Vi ringrazio colleghi della Scuola, dell’Afam, dell’Università, della Ricerca per essere convenuti oggi in questa piazza così numerosi a sostegno delle proposte della Confsal per quello che è un diritto primario per tutti: il lavoro.
Proprio per difendere la dignità del lavoro di tutto il personale che opera nel Comparto istruzione e Ricerca, lo Snals, con le altre sigle, aveva proclamato lo sciopero generale per il 17 maggio, al fine di rivendicare una soluzione ai quattro punti che per noi rappresentano delle vere e proprie emergenze: precariato, contratto, problematiche del personale ATA, regionalizzazione del sistema d’istruzione. Il 23 aprile siamo stati convocati a Palazzo Chigi e, dopo una lunga e travagliata notte di confronto, abbiamo sottoscritto un’importante intesa con il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e con il Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, volta a rilanciare i settori della conoscenza. A quel tavolo lo Snals-Confsal con determinazione e tenacia ha portato la voce del personale di tutto il Comparto istruzione e Ricerca, lasciato per anni nell’indifferenza e nell’abbandono e completamente dimenticato nei documenti ufficiali, sia dalla legge di bilancio sia dal Def. Noi, a quel tavolo, abbiamo chiesto fatti concreti e abbiamo ottenuto risposte scritte su quei quattro punti per noi imprescindibili per la dignità della scuola e del ruolo affidatole dalla Costituzione di garantire l’identità e l’unità culturale del Paese.
/p>
Abbiamo ottenuto risposte per i precari con 36 mesi di servizio, che hanno garantito e garantiscono il buon funzionamento della scuola italiana, e per i quali è stata trovata la soluzione: avranno un percorso agevolato, riusciranno a conseguire un’abilitazione e ad essere immessi in ruolo.
Sul versante del contratto il governo si è impegnato a reperire ulteriori risorse nella legge di bilancio per il 2020 per allineare gli stipendi alla media di quelli degli altri paesi europei. Passi significativi dell’intesa riguardano il personale dell’Università, della ricerca e dell’Afam, nonché la valorizzazione del personale ATA e il pieno riconoscimento del ruolo e delle responsabilità dei dirigenti scolastici.
Contro la regionalizzazione della scuola, ricordiamo che già dal 22 ottobre dello scorso anno lo Snals per primo ha promosso una petizione molto partecipata e in questa piazza continuiamo oggi a raccogliere le firme del personale, delle famiglie, dei cittadini tutti contro il tentativo di frammentazione del sistema di istruzione che è e deve rimanere unitario. Abbiamo bisogno delle firme di tutti, non per mancanza di fiducia, ma perché non vogliamo abbassare la guardia su una questione da cui dipende il futuro della scuola italiana e dei nostri figli. Vogliamo un’istruzione uguale per tutti, con le stesse modalità, con gli stessi contratti nazionali per il personale di tutto il territorio.
Nell’intesa, come da noi richiesto, viene garantita l’identità e l’unità nazionale del sistema di istruzione. Senza trionfalismi possiamo pertanto affermare che gli impegni formali assunti dall’Esecutivo e dal ministro Bussetti segnano un primo passo importante per la soluzione delle problematiche scolastiche più urgenti, ma anche per il recupero di quel dialogo che da tempo era venuto meno nelle relazioni sindacali. Verificheremo che quegli impegni si traducano in atti concreti, e vigileremo che alle quattro emergenze da noi rivendicate vengano date risposte congrue, attraverso l’approfondimento delle questioni su tavoli tematici di confronto.
Allegati:
- Lettera invito raccolta firma OO.SS
- Modulo raccolta Firme