All’ordine del giorno i criteri di composizione dei nuclei di valutazione. La riunione è stata presieduta dal Dirigente dell’Ufficio IX della DGOSV. È stata ripresa l’analisi del monitoraggio del procedimento sulla valutazione dei dirigenti scolastici svolto nel decorso anno scolastico. Sono emerse diverse criticità tra cui meritano particolare attenzione quelle riconducibili ai criteri di composizione dei nuclei.
Sono stati presi in esame i dati sulla composizione dei nuclei di valutazione, pubblicati tra l’altro sul sito del SNV distinti per regione.
In sintesi dai dati emerge la seguente situazione:
6479 dirigenti scolastici valutati
347 nuclei di valutazione costituiti
31 dirigenti scolastici mediamente per ogni coordinatore di nucleo, che ha gestito la valutazione in più di un nucleo nel 30% dei casi
Composizione dei nuclei:
534 dirigenti scolastici di cui 1/5 circa con meno di 5 anni di servizio.
La componente Snals ha rilevato poi che in molti casi il consiglio orientativo posto a chiusura del provvedimento di valutazione è apparso più il risultato di un’attività ispettiva che quella di valutazione finalizzata al miglioramento.
Lo Snals ha ribadito le notevoli perplessità che permangono sui criteri di selezione e composizione dei nuclei. In particolare poi abbiamo proposto di definire un protocollo di visita orientato da un incarico formale ai componenti dei nuclei di valutazione in cui sia posto l’obbligo di garantire al dirigente scolastico la possibilità di illustrare le azioni messe in atto per raggiungere gli obiettivi e di astenersi da qualsiasi quesito o indagine sulla condotta generale del dirigente scolastico nello svolgimento dei suoi compiti istituzionali.
Sono emerse in sostanza tutte le criticità che avevamo già prospettato e che ci hanno spinto a sottoscrivere l’accordo del 30 marzo scorso sulla “disconnessione “della retribuzione di risultato dalla valutazione. Non riusciamo invece a comprendere la posizione di coloro che mentre lamentano l’incoerenza e l’inaffidabilità degli strumenti di valutazione propongono l’astensione dalla compilazione del portfolio perché i giudizi dei nuclei non sono legati alla retribuzione.
Riguardo alla valutazione la posizione dello Snals Confsal è che essa debba essere centrata sui processi e le azioni di miglioramento del sistema di governo delle istituzioni scolastiche e non sulla premialità conseguente all’esito della valutazione, assegnando al dirigente un ruolo fondamentale nella procedura valutativa.
In tal senso riteniamo che nel complesso le Linee guida per la valutazione dei dirigenti scolastici di cui alla direttiva n.36/2016 e ancora di più la nota esplicativa n3/2018 sul procedimento di valutazione per l’as 2017/2018 abbiano introdotto elementi di maggiore partecipazione del dirigente, con un suo coinvolgimento sotto il profilo delle azioni proprie della sua funzione. Rimane a nostro parere il rischio di una eccessiva burocratizzazione della procedura.
In questa prospettiva proponiamo che le linee essenziali dei processi di valutazione non debbano essere oggetto di semplice informativa da parte dell'Amministrazione, ma che trovino un’espressione anche nell'accordo negoziale da sottoscrivere all'Aran.
In sintesi lo Snals chiede di:
- riportare la valutazione dei dirigenti scolastici nell’alveo contrattuale anche alla luce dei contributi dell’Osservatorio nazionale sulla valutazione dei dirigenti scolastici;
- definire contrattualmente la correlazione tra esiti della valutazione e la retribuzione di risultato ed in particolare di individuare prioritariamente due principali livelli di valutazione, corrispondenti ad una valutazione positiva ed una negativa.
Le nostre azioni di lotta saranno legate all’evoluzione delle trattative da poco avviate all’Aran. Nel caso ci fossero resistenze ad ampliare i poteri contrattuali sui procedimenti di valutazione dei dirigenti scolastici ci vedremo costretti a promuovere iniziative di lotta adeguate al raggiungimento dei nostri obiettivi.