L’intervista al Segretario Generale SNALS-Confsal, Elvira Serafini, pubblicata da La Voce della Scuola lo scorso 18 luglio, al link: https://www.lavocedellascuolalive.it/2023/07/18/ccnl-intervista-serafini/
1. Alla fine di una trattativa lunga e complicata avete deciso di firmare. Cosa vi ha convinto? Per lei vale il motto meglio un brutto contratto che nessun contratto, o pensa che questo contratto rappresenti un avanzamento reale per i lavoratori della scuola?
L’ipotesi di contratto sottoscritta il 14 luglio per il Comparto Istruzione e Ricerca, la cui vigenza triennale 2019/2021 è già conclusa, assume forte valenza anche nella prospettiva del successivo rinnovo e dell’impegno che comunque andrà ripreso anche nei confronti del nuovo Parlamento e del nuovo Governo, per ottenere una nuova politica nei confronti dell’istruzione e della ricerca, che devono ritornare ad essere considerate una risorsa strategica per il nostro Paese.
2. Partiamo dagli aumenti. Girano le cifre lordo Stato che però sono molto distanti dal netto che entra in busta paga. Pensa che gli aumenti concordati siano sufficienti a recuperare il potere di acquisto degli stipendi del personale della scuola che si è andato perdendo negli ultimi dieci anni?
Assolutamente no. Intanto questo accordo integra l’intesa già sottoscritta lo scorso dicembre 2022 che aveva attribuito al personale la parte prevalente delle risorse disponibili per il triennio. Il nuovo contratto garantisce un ulteriore incremento retributivo per tutto il personale. Aumenta (13 euro in media) la RPD (retribuzione professionale docente) e il CIA (compenso individuale accessorio) per il personale ATA, circa 6 euro medi mensili nonché l’indennità di direzione per i DSGA per circa 60 euro. Complessivamente l’incremento medio mensile sarà pari a 110 euro. Previsto un compenso una tantum per il personale in servizio nell’as 2022-23 pari a 63,84 euro per i docenti e a 44,11 per gli ATA. Sono state poi aggiornate le tabelle per la retribuzione della attività aggiuntive incrementandole del 10%.
3. C’è una riforma significativa nella gestione delle scuole, l’ordinamento del personale ATA. Ci spiega come funzionerà con questo nuovo contratto?
Sono state ridefinite le aree del personale ATA che confluiranno in quelle dei collaboratori scolastici, degli operatori, degli assistenti fino all’area dei funzionari e delle elevate qualificazioni. Vengono ridefiniti i requisiti di accesso ai vari profili con la giusta valorizzazione delle competenze informatiche. Viene assicurato il passaggio degli attuali facenti funzione di DSGA all’area delle elevate qualificazioni. Successivamente saranno garantiti passaggi verticali dagli assistenti ai funzionari con riserve di posti per il personale già in servizio.
4. I critici del nuovo ordinamento dicono che aumentano le mansioni a fronte di aumenti di pochi euro al mese. Immagino che non sia d’accordo.
Abbiamo invece ottenuto che le risorse fossero utilizzate per il riconoscimento di tutto il personale senza preclusioni. Sull’entità degli incrementi hanno pesato, più delle scelte delle parti, la consistenza delle somme destinate al rinnovo contrattuale.
5. I DSGA volevano il riconoscimento di un ruolo dirigenziale. Alla fine, arrivano le EQ. È stato un compromesso al ribasso?
Sono stati fatti i primi passi verso un pieno riconoscimento della funzione dirigenziale per i DSGA. Lo Snals ha ottenuto tutte le tutele per gli attuali DSGA per quanto riguarda la durata dell’incarico e la sede di servizio.
6. Ci chiarisce la questione dei vincoli triennali sulla mobilità? È materia che deciderà il tavolo sindacale o restano intatti i vincoli di legge più odiati dai lavoratori, a partire dal vincolo dei tre anni?
In sede di contrattazione integrativa nazionale saranno definite modalità applicative della disciplina legislativa relativa alla mobilità con particolare riferimento alle nuove forme di tutela delle condizioni soggettive dei docenti.
7. Le figure di Tutor e Orientatore entrano nella contrattazione come era previsto dalla legge che li ha istituiti in quanto ai compensi finali, ma non è stato definito che ruolo effettivo abbiano, quali mansioni e relativi carichi di lavoro siano chiamati a ricoprire.
Siamo favorevoli al potenziamento dell’orientamento scolastico e al tutoraggio degli studenti. Siamo in ogni caso, come prevede l’ipotesi di contratto appena sottoscritta, fermamente convinti che la remunerazione degli orientatori e dei tutor debba ricadere interamente nelle prerogative della contrattazione di istituto.
Non vorremo però che la presenza di queste figure possa spogliare gli organi collegiali della scuola delle loro prerogative. Ci batteremo in ogni scuola affinché i compiti dei tutor e degli orientatori siano definiti dai collegi dei docenti e verificati con l’azione costante dei consigli di classe.
Riteniamo infine che le attività formative rivolte a orientatori e tutor non possano esaurirsi in un solo momento ma debbano accompagnare costantemente le attività al fine di stabilire un circuito virtuoso tra ricerca e azione.
8. Non le sembra che risulti un po’ rafforzato il ruolo accentratore del DS con il contratto triennale per gli attuali DSGA e l’assenza di organismi terzi di controllo sulla contrattazione di istituto?
Riteniamo che con l’ipotesi di contratto appena sottoscritto vengono riportate alla contrattazione diverse materie che le erano state sottratte e vengono ripartite le risorse per tutto il personale nell’ottica della giusta ed equilibrata valorizzazione di tutte le componenti della comunità scolastica, compreso il personale precario al quale vengono estesi importanti diritti finora riservati al personale a tempo indeterminato
9. Il cosiddetto middle management continua a non essere all’ ordine del giorno?
Sulle nuove figure che possono agevolare l’attuazione del piano dell’offerta formativa non abbiamo visioni pregiudiziali. Allo stesso tempo crediamo fermamente nel ruolo di proposta degli organi collegiali ai quali spetta la definizione di nuovi compiti e funzioni nell’ambito didattico-educativo di azione della scuola.
10. Il contratto appena firmato è in realtà già scaduto. Quando pensa si potrà mettere mano al contratto 2022? C’ è chi pensa che se ne parli a fine legislatura se tutto va bene.
Abbiamo già chiesto di definire subito il nuovo atto di indirizzo. Ci aspettiamo che il Ministero de il Governo mantengano le promesse per un rilancio del nostro sistema di istruzione stanziando adeguate risorse nella prossima legge di bilancio.
11. Tornando al migliore dei contratti possibili, la UIL non ha firmato. Secondo lei firmerà il contratto definitivo? E come si riflette a suo parere questa decisione sul ruolo complessivo del sindacato nei confronti del governo?
Rispettiamo le decisioni di chi non ha sottoscritto l’ipotesi di contratto. Sicuramente a parer mio, non ci saranno ricadute sul ruolo del sindacato da parte del governo.