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CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA: LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA È PRESTAZIONE LAVORATIVA E RIENTRA NELL'ORARIO DI SERVIZIO. LO SNALS-CONFSAL CHIEDE URGENTI CHIARIMENTI SUI CORSI OBBLIGATORI SULL'INCLUSIONE

Comunicato Snals-Confsal

 

CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA: LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA È PRESTAZIONE LAVORATIVA E RIENTRA NELL’ORARIO DI SERVIZIO. LO SNALS-CONFSAL CHIEDE URGENTI CHIARIMENTI SUI CORSI OBBLIGATORI SULL’INCLUSIONE

 

Roma, 15 nov. 2021-  La Corte di Giustizia Europea, con sentenza del 28 ottobre 2021, ha sancito che la formazione obbligatoria è prestazione lavorativa e rientra nell’orario di servizio. Emergono ancora di più le criticità che lo Snals-Confsal aveva messo in luce sull’obbligo di partecipare a corsi di formazione in servizio per il personale docente che presta servizio, a tempo indeterminato o determinato, nelle sezioni/classi con alunni con disabilità, privo dello specifico titolo di specializzazione, ai fini della loro Inclusione ai sensi del comma 961, art. 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178 – DM 188 del 21.6.2021.

Tra l’altro, la sentenza del Tar Lazio, pubblicata il 14 settembre 2021, ha disposto l’annullamento del decreto interministeriale 29.12.2020 n. 182 e dei numerosi atti conseguenti, producendo innegabili problemi all'organizzazione delle attività di cui al comma 961 dell’ultima legge di bilancio ed alla nota n. 27622 del 6/9/2021, rigettando anche la richiesta di sospensiva da parte del Ministero.

Lo Snals-Confsal ha subito protestato verso indicazioni contrarie alle vigenti disposizioni contrattuali che prevedono un massimo di 80 ore di impegni aggiuntivi obbligatori. Tra l’altro, lo stesso D. Lgs. 66/2017, all’articolo 13, prevede che la formazione in servizio per i docenti nelle cui classi si trovano alunni con disabilità sia una scelta delle singole istituzioni scolastiche e non un obbligo. È inaccettabile che si continui a non prevedere alcuna forma di esonero dal servizio per l'aggiornamento.

La formazione obbligatoria richiede dunque la preventiva delibera collegiale e deve prevedere in ogni caso, come confermato dalla Corte europea, la sua assimilazione alla prestazione lavorativa e come tale da considerare come orario di servizio con tutti gli effetti conseguenti.

Per lo Snals-Confsal, il Ministero non può restare in silenzio di fronte ai pronunciamenti degli organi di giustizia e deve sollecitamente convocare le organizzazioni sindacali per rendere note le proprie determinazioni sulle attività preordinate all’avvio dei corsi di formazione sull’inclusione.

 

Il Segretario Generale

(Elvira Serafini)

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