Si è tenuto un incontro al Ministero sui percorsi formativi di insegnamento delle discipline in lingua straniera CLIL. La formazione e, dunque, l’applicazione nelle scuole dell’insegnamento di materie non linguistiche con l’utilizzo di lingua straniera interesserà anche la scuola dell’Infanzia, la Primaria e la Secondaria di primo grado, oltre che la Scuola Superiore.
L’accesso a questi percorsi formativi sarà una libera scelta delle scuole ed, ovviamente, dei docenti che potranno essere interessati. L’acquisizione di tale metodologia rientra appieno nella “formazione in servizio” dei docenti, con i relativi risvolti anche economici.
Le OO.SS. hanno posto il problema degli obiettivi formativi da raggiungere in relazione con quanto previsto dagli attuali ordinamenti scolastici e delle quote di partecipazione che, in ogni caso, non dovranno gravare sugli interessati; hanno altresì, in particolare lo SNALS CONFSAL, posto l’accento sulla positività del coinvolgimento della Scuola dell’Infanzia, della Primaria e della Secondaria di primo grado nel progetto al fine di realizzare sempre più compiutamente un insegnamento adeguato ai tempi e di completa formazione della personalità dei discenti.
Abbiamo altresì posto il problema, in relazione alla possibilità che anche le Università telematiche possano organizzare corsi, di rigorosi controlli di qualità.
E’ stato, inoltre, richiesto che vengano previsti adeguati finanziamenti e criteri precisi e chiari sulla scelta dei richiedenti qualora il numero degli stessi superi la possibilità di accoglienza. Sarà, a tal proposito - ha confermato il Dott. Pierro del Ministero -, sottolineato ulteriormente il ruolo degli Uffici Scolastici Regionali cui competerà la scelta degli ammessi ai corsi stessi.
E’ stata ipotizzata una ulteriore riunione per meglio definire quanto chiesto dalle OO.SS..