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RICERCA: Riunione della Commissione paritetica per l'ordinamento professionale

Lo SNALS ha fatto anche presente come l'entità degli stanziamenti agli Enti pubblici di ricerca sia fondamentale per definire l'ampiezza degli interventi praticabili sull'ordinamento professionale, una questione già presentata dallo stesso direttore dell'Aran nel primo incontro; in assenza di certezze sulle coperture finanziarie diventa concreto il rischio che il lavoro della Commissione si riduca alla scrittura di un bel libro dei sogni

ARAN - Commissione sull'ordinamento professionale personale ricerca di cui all'art. 69 CCNL Istruzione e Ricerca 19.4.2018

Dopo una pausa di sei mesi, lo scorso 22 novembre si è svolta all’Aran la seconda riunione della Commissione paritetica per l’ordinamento professionale, ai sensi dell’art.69 del CCNL 2016/18.

Il direttore dell’Aran, dr. Mastrogiuseppe, ha spiegato che, data la complessità dell’ordinamento professionale del personale degli Enti pubblici di ricerca, l’Agenzia non è ancora in grado di formulare un documento di proposta da sottoporre alle OO.SS.. Pertanto il direttore ha effettuato una disamina delle principali criticità.

In primo luogo, l’esistenza di più fonti regolanti l’ordinamento professionale (DPR 171/91, contratti collettivi) è una difficoltà che rende necessario sistematizzare la materia all’interno di un’unica fonte, di natura contrattuale.

In secondo luogo, l’ultimo contratto nazionale ha stabilito di fatto che i passaggi di livello del personale tecnico e amministrativo sono passaggi economici, per i quali è stato previsto un apposito fondo (art. 90); è necessario, secondo l’Aran, rafforzare questa impostazione.

Sempre a proposito del personale tecnico e amministrativo, l’Agenzia sostiene l’opportunità di uniformare meglio i livelli dei due profili in questione, al fine di favorire eventuali passaggi di profilo, di rivalutare il ricorso a due distinti istituti contrattuali (art.53 e art.54) per regolare le progressioni economiche e di riformulare le declaratorie che definiscono il lavoro del tecnico e dell’amministrativo, basandole su competenze professionali, autonomia decisionale e titoli di studio, in linea con l’aggiornamento delle professioni intercorso negli anni. In questo ambito, l’Aran ha espresso la convinzione che in questo settore del Comparto debba rimanere l’attuale impostazione in profili definiti a livello nazionale, diversamente da quanto accade in altri ambiti della Pubblica Amministrazione.

Per quanto riguarda i ricercatori e i tecnologi, il dr. Mastrogiuseppe ha sottolineato una maggiore complessità della situazione ordinamentale e, di conseguenza, una maggiore necessità di approfondimento da parte dell’Agenzia. A giudizio dell’Aran, il punto di partenza di qualsiasi ipotesi di modifica è considerare l’ordinamento professionale di ricercatori e tecnologi articolato in livelli giuridici, essendo previsti un accesso ad ogni livello, un organico separato per i ricercatori e uno per i tecnologi, una declaratoria per ciascun livello.

La delegazione Snals-Confsal ha preliminarmente posto una questione di metodo, chiedendo all’Aran come intenda procedere con le attività della Commissione. E’ necessario, infatti, intensificare gli incontri poiché le conclusioni dei lavori della Commissione dovranno essere portati nelle trattative del prossimo rinnovo contrattuale. Lo Snals-Confsal ha ricordato l’azione unitaria che le cinque sigle sindacali stanno conducendo per una Legge di bilancio che stanzi risorse adeguate per il contratto nazionale e per finanziare l’intero Comparto, nonché le pressanti richieste per l’apertura del tavolo tecnico sul contratto al Miur.

Il nostro sindacato ha fatto anche presente come l’entità degli stanziamenti agli Enti pubblici di ricerca sia fondamentale per definire l’ampiezza degli interventi praticabili sull’ordinamento professionale, una questione già presentata dallo stesso direttore dell’Aran nel primo incontro; in assenza di certezze sulle coperture finanziarie diventa concreto il rischio che il lavoro della Commissione si riduca alla scrittura di un bel libro dei sogni.

Nello specifico, la nostra delegazione ha espresso la necessità di una riflessione sulle differenze tra i profili di ricercatore e di tecnologo che devono basarsi sulle differenti competenze. Attualmente nell’accesso ai primi due livelli sono richiesti gli stessi titoli per entrambi i profili, mentre nell’accesso al livello apicale sono più coerentemente richiesti titoli che sottolineano le diverse competenze. La questione dei titoli di accesso va riconsiderata anche per tecnici e amministrativi a seguito dell’introduzione della laurea breve.

Infine, il nostro sindacato ha fatto presente come i giusti processi di stabilizzazione del personale precario hanno creato sofferenza nelle progressioni di carriera, spesso ferme per mancanza di fondi; pertanto è indispensabile riattivare gli istituti contrattuali regolanti tali progressioni.

Lo Snals-Confsal si è riservato di esprimere un commento più approfondito sul documento che l’Aran sottoporrà alle OO.SS. Rispondendo alla sollecitazione per un calendario ravvicinato di incontri, l’Agenzia ha  aggiornato la Commissione al prossimo 11 dicembre.

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