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Riaprire in sicurezza - Necessarie nuove intese sindacali

Argomenti trattati: apertura scuole, Sicurezza, coronavirus,
È deciso: gli esami di Stato conclusivi del secondo ciclo si svolgeranno in presenza, ma solo in condizioni di massima sicurezza, a tutela del personale, degli alunni e dei loro familiari. È quanto stabilito dall’intesa siglata lo scorso 19 maggio tra il Ministero dell’Istruzione e le Organizzazioni sindacali che recepisce il Documento prodotto dal Comitato tecnico-scientifico con le misure per garantire lo svolgimento degli Esami di Stato del secondo ciclo in presenza.

Il Protocollo prevede, oltre alle regole sanitarie prodotte dagli esperti, apposite misure di accompagnamento per le scuole al fine di fornire pieno supporto in ogni fase di avvicinamento agli Esami. Innanzitutto sarà istituito un servizio di Help desk per le istituzioni scolastiche attraverso l’attivazione del numero verde 800903080, attivo dal 28 maggio dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00, a cui le scuole interessate si possono rivolgere per qualsiasi dubbio o necessità.

Sarà costituito un Tavolo nazionale permanente, composto da rappresentanti del Ministero e delle organizzazioni sindacali, con funzioni di verifica dell’attuazione del Documento tecnico-scientifico presso le istituzioni scolastiche. Al Tavolo si raccorderanno le istituzioni scolastiche e tavoli regionali per monitorare la situazione territoriale con la collaborazione, oltre che dei Sindacati, anche degli Enti locali, dei Servizi di igiene epidemiologica, della Croce Rossa e della Protezione Civile operanti sul territorio.

Il Ministero garantirà l’erogazione delle risorse necessarie per l’attuazione delle indicazioni contenute nel Documento tecnico scientifico. Fornirà poi supporto per la formazione, anche in modalità online, sull’uso dei dispositivi di protezione individuale e sui contenuti del Documento tecnico scientifico.

Si tratta, pertanto, di un’importante intesa che risponde a un precisa richiesta dello Snals-Confsal e degli altri sindacati, i quali, nel confronto con la ministra Azzolina, avevano posto il problema di un ritorno a  scuola solo in condizioni di sicurezza e, qualora gli esami si fossero effettuati in presenza, avevano chiesto la definizione di un Protocollo d’intesa volto a garantire, uno svolgimento degli stessi in piena osservanza delle misure precauzionali di contenimento e contrasto del rischio di epidemia del COVID-19.

L’intesa recepisce molte modifiche e integrazioni suggerite dai sindacati e prevede, inoltre, l’attivazione delle relazioni sindacali in ogni istituto, con intese finalizzate all’attuazione del protocollo stesso.

Lo scenario

Il Protocollo d’intesa è il risultato positivo della mobilitazione del mondo della scuola che, nella giornata del 13 maggio scorso, ha partecipato in modo massiccio alle assemblee in videoconferenza indette dallo Snals-Confsal insieme alle altre OO.SS. su tutto il territorio nazionale. Al centro del dibattito degli oltre duecento incontri, l’emergenza Covid-19, i problemi della DAD e del lavoro agile del personale ATA, nonché le numerose criticità legate in particolar modo alla sicurezza dei lavoratori in rapporto alla futura ripresa delle attività in presenza. Molti i nodi da sciogliere per un ritorno sicuro.

Da qui la nostra richiesta di un piano straordinario di investimenti per superare le complesse criticità di un rientro a scuola particolarmente problematico. Malgrado la distanza fisica, il personale ha percepito la vicinanza del sindacato affidandogli le proprie istanze di tutela. Ad esempio, le nuove modalità di lavoro imposte dal lockdown, (DAD, smart in working) se procrastinate anche nel prossimo anno scolastico, dovranno essere disciplinate da nuove intese sindacali e da successive integrazioni della disciplina contrattuale.

La didattica a distanza ha risposto alle esigenze del lockdown con un numero di ore di insegnamento spesso doppio di quello contrattualmente stabilito; nonostante la scarsa dotazione nelle nostre scuole della strumentazione necessaria e la mancanza di una formazione adeguata, sono stati coinvolti, laddove possibile, dirigenti scolastici, genitori e insegnanti, in un’operazione che, grazie al loro senso di responsabilità, ha impedito il blocco dell’ attività didattica, ponendo un utile argine alla dispersione scolastica.

L’inedita situazione che abbiamo vissuto con il lockdown, non può tuttavia non far riflettere sull’importanza per l’apprendimento e per la crescita personale, del dialogo e del rapporto in presenza con l’insegnante che nessun tablet o monitor potrà mai sostituire.

Puntare esclusivamente sulla tecnologia per l’insegnamento, infatti, ipotizzando solo un “modello in remoto” della scuola, non solo rischia di far disconoscere il valore del tradizionale rapporto con l’insegnante e della socializzazione tra alunni, ma potrebbe porre in essere forme di emarginazione proprio dei soggetti più deboli e maggiormente bisognosi di interventi formativi.

L’esperienza potrà far nascere una nuova consapevolezza nei nostri ragazzi, aiutandoli a comprendere quanto sia prezioso ed unico ogni momento trascorso a scuola: fondamentali le lezioni in presenza, l’incontro con i compagni, il confronto tra punti di vista differenti, la possibilità di conoscere ogni giorno qualcosa di nuovo e di sperimentare le proprie capacità.

Tutto ciò non esclude, ovviamente, la necessità di un ampliamento e potenziamento del processo di digitalizzazione anche in risposta alla domanda di competenze sempre più specializzate proveniente dal mercato del lavoro.

Nel corso degli incontri con la categoria è emersa la possibilità di un ritorno alle attività in presenza solo a condizione che siano salvaguardate la salute e la sicurezza del personale, degli studenti e delle famiglie.

Un altro passaggio importante ai fini della sottoscrizione dell’intesa è stato l’audizione della scuola (unico settore ad essere consultato) presso il CTS (Comitato Tecnico Scientifico) per l’emergenza Covid. In questa sede lo Snals-Confsal ha ribadito che per ripartire in sicurezza la scuola ha bisogno di risorse appositamente stanziate e di personale stabile e formato.

La drammatica emergenza sanitaria che ha investito il nostro Paese ha evidenziato ancora più chiaramente come strutture fondamentali della convivenza civile e sociale, quali la sanità e la scuola pubblica, svolgono funzioni indispensabili per la comunità nazionale, da sostenere con forti politiche di investimento. Per questo è necessario che la scuola, con la ripresa delle attività in presenza che ne costituiscono tratto fondante e costitutivo, sia messa in condizione di poter rispondere con efficacia al compito di garantire il diritto costituzionale all’istruzione.

Il nostro compito primario è di tutelare alunni, famiglie e personale. Ed è quanto continueremo a fare vigilando sulla scrupolosa applicazione del Protocollo in ogni istituzione scolastica. Per ripartire nel modo giusto, occorre, pertanto, che al 1° settembre ogni scuola possa disporre in modo stabile delle necessarie risorse di organico per tutti i profili professionali: docenti, personale ATA, dirigenti scolastici.

Saranno necessari, in particolare:

• potenziamento organici dei docenti, ma anche dei collaboratori scolastici per rispondere alle aumentate esigenze di sorveglianza e assistenza. La previsione di concorsi per soli titoli e l’assunzione di insegnanti, da portare a 40mila unità, rappresentano l’investimento principale da fare nell’immediato;

• istituzione temporanea di un organico potenziato a partire dalla scuola dell’infanzia e primaria per conciliare l’attività in presenza con le esigenze del “distanziamento sociale”;

• fare chiarezza sulle responsabilità dei dirigenti scolastici (apportando modifiche al D.lgs. 81/2008), sgravandoli da quelle che non siano riconducibili a specifiche e ben definite competenze o riguardino atti, fatti e circostanze per le quali non hanno alcun potere di intervento;

• protocolli per la gestione di mense, laboratori. Lo Snals-Confsal continuerà ad operare in prima linea affinché le responsabilità non solo del contagio nelle scuole, ma anche nello svolgimento delle attività didattiche non ricadano esclusivamente sui dirigenti scolastici, sui docenti e sul personale ATA e continuerà a chiedere che le istituzioni scolastiche siano messe in condizioni di sicurezza per alunni e personale da chi di dovere, in primis dagli Enti locali.

Elvira Serafini
Segretario generale dello Snals-Confsal

 

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