- Parere sullo schema di decreto del Ministro dell’istruzione recante “Regolamento concernente la costituzione delle graduatorie provinciali e di istituto di cui all’articolo 4, commi 6-bis e 6-ter, della legge 3 maggio 1999, n. 124 e il conferimento delle supplenze per il personale docente ed educativo”,approvato nella seduta plenaria n. 77 del 25/02/2022
Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione considera positivamente l’aggiornamento triennale delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) in parallelo alle Graduatorie ad Esaurimento (GAE).
Secondo il CSPI si tratta di un passaggio fondamentale per una coordinata e congrua gestione delle operazioni connesse all’avvio dell’anno scolastico, nonché per una sostenibile e continua garanzia del servizio pubblico dell’Istruzione.
Il CSPI ha valutato opportuno l’aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) sin dall’a.s. 2022/2023 in considerazione del fatto che si tratta di una scadenza importante per garantire al sistema nazionale di istruzione l’apporto dei tanti docenti, compresi quelli che abbiano conseguito il titolo di accesso entro il 6 agosto 2020 (art. 2, co. 5, D.M. 51/2021) o che si inseriscano per la prima volta, che seppur a tempo determinato garantiscono il funzionamento delle scuole attraverso una modalità di reclutamento trasparente e strutturato, evitando, per quanto possibile, il ricorso all’istituto della Messa a Disposizione (MAD).
Il CSPI ha ritenuto opportuno, comunque, segnalare con spirito costruttivo alcune criticità che rendono difficoltoso e complesso l’iter descritto dal Regolamento in esame:
- Appare problematica, soprattutto nell’attuale fase di carenza di aspiranti con titolo specifico, soprattutto nelle regioni del Centro Nord, la cancellazione delle graduatorie di seconda fascia per la scuola dell’infanzia e primaria. Pertanto il CSPI ha auspicato che nell’immediato si inserisca tale possibilità in un articolo transitorio del Regolamento e che tale problematica sia successivamente affrontata e risolta a livello di sistema, di concerto con il Ministero dell’Università e della Ricerca.
- Nel caso di sostituzione dei docenti di scuola primaria e dell’infanzia per periodi pari o inferiori a 10 giorni, il CSPI ha ritenuto necessario individuare modalità di interpello che assicurino il riscontro immediato da parte del supplente, consentendo, anche per uno solo giorno, la tempestiva copertura delle classi e delle sezioni rimaste prive del docente, come previsto dalla normativa vigente.
- Poiché il riconoscimento dei titoli esteri è stato, ultimamente, oggetto di numerose controversie anche in sede giudiziale, il CSPI ha ritenuto che sia utile da parte del Ministero dell’Istruzione, congiuntamente al Ministero dell’Università e della Ricerca, accelerare il perfezionamento delle procedure di riconoscimento dei suddetti titoli, individuando, per le competenze di ciascuno, politiche sinergiche ed efficaci al fine di garantire il buon funzionamento sia nella fase della costituzione delle graduatorie che del conferimento delle supplenze, diminuendo così sensibilmente il livello di contenzioso già generato che non agevola il buon andamento dell’amministrazione.
- Nel solco delle complessità da gestire, che inevitabilmente accompagnano l’attuazione del Regolamento in esame, aggiuntive rispetto alle ordinarie procedure di gestione del funzionamento delle scuole e degli uffici, il CSPI non ha potuto non rilevare come risulti ormai dirimente, intervenire con urgenti investimenti sugli aspetti strutturali, non più rimandabili, legati agli organici del personale degli Uffici Scolastici Provinciali e delle segreterie delle Istituzioni Scolastiche. Il CSPI ha auspicato che i sistemi informativi deputati sia alla gestione delle GPS che all’informatizzazione del conferimento delle supplenze siano predisposti come piattaforme che possano dialogare in modo tempestivo ed efficace, con particolare riferimento alla interconnessione con le banche dati esistenti nelle Università, già preannunciata in occasione dell’emanazione dell’O.M. 60/2020, al fine di evitare problemi di disallineamento e in termini deflattivi rispetto al contenzioso.
- Il CSPI, al fine di prevedere la correzione di eventuali valutazioni errate soprattutto in considerazione della necessità di prevenire il contenzioso, ha suggerito, infine, di attivare strumenti e procedure precedenti rispetto alla pubblicazione delle graduatorie GPS così come proposto nell’articolato.
Alla luce di quanto sopra rappresentato nelle premesse, il CSPI ha espresso specifiche richieste di integrazione, soppressione e modifica nell’articolato a cui si rimanda per una lettura approfondita.
Sulla base delle osservazioni e proposte evidenziate, il CSPI ha espresso parere favorevole sullo schema di Decreto in esame.
- Parere sullo schema di decreto sull’"Adozione degli «Orientamenti nazionali per i servizi educativi per l’infanzia» di cui all’articolo 5, comma 1, lettera f) del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65”, approvato nella seduta plenaria n. 76 del 16/02/2022
Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha apprezzato l’elevato spessore culturale degli “Orientamenti nazionali per i servizi educativi per l'infanzia”, i primi dopo 50 anni di distanza dalla legge n. 1044/1971 che istituiva gli asili nido comunali. Il testo nasce e si sviluppa dalle “Linee pedagogiche per il sistema integrato zero-sei”, adottate con D.M. n. 334 del 22 novembre 2021, in coerenza con le “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”.
In tale sfondo sistemico si articolano due segmenti portanti: 0-3 anni, che comprende i servizi educativi per la prima infanzia, e 3-6 anni, che fa riferimento alla scuola dell’infanzia. Gli "Orientamenti nazionali per i servizi educativi per l’infanzia" perseguono la finalità di delineare un profilo unitario del segmento 0-3 anni all’interno del sistema integrato 0-6 anni, con lo scopo di sostenere e accompagnare la realizzazione di azioni caratterizzate da continuità dei percorsi nella discontinuità degli approcci resi necessari dall’età dei bambini e dalla peculiarità dello sviluppo in questa fascia evolutiva.
Il testo affronta questioni pedagogiche e progettuali di cruciale importanza per l’affermazione del diritto delle bambine e dei bambini all’educazione e all’istruzione fin dalla nascita e ne evidenzia l’attenzione per le dimensioni proprie dello sviluppo evolutivo dell’infanzia.
Il CSPI ha rilevato che finalmente questo documento si focalizza sui percorsi per i più piccoli superando la funzione assistenziale ed affermando con forza la dimensione, oltre che della cura, della continuità educativa. Questo primo segmento del percorso educativo, infatti, permette l’ingresso del bambino in contesti che rappresentano luoghi di positiva espressione delle sue capacità personali, concorrendo allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale e sociale, promuovendone le potenzialità di relazione, l’autonomia, la creatività, l’apprendimento. Nel rispetto della primaria responsabilità educativa dei genitori, i servizi educativi per la prima infanzia contribuiscono alla formazione integrale dei bambini in quanto sono luoghi di apprendimento. L’intenzionalità progettuale e la relazione educativa permettono di contenere le diseguaglianze sociali e la futura dispersione con la rimozione degli ostacoli che limitano di fatto “l’uguaglianza dei cittadini” e che “impediscono il pieno sviluppo della persona” (art. 3 della Costituzione).
Secondo il CSPI è chiaro il ruolo strategico che il servizio 0-3 anni ha per tutti i bambini e soprattutto per bambini in condizioni di povertà educativa, con la necessaria adozione di criteri, interventi e risorse specifiche per favorirne l’accesso. Tale attenzione deve essere assicurata in particolar modo ai bambini con disabilità, che necessitano di condizioni ambientali e scelte progettuali che favoriscano l’inclusione attraverso la presenza di personale formato.
A tal proposito, ha evidenziato un altro importante aspetto di qualità evidenziato negli orientamenti, riscontrabile nella desincronizzazione, ossia la strategia utile ad evitare che tutti facciano le stesse cose nello stesso tempo, attuabile solo se è garantita un’adeguata compresenza del personale.
Infine, per il CSPI è purtroppo evidente che la disomogeneità territoriale e sociale, per quanto riguarda l’offerta formativa di questo segmento, ha rappresentato una condizione che ha in molti casi negato l’accesso ai servizi educativi proprio alle bambine e ai bambini più a rischio di insuccesso formativo, rispetto al quale il precoce inserimento in percorsi educativi di qualità costituisce un deterrente.
Ecco perché sono di fondamentale importanza i finanziamenti e le azioni collegate alla Missione 4 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) destinate al sistema 0-6 anni, con riferimento in particolare alla costruzione di nuovi nidi per il raggiungimento dell’obiettivo di almeno il 33% di posti rispetto alla specifica popolazione. In questo modo i principi affermati nel documento si concretizzano con le condizioni strutturali, organizzative e culturali in cui sia possibile garantire un’offerta educativa valida. È necessario che tale investimento sia governato da una cabina di regia nazionale, che coniughi gli obiettivi nazionali con le istanze territoriali.
Per la piena attuazione di quanto previsto dagli Orientamenti, il CSPI ha auspicato, dunque, una governance solida, che chiami in causa tutti gli attori dei servizi educativi, per incentivare quella collaborazione interistituzionale che deve tradursi in accordi e tempistiche precise, per attivare nei territori le misure necessarie alla diffusione dei servizi educativi e per un utilizzo coordinato e correlato delle risorse al fine dell’attuazione del servizio stesso. L’assunzione della valenza sistemica, quale potenzialità ed arricchimento del sistema, comporta il riconoscimento e la valorizzazione del servizio pubblico nella pluralità gestionale ed istituzionale. In questa visione che declina sussidiarietà e prossimità, si rende ormai irrinunciabile definire i livelli essenziali delle prestazioni, per garantire ai servizi statali, paritari e privati di erogare un servizio altamente qualificato e monitorato, prevedendo inoltre le necessarie forme di sostegno a tutte le famiglie in modo da evitare forme di disuguaglianze.
Il CSPI ha sottolineato, inoltre, che, oltre agli interventi sopra evidenziati, sia necessario prevedere un’adeguata programmazione del fabbisogno di educatori, tenendo conto delle necessità attuali dei servizi e di quelle future, con lo scopo di incrementare i corsi di laurea e i relativi accessi e di evitare carenze di personale che rendano difficoltosa la gestione dei servizi e costringano a soluzioni temporanee insoddisfacenti. È di fondamentale importanza che alla formazione iniziale si affianchi poi un’adeguata formazione continua e una riqualificazione per la crescita professionale del personale già in servizio.
Il CSPI, infine, in relazione al testo in esame, ha segnalato la necessità di una precisazione storica, riguardo al capitolo I, paragrafo 3 ("Lo sviluppo di una cultura educativa nei servizi per l'infanzia"), laddove si sostiene che i nuovi nidi comunali non trovavano riferimenti nella cultura pedagogica tradizionale. In realtà, deve essere menzionata l’opera di Maria Montessori, attraverso il progetto di una formazione dedicata per assistenti all’infanzia realizzata già nel 1947 con lo specifico compito di creare un profilo professionale competente nella cura del neonato e nell’educazione alla genitorialità.
Il CSPI, coerentemente con le analisi, le considerazioni e gli auspici sopra esposti, ha espresso parere favorevole.