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RICERCA: Manifestazione unitaria a Piazza Monte Citorio

Comparto Istruzione e Ricerca protesta unitariamente contro le previsioni della Legge di Bilancio riguardanti gli enti pubblici di ricerca

Si è svolta stamattina a Roma, presso Piazza Monte Citorio, la prevista manifestazione nazionale per la ricerca, che ha visto le cinque sigle sindacali rappresentative del Comparto Istruzione e Ricerca protestare unitariamente contro le previsioni della Legge di Bilancio riguardanti gli enti pubblici di ricerca.

Nel corso degli interventi di tutte le sigle sindacali sono state illustrate le motivazioni che hanno spinto la categoria alla protesta: dalla scarsità di risorse per il rinnovo contrattuale e per il funzionamento ordinario degli enti, alla presenza di articoli peggiorativi della situazione del settore, come l’art. 28 e l’art. 29 che limitano le capacità di stabilizzazione dei precari e le progressioni di carriera e istituiscono un’Agenzia nazionale per la ricerca non conforme alle reali esigenze della ricerca.

Nell’intervento dello Snals-Confsal è stata ribadita la necessità di considerare la ricerca un’infrastruttura fondamentale del Paese, per evitare la marginalizzazione dell’Italia nella società della conoscenza. Il sottodimensionamento del settore, che ha la metà dei ricercatori rispetto a Paesi competitori, come Germania e Francia, e il più alto tasso europeo di emigrazione qualificata nell’ultimo decennio, impone una serie di misure coordinate: da un piano pluriennale di assunzioni al completamento del processo di stabilizzazione dei precari secondo il D.Lgs. 75/2017. I rappresentanti Snals-Confsal dell’Istat hanno poi espresso le principali problematiche dell’ente: dai blocchi delle progressioni di carriera, ai sottoinquadramenti e alla gestione delle consulenze esterne.

Nel corso della mattinata sono intervenuti molti deputati e senatori attualmente impegnati nella discussione sulla Legge di bilancio che hanno manifestato sensibilità verso le eccezioni sollevate dalle OO.SS., comunicando di aver già proposto emendamenti significativi al testo iniziale e rivendicando la correzione migliorativa dell’art.6 (relativo a misure sugli enti di ricerca) del D.L. 126/2019, approvato alla Camera e passato al Senato.

Seguiremo l’iter della Legge di bilancio, per verificare che siano accolte le istanze del mondo della ricerca. 

Scadenze di: dicembre 2023