Lo Snals-Confsal ha già espresso perplessità sul modello e sulle modalità utilizzati dall'Amministrazione per la riorganizzazione degli Uffici territoriali dell'Istituto di statistica.
Nel comunicato al personale (PDF), che riportiamo di seguito, tutte le criticità analizzate dal nostro sindacato e, in particolare, i problemi che il personale deve affrontare.

07 febbraio 2022
RIORGANIZZAZIONE UUTT: È ARRIVATO IL MOMENTO DEL FOLLOW UP
L’Amministrazione ha intenzione di effettuare il follow up programmato a sei mesi dall’entrata in vigore del nuovo modello organizzativo?
La riorganizzazione degli UU.TT. si sta rivelando sostenibile?
Verranno tenute in considerazione le richieste di riassegnazione da parte dei colleghi delusi?
L’Amministrazione ha intenzione di potenziare urgentemente i servizi attraverso l’indizione di concorsi e di call che favoriscano lo spostamento di personale su base volontaria dalle sedi romane verso gli otto nuovi servizi?
Allo scopo di evitare il rischio di sovrapposizioni di attività che secondo Snals sono già in essere, l’Amministrazione ha intenzione di chiarire le declaratorie dei nuovi servizi, definendo bene i contorni delle singole attività?
La riorganizzazione degli UU.TT, fortemente voluta dall’Amministrazione con l’obiettivo dichiarato di valorizzare il personale degli uffici territoriali dell’Istituto, si è concretizzata nel modello Tematico/Territoriale in vigore dal primo settembre scorso. La maggior parte dei servizi ha iniziato ad operare da inizio anno, per consentire la prosecuzione di attività onerose e impegnative, come il censimento della popolazione.
I 292 dipendenti territoriali sono stati suddivisi in otto diversi servizi: quattro macro aree territoriali all’interno DCRE, un servizio all’interno DCCI, due servizi all’interno DCRD.
È evidente lo squilibrio nella numerosità del personale transitato negli otto servizi. Un dato fra tutti: il 45% del personale è stato assegnato alle macro aree e il 55% agli altri quattro servizi.
Ricordiamo, inoltre, che 77 dipendenti sono stati collocati in un servizio diverso dal proprio desiderata (di cui 16 dipendenti collocati nella terza scelta della propria scala di priorità e una persona in quarta scelta).
Ribadiamo che per Snals-Confsal si è trattata di un’impostazione discriminatoria e non comprensibile, poiché l’Amministrazione aveva inizialmente dichiarato di non volere scontentare nessuno, tanto più che non sono stati resi noti i criteri secondo cui alcuni dipendenti NON sono stati assegnati al servizio indicato come prima preferenza.
Non da ultimo, l’assetto attuale potrebbe risultare discriminatorio in termini di possibilità di carriera, che, in prospettiva, appaiono fortemente differenziate tra i servizi.
La delibera 915/2021 del 10 dicembre scorso ha reso noto il programma delle iniziative in cui si articolano i nuovi servizi: 38 iniziative afferenti alla macro aree (servizi REC, RED, REE, REF), 12 iniziative afferenti al servizio ATD, 17 iniziative afferenti a raccolta dati (RDH, RDI), 7 iniziative afferenti al servizio CIC. Si tratta di un totale complessivo di 74 iniziative.
Una prima sorpresa ha riguardato le possibili sovrapposizioni tra iniziative riguardanti le “politiche locali” e gli “eventi territoriali”.
Due esempi:
Direzione DCRE:
Servizio REC: Strumenti statistici per la valutazione delle policy locali;
Servizio RED: Studio ed elaborazione di strumenti per la valutazione delle policy locali;
Servizio REE: Strumenti e modelli statistici a supporto delle policy locali.
Direzione DCAT:
Servizio ATD: Valorizzazione e orientamento delle statistiche per le politiche territoriali.
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Direzione DCRE:
Servizio REC, Servizio RED, Servizio REE: Organizzazione di eventi territoriali
Direzione DCCI:
Servizio CIC: Eventi e incontri per la diffusione e la promozione della cultura statistica sul territorio
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Snals-Confsal evidenzia la necessità che l’Amministrazione faccia chiarezza sulle declaratorie dei nuovi servizi, definendo bene i contorni delle singole attività e scongiurando il rischio di sovrapposizioni.
Senza i dovuti chiarimenti, si intravedono nel medio e lungo periodo possibili contrasti tra servizi che si troveranno ad affrontare attività analoghe. Esiste poi il rischio concreto di presentare all’esterno (verso Enti e Istituzioni, in primis) l’immagine di un Istituto duplicato/triplicato nelle sue articolazioni.
In questi mesi sono giunte numerose lamentele che Snals-Confsal ha raccolto e che riportiamo insieme all’elenco di criticità già ravvisate nei nostri precedenti comunicati sindacali.
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-La riorganizzazione avrebbe dovuto consentire di specializzarsi in un ambito ben delineato, tuttavia la contraddizione di questo obiettivo si manifesta nella massiva e diffusa parcellizzazione delle attività, con il collocamento del singolo dipendente in molteplici iniziative. Il frazionamento delle quote lavorative riguarda principalmente attività interne al proprio servizio, sebbene in alcuni casi percentuali lavorative, anche di notevole entità, siano state cedute ad iniziative all’interno della direzione di appartenenza per sopperire a mancanze strutturali di personale su servizi pre-esistenti alla riorganizzazione.
A tale proposito, si ribadisce che il sotto dimensionamento delle risorse umane rimane il principale problema di tutto l’Istituto. I dipendenti territoriali assegnati agli otto nuove servizi non possono fungere da “pezza” per sopperire alle necessità di mancanza di risorse per alcune direzioni in difficoltà o per l’intero Istituto. Inoltre devono avere certezza, come gli altri, di quale siano le linee di attività prioritarie, il servizio e il dirigente di riferimento.
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-Si registrano cessioni di quote lavorative anche tra le varie Direzioni. Alcuni Capi servizio “hanno ceduto” percentuali lavorative dei propri dipendenti concordando sulla necessità/opportunità di prestare parte del proprio tempo-lavoro al di fuori della Direzione di appartenenza. In altri casi si è verificata una forte chiusura di alcune Direzioni, motivata dalla scarsità di unità lavorative nel proprio servizio.
Due, quindi, le criticità su questo fronte: non sempre gli scambi sono bidirezionali e quando messi in essere non sempre sono concordati con il lavoratore interessato.
L’attività prestata in iniziative appartenenti a Servizi e Direzioni diverse potrebbe facilmente avere pericolose ricadute sui lavoratori in termini di:
o scadenze coincidenti e difficoltà nell’individuazione delle priorità;
o difficoltà di gestione dei rapporti lavorativi rispetto a più gruppi di riferimento;
o difficoltà nell’organizzazione del proprio lavoro;
o difficoltà di gestione delle ferie e nella fruizione di permessi di varia natura;
o problemi legati alle valutazioni concorsuali che dovrebbero coinvolgere più Capi servizio.
Riteniamo, inoltre, che la continuità delle attività Istat non può essere delegata alla volontà del singolo Direttore, allo spirito di servizio del singolo dipendente, piuttosto avrebbe dovuto essere oggetto di un’attenta programmazione e di un’analisi puntuale preventiva alla riorganizzazione. Le quote di dipendenti destinati agli otto nuovi servizi sarebbero dovute essere il risultato di un ragionamento volto all’efficiente funzionamento di tutti i settori dell’Istituto e al benessere del lavoratore.
Un’altra questione riguarda le molteplici riunioni virtuali necessarie al confronto tra il proprio Dirigente, i project manager e i colleghi coinvolti nelle varie attività. In tale contesto a risentirne sono le relazioni sociali e funzionali. Non a caso la legge n.81/2017, che regolamenta il lavoro agile, sottolinea la necessità dei rientri in sede e dei confronti in presenza, irrealizzabili vista la suddivisione del personale nelle varie regioni italiane.
Sottolineiamo i notevoli sforzi della Direzione delle Risorse Umane, in particolare del servizio CRS, che sta provvedendo nel colmare le carenze conoscitive dei processi lavorativi dei nuovi servizi, attraverso momenti di formazione in corso di svolgimento in queste settimane.
Snals-Confsal Ricerca per le tematiche di cui sopra auspica un confronto serrato tra Amministrazione e Organizzazioni Sindacali rappresentative. Si prenda atto delle molte criticità e si provveda alla loro immediata risoluzione.
Il perdurare della situazione attuale mina la qualità del lavoro e della produzione del dato statistico, il clima lavorativo e genera confusione.
SNALS-CONFSAL Ricerca