Riportiamo una sintesi di illustrazione del Parere del CSPI sullo schema di "Ordinanza relativa agli alunni con fragilità ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera d-bis) del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22" approvato nella seduta plenaria n. 47 del 15.9.2020.
Il CSPI, in via preliminare, ha osservato che la lettera "d) bis" del comma 1 dell’art. 2 - disposizione introdotta dalla legge n. 41/2020 di conversione del decreto-legge n. 22/2020 - non prevede la dicitura di "fragilità" ma cita testualmente gli “studenti con patologie gravi o immunodepressi” in possesso delle specifiche certificazione sanitarie.
Il termine "fragilità", pertanto, a parere del CSPI, rischia di essere troppo generico e ambiguo in relazione alle situazioni che si intendono disciplinare con l’emanazione di questa Ordinanza, spingendosi oltre i contenuti della norma primaria.
Inoltre, il CSPI ha rilevato che nel citare le fonti legislative si ricorre a quelle riferite agli alunni con disabilità; pertanto, tale riferimento rischia di determinare un'assimilazione fra “fragilità” e “disabilità”, non sempre coincidenti in quanto esistono fragilità non inquadrabili nella disabilità o nei disturbi di apprendimento.
Tale assimilazione, sostiene il CSPI, contrasterebbe inoltre con il principio di inclusività che caratterizza la scuola italiana e rappresenta un punto di riferimento per i sistemi educativi europei.
Il CSPI ha, altresì, evidenziato che l’"istruzione domiciliare" e la "scuola in ospedale", citate nell’Ordinanza, sono possibilità già presenti nel panorama scolastico e normate, da ultimo, dall'art. 16 del D.Lgs. 66/2017. Secondo il CSPI la "scuola in ospedale" è già organizzata con le proprie attività in coerenza con le norme sanitarie previste dagli stessi ospedali; mentre l’"istruzione domiciliare" - che non potrà essere svolta in presenza da un docente, come previsto dal D.Lgs. 66/2017, in quanto verrebbe meno la sicurezza “sanitaria” dello studente "fragile" - deve essere ripensata nell’attuale situazione emergenziale.
Secondo il CSPI sarebbe opportuno, tenuto conto dei riferimenti normativi vigenti, che le attività per gli “studenti con patologie gravi o immunodepressi" fossero organizzate dalle scuole coinvolte, in accordo con la famiglia, al fine di decidere quale strategia didattica utilizzare di volta in volta agendo sulla motivazione ad apprendere dello studente, in coerenza con il Piano Scolastico per la Didattica Digitale Integrata.
Infine, il CSPI ha suggerito all'Amministrazione di prendere in considerazione anche il caso di alunni che convivono con soggetti affetti da gravi patologie e immunodepressi, evidenziando la necessità del coinvolgimento del Dipartimento di Prevenzione.