Si è tenuto oggi all’ARAN un
incontro con le OO.SS. rappresentative dei Comparti Università e Ricerca per i problemi collegati alla previdenza
complementare.
In premessa, l’avv. Parisi, che
guidava la delegazione ARAN, ha chiesto
se le OO.SS. presenti concordavano sul fatto che il numero di personale
afferente ai due comparti non consentiva la costituzione di un fondo autonomo.
Riconosciuta unanimemente questa realtà, l’avv.Parisi ha comunicato che l’unica
possibilità al momento esistente era quella dell’adesione al fondo SIRIO, in
fase di costituzione da parte del comparto ministeri. La nostra delegazione,
pur ribadendo l’urgenza di dotare i due comparti di un fondo per la previdenza
complementare, ha chiesto di conoscere se questa scelta veniva dalla certezza
che gli attuali comparti Università e Ricerca confluiranno in quello dei
Ministeri, perché, in mancanza di questo dato certo, qualora i due comparti
dovessero confluire in quello Scuola, sarebbe stata più logica l’adesione al
Fondo Espero. Le altre OO.SS., compresa la CGIL, si sono dichiarate favorevoli
al fondo Sirio. L’avv. Parisi ha chiarito che le due cose, comparti e fondi di
previdenza complementare, non necessariamente devono coincidere e che è
fondamentale avviare subito l’iter per dotare il personale dell’università e
della ricerca di un fondo di previdenza complementare. Durante l’incontro, un
dirigente sindacale ha preannunciato
che la CRUI ha richiesto formalmente all’ARAN di inserire anche la docenza
universitaria fra il personale che può aderire al fondo. I lavori si sono
conclusi con l’impegno dell’ARAN di approfondire i temi trattati, per
accelerare al massimo l’iter di adesione al fondo SIRIO del personale dei comparti
Università e Ricerca.