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Enti pubblici di ricerca: Serafini (Snals-Confsal) “Sui precari il Ministero assume decisioni sconcertanti”

 Comunicato Stampa

 

ENTI PUBBLICI DI RICERCA: SERAFINI (SNALS-CONFSAL) “SUI PRECARI IL MINISTERO ASSUME DECISIONI SCONCERTANTI”

 

Roma, 28 LUG 2021 -Il Ministero dell’Università e della Ricerca, con un discutibile decreto, emanato nei giorni scorsi ha stabilito la ripartizione del fondo di 25 milioni di euro stanziati in legge di bilancio per il completamento delle stabilizzazioni dei ricercatori degli enti pubblici di ricerca vigilati dal ministero stesso.

Lo Snals-Confsal esprime sconcerto per le decisioni assunte, che destinano solo la metà della cifra complessiva a vere e proprie stabilizzazioni, mentre l’altra metà è assegnata agli enti per assunzioni di giovani ricercatori e tecnologi.

“Pur comprendendo la necessità e l’urgenza di restituire competitività al sistema anche attraverso processi assunzionali competitivi - dichiara Elvira Serafini, Segretario Generale dello Snals-Confsal - la ministra Messa ha adoperato lo strumento sbagliato”.

“La possibilità di completare le stabilizzazioni del personale precario ai sensi del decreto Madia scade il prossimo 31 dicembre - prosegue il Segretario. Cinque mesi per sanare uno dei massimi problemi strutturali della rete degli enti pubblici di ricerca, creatosi grazie a un blocco del turn over più che decennale e a tagli indiscriminati ai bilanci degli enti”.

“Anche per assicurare fondi dedicati al completamento delle stabilizzazioni abbiamo proclamato a dicembre, insieme alle altre sigle rappresentative, la mobilitazione del personale e abbiamo ottenuto una norma specifica in Legge di bilancio. Ma ora si stravolgono le intenzioni del Parlamento e siamo davanti al rischio concreto di lasciare per strada molti precari anche nell’ente di ricerca più grande del Paese, il CNR”.

“La strada da percorrere -conclude Serafini- è quella di completare le stabilizzazioni del personale previste dal decreto Madia, utilizzando tutti i fondi stanziati allo scopo in legge di bilancio. Un discorso che vale per tutti gli enti, non solo per quelli vigilati dal MUR. Al tempo stesso è necessario programmare un piano pluriennale di assunzioni con risorse adeguate, che favorisca l’ingresso dei migliori giovani e che ponga rimedio al sottodimensionamento del sistema della ricerca”.

Alla luce di quanto accaduto con il decreto del MUR, tuttavia, il primo passo sarà quello di salvaguardare i contratti in scadenza e di ridiscutere l’eventuale proroga dei termini di scadenza del decreto Madia.

Scadenze di: settembre 2023