ulteriori modifiche riguardanti alcune deroghe al blocco
del turn over nel pubblico impiego
(sicurezza), l’estensione dell’allentamento del patto di stabilità interno agli
Enti Locali “virtuosi” in difficoltà a seguito dei tagli lineari, misure a
favore dell’edilizia scolastica, il ripristino dell’indicizzazione delle
pensioni di guerra, il raddoppio della dote finanziaria per i malati di SLA, nonché il recupero dei 250 milioni per la detassazione
della retribuzione accessoria legata alla produttività nel 2013, spostati alla
voce “comuni alluvionati”.
Si tratta di emendamenti
sostenuti anche dalla Confsal. Ma la vera questione
centrale è il reperimento dei circa 800 milioni per la copertura finanziaria
dei provvedimenti.
Per la Confsal, il disegno di legge
emendato dalla Camera dei Deputati e il prevedibile testo finale della manovra
non introdurranno elementi significativi di equità
fiscale e importanti fattori di crescita economica e occupazionale. Pertanto, rimane un provvedimento prevalentemente orientato al
risanamento dei conti pubblici, anche se la “nuova” previsione fiscale costituisce
un debole tentativo di “sollevare” la famiglia e l’impresa. Mentre il
lavoro dipendente continua, per la grave inerzia del Governo e del Parlamento,
ad essere penalizzato, anche con l’esiguità e la attuale
indeterminatezza della dote finanziaria destinata alla defiscalizzazione delle
retribuzioni accessorie di produttività.
In conclusione, la Confsal, pur prendendo
atto di alcune “buone” modifiche, rispetto alla
proposta governativa, maturate finora in iter parlamentare, non può dirsi
soddisfatta. Pertanto, intensificherà il suo impegno per il possibile
miglioramento del testo finale della legge.