DIRE https://goo.gl/XKhJJJ
26 gennaio 2018
PA, Confsal: “Non ci sono le condizioni per il rinnovo dei contratti di scuola e sanita’”
ROMA – Grido di allarme al governo del segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta, sul preoccupante stallo delle trattative per il rinnovo dei contratti scuola e sanità, i due comparti in cui sono fortemente rappresentativi lo Snals e la Fials, due sindacati della confederazione autonoma.
Ha dichiarato Margiotta: “Dopo otto anni di attesa e di progressiva perdita del potere di acquisto delle retribuzioni, il confronto fin qui svolto al tavolo dell’agenzia Aran è stato oltre modo deludente. Un’inconcludenza inaccettabile. In queste condizioni non è minimamente ipotizzabile la firma dei contratti”.
“Si impone, quindi, un confronto diretto con il governo e bene farebbe il presidente Gentiloni a convocare urgentemente le organizzazioni sindacali, autonome e non, affinché si pongano le basi per dare risposte adeguate alle attese dei due milioni di lavoratori della Scuola e della Sanità”.
ADNKRONOS https://goo.gl/CsaE4Z
Pubblicato il: 26/01/2018 13:25
Pa, Confsal: Preoccupa stallo contratti scuola e sanità, Gentiloni intervenga
Grido di allarme al governo del segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta, sul "preoccupante stallo delle trattative per il rinnovo dei contratti scuola e sanità", i due comparti in cui sono fortemente rappresentativi lo Snals e la Fials, due sindacati della confederazione autonoma.
“Dopo otto anni di attesa e di progressiva perdita del potere di acquisto delle retribuzioni, il confronto fin qui svolto al tavolo dell’agenzia Aran - ha dichiarato Margiotta - è stato oltremodo deludente. Un’inconcludenza inaccettabile. In queste condizioni, non è minimamente ipotizzabile la firma dei contratti”.
“Si impone, quindi, un confronto diretto con il governo e bene farebbe il presidente Gentiloni a convocare urgentemente le organizzazioni sindacali, autonome e non, affinché si pongano le basi per dare risposte adeguate alle attese dei due milioni di lavoratori della scuola e della sanità”.
ITALIA OGGI https://goo.gl/bw2xD5
26-01-2018
Contratti, la Confsal: mancano le condizioni per il rinnovo di quelli sanità e scuola
“Dopo otto anni di attesa e di progressiva perdita del potere di acquisto delle retribuzioni, il confronto fin qui svolto al tavolo dell’agenzia Aran è stato oltre modo deludente. Un’inconcludenza inaccettabile. In queste condizioni non è minimamente ipotizzabile la firma dei contratti”. Lo ha dichiarato in una nota il segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta, a proposito delle trattative per il rinnovo dei contratti scuola e sanità, i due comparti in cui sono fortemente rappresentativi lo Snals e la Fials, due sindacati della confederazione autonoma. Per Margiotta quindi “si un confronto diretto con il governo e bene farebbe il presidente Gentiloni a convocare urgentemente le organizzazioni sindacali, autonome e non, affinché si pongano le basi per dare risposte adeguate alle attese dei due milioni di lavoratori della Scuola e della Sanità”.
ORIZZONTE SCUOLA https://goo.gl/BQSKHN
January 26, 2018
Contratto. Grido d’allarme Confsal: serve intervento Gentiloni. Ad oggi non ipotizzabile firma
Grido di allarme al governo del segretario generale della CONFSAL sul preoccupante stallo delle trattative per il rinnovo dei contratti scuola e sanità, i due comparti in cui sono fortemente rappresentativi lo SNALS e la FIALS, due sindacati della confederazione autonoma.
Ha dichiarato Margiotta: “Dopo otto anni di attesa e di progressiva perdita del potere di acquisto delle retribuzioni, il confronto fin qui svolto al tavolo dell’agenzia Aran è stato oltre modo deludente. Un’inconcludenza inaccettabile. In queste condizioni non è minimamente ipotizzabile la firma dei contratti”.
“Si impone, quindi, un confronto diretto con il governo e bene farebbe il presidente Gentiloni a convocare urgentemente le organizzazioni sindacali, autonome e non, affinché si pongano le basi per dare risposte adeguate alle attese dei due milioni di lavoratori della Scuola e della Sanità”.
TECNICA DELLA SCUOLA https://goo.gl/rEcK4Y
27/01/2018
Rinnovo contratto scuola: si potrebbe chiudere solo sulla parte economica
Contratto scuola: situazione difficile - di Reginaldo Palermo -
Rinnovo contratto scuola sempre più difficile: nella giornata di venerdì 26 ci si aspettava che l’Aran rendesse noto il calendario dei prossimi incontri del tavolo contrattuale, ma l’attesa è andata delusa.
Situazione difficile. Perchè aumenti più alti alle forze dell’ordine?
A questo punto la situazione sta diventando davvero preoccupante, tanto che la Confsal (confederazione alla quale aderisce lo Snals) ha già chiesto esplicitamente un intervento diretto del presidente Gentiloni.
L’ulteriore ritardo sta creando irritazione e sconcerto soprattutto dopo la notizia di poche ore fa sul rinnovo del contratto nazionale del personale del comparto di sicurezza e difesa con aumenti che si aggirano sui 125-130 euro mensili.
In realtà per comprendere i motivi di questi aumenti più sostanziosi bisogna ricordare che polizia, carabinieri, guardi di finanza e tutti coloro che rientrano nel comparto in questione non sono soggetti alle regole del decreto legislativo 29/93 e quindi per loro gli aumenti contrattuali possono andare anche oltre i limiti previsti per gli altri comparti pubblici.
Annunciando la firma del contratto la ministra Madia ha dichiarato che a questo punto non ci sono più ostacoli per la chiusura degli altri contratti in sospeso (scuola, sanità ed enti locali).
Trattativa ferma. Spunta l’ipotesi di un contratto solo economico
Per la scuola però la situazione continua ad essere difficile e la mancanza di un calendario di incontri ne è la prova lampante.
Tanto che, a questo punto, sembra farsi strada una soluzione che potrebbe mettere d’accordo tutti: si firma nell’arco di pochi giorni il contratto economico e si lascia del tutto intatta la parte normativa che verrebbe così rinnovata solo con il prossimo contratto (2018/2020) la cui trattativa potrebbe prendere avvio già nei primi mesi del 2018.
D’altronde in questo contesto i sindacati sono ben consapevoli che è ormai impossibile ottenere nuove risorse economiche almeno fino alla prossima legge di bilancio.
Quindi potrebbe farsi strada l’idea di incassare quello che è disponibile oggi e preparare il terreno per il contratto futuro.
Ma, per ora, sono solo ipotesi.
IL DIARIO DEL LAVORO https://goo.gl/iV4Yr6
26 Gennaio 2018
PUBBLICO IMPIEGO - Scuola e sanità, Margiotta (Confsal): mancano le condizioni per i rinnovi dei contratti
Grido di allarme al governo del segretario generale della Confsal Angelo Raffaele Margiotta in merito allo stallo delle trattative per il rinnovo dei contratti scuola e sanità, i due comparti in cui sono fortemente rappresentativi lo Snals e la Fials, due sindacati della confederazione autonoma.
“Dopo otto anni di attesa e di progressiva perdita del potere di acquisto delle retribuzioni – ha sottolineato il segretario generale della Confsal Angelo Raffaele Margiotta - il confronto fin qui svolto al tavolo dell’agenzia Aran è stato oltre modo deludente. Un’inconcludenza inaccettabile. In queste condizioni non è minimamente ipotizzabile la firma dei contratti”.
Per Margiotta “Si impone, quindi, un confronto diretto con il governo e bene farebbe il presidente Gentiloni a convocare urgentemente le organizzazioni sindacali, autonome e non, affinché si pongano le basi per dare risposte adeguate alle attese dei due milioni di lavoratori della Scuola e della Sanità”.
IL MESSAGGERO.IT https://goo.gl/1hsqB3
Sabato 27 Gennaio 2018 - Ultimo aggiornamento: 09:16
Polizia e militari, i nuovi stipendi: aumento medio di 130 euro
di Luca Cifoni
Sono 450 mila i lavoratori pubblici della sicurezza e della difesa che avranno il contratto rinnovato e quindi un aumento in busta paga, che a regime in termini mensili varrà da 110 a 132 euro lordi per i corpi di polizia e da 102 a 125 per le Forze armate. In senso stretto non si tratta di un contratto perché per queste categorie - data la loro peculiarità - le retribuzioni sono definite con un provvedimento normativo, un decreto del presidente della Repubblica (Dpr). Ma la sostanza è la stessa, perché anche poliziotti, guardie penitenziarie, carabinieri, finanzieri e militari di Esercito, Marina e Aeronautica hanno sperimentato gli effetti del blocco di tutti i rinnovi contrattuali della Pa deciso nel 2010 in nome delle esigenze di finanza pubblica. E dunque l'accordo negoziale chiude una fase complicata e segna in qualche modo il ritorno alla normalità.
L'ACCORDO
In realtà all'accordo negoziale non è stato firmato dalle rappresentanze di Marina e Aeronautica, che avrebbero voluto discutere alcune richieste di carattere normativo prima di affrontare la parte economica: ma anche per chi fa parte di queste forze scatteranno in ogni caso gli aumenti. Aumenti che sono leggermente differenziati tra gli appartenenti ai vari corpi, come ha spiegato Marianna Madia, ministro della Pubblica amministrazione. Per le Forze armate, si arriva a regime a 125 euro mensili lordi in più, mentre per Guardia di Finanza e Carabinieri i valori sono un po' più elevati, rispettivamente 136 e 134. I membri della Polizia di Stato potranno toccare i 132 euro e quelli della penitenziaria 126. Siccome i rinnovi si riferiscono al periodo 2016-2018 (il governo ha messo insieme gradualmente, anno per anno, le risorse necessarie) con le nuove retribuzioni a regime spettano anche gli arretrati per i 2 anni scorsi: 556 euro per i corpi di Polizia e 516 per le Forze armate. Queste somme verranno riconosciute in parte come una tantum, in parte direttamente nello stipendio.
La conclusione della trattativa è stata salutata con soddisfazione dai ministri interessati Marco Minniti, Roberta Pinotti e Marianna Madia. Per Minniti l'accordo è «il più imponente sforzo di carattere strutturale fatto per il comparto sicurezza da quando esiste». «Il governo ha scelto di avere particolare attenzione per gli operatori della sicurezza cui abbiamo chiesto impegni eccezionali» gli ha fatto eco Pinotti. Soddisfazione anche sul fronte sindacale. Nel quadro più esteso della Pa restano ora da firmare le intese per scuola, sanità ed enti locali, per i quali la stessa Madia ha voluto confermare la volontà di procedere presso l'Aran. È preoccupata però la Confsal che con il segretario generale Angelo Raffaele Margiotta si è rivolto direttamente al presidente del Consiglio Gentiloni.
IL MATTINO https://goo.gl/PDbZ1d
Sabato 27 Gennaio 2018, 08:33
Poliziotti e militari, ecco gli aumenti: accordo per 450mila lavoratori
di Luca Cifoni
ROMA Sono 450 mila i lavoratori pubblici della sicurezza e della difesa che da marzo avranno il contratto rinnovato e un aumento in busta paga, che in termini mensili vale da 110 a 132 euro lordi per i corpi di polizia e da 102 a 125 per le Forze armate. In senso stretto non si tratta di un contratto perché per queste categorie - data la loro peculiarità - le retribuzioni sono definite con un provvedimento normativo, un decreto del presidente della Repubblica (Dpr). Ma la sostanza è la stessa, perché anche poliziotti, guardie penitenziarie, carabinieri, finanzieri e militari di Esercito, Marina e Aeronautica hanno sperimentato gli effetti del blocco di tutti i rinnovi contrattuali della Pa deciso nel 2010 in nome delle esigenze di finanza pubblica. L'accordo chiude una fase complicata e segna in qualche modo il ritorno alla normalità.
In realtà all'accordo negoziale non è stato firmato dalle rappresentanze di Marina e Aeronautica, che avrebbero voluto discutere alcune richieste di carattere normativo prima di affrontare la parte economica: ma anche per chi fa parte di queste forze scatteranno in ogni caso gli aumenti. Aumenti leggermente differenziati, come ha spiegato Marianna Madia, ministro della Pubblica amministrazione. Per le Forze armate, si arriva a 125 euro mensili lordi in più, mentre per Guardia di Finanza e Carabinieri i valori sono un po' più elevati, rispettivamente 136 e 134. I membri della Polizia di Stato potranno toccare i 132 euro e quelli della penitenziaria 126.
Siccome i rinnovi si riferiscono al periodo 2016-2018 (il governo ha messo insieme gradualmente, anno per anno, le risorse) con le nuove retribuzioni a regime spettano anche gli arretrati per i 2 anni scorsi: 556 euro per i corpi di Polizia e 516 per le Forze armate. Queste somme verranno riconosciute in parte come una tantum, in parte direttamente nello stipendio.
Soddisfazione dai ministri interessati Marco Minniti, Roberta Pinotti e Marianna Madia. Per Minniti l'accordo è «il più imponente sforzo di carattere strutturale fatto per il comparto sicurezza da quando esiste». «Il governo ha scelto di avere particolare attenzione per gli operatori della sicurezza cui abbiamo chiesto impegni eccezionali» gli ha fatto eco Pinotti. Soddisfazione anche sul fronte sindacale. Nel quadro più esteso della Pa restano ora da firmare le intese per scuola, sanità ed enti locali, per i quali la stessa Madia ha voluto confermare la volontà di procedere presso l'Aran. È preoccupata però la Confsal che con il segretario generale Angelo Raffaele Margiotta si è rivolto direttamente al presidente del Consiglio Gentiloni.
LIBERO QUOTIDIANO https://goo.gl/BGrByM
26 Gennaio 2018
Pa, Confsal: "Preoccupa stallo contratti scuola e sanità, Gentiloni intervenga"
Roma, 26 gen. (Labitalia) - Grido di allarme al governo del segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta, sul "preoccupante stallo delle trattative per il rinnovo dei contratti scuola e sanità", i due comparti in cui sono fortemente rappresentativi lo Snals e la Fials, due sindacati della confederazione autonoma.
“Dopo otto anni di attesa e di progressiva perdita del potere di acquisto delle retribuzioni, il confronto fin qui svolto al tavolo dell’agenzia Aran - ha dichiarato Margiotta - è stato oltremodo deludente. Un’inconcludenza inaccettabile. In queste condizioni, non è minimamente ipotizzabile la firma dei contratti”.
“Si impone, quindi, un confronto diretto con il governo e bene farebbe il presidente Gentiloni a convocare urgentemente le organizzazioni sindacali, autonome e non, affinché si pongano le basi per dare risposte adeguate alle attese dei due milioni di lavoratori della scuola e della sanità”.
TECNICA DELLA SCUOLA https://goo.gl/ZA6brF
25/01/2018
Contratto scuola: più poteri ai dirigenti scolastici, vincolo triennale della mobilità. Il no dello Snals
Di Redazione -
Il rinnovo del contratto di lavoro è in una fase di stallo e lo Snals-Confsal ha bocciato l’ultima bozza di articolato presentata dall’Aran nel corso del negoziato, che, nonostante qualche apertura, è distante dalle sue posizioni.
Dopo diversi incontri deludenti, vuoi per la metodologia vuoi per i contenuti presentati dall’Aran alle organizzazioni sindacali, lo Snals puntualizza la propria posizione.
La partita si fa complessa – ha dichiarato Elvira Serafini – non solo sul piano economico, dove il governo vuole applicare al Comparto lo schema economico elaborato per gli statali, ma anche su quello normativo, considerate le novità dell’ultima bozza di articolato: vincolo triennale della mobilità; più potere ai dirigenti scolastici sulle sanzioni disciplinari; criteri per l’organizzazione del lavoro (assegnazione del personale alle classi e ai plessi, articolazione dell’orario, ecc.) non inseriti nella contrattazione”.
E ha proseguito affermando che tutti i lavoratori , docenti, dirigenti e personale Ata, di tutto il comparto, meritano attenzioni particolari sia dal punto di vista della normativa e non solo sul piano economico. Lo Snals-Confsal ha sempre praticato l’autonomia e la libertà e non ha mai avuto posizioni preconcette, ma che su questo punto non intende fare sconti perché è in gioco il riconoscimento del nostro lavoro e il futuro delle nostre generazioni”.
Serafini ha aggiunto: “Per realizzare un buon contratto è necessario, innanzitutto, eliminare la conflittualità tra le norme di legge e quelle di natura contrattuale e assicurare la valorizzazione di tutte le professionalità che operano nel Comparto, a cominciare dalla rivalutazione economica delle retribuzioni con risorse aggiuntive, dirottando le risorse della legge 107/2015 nello stipendio tabellare”, dove sarebbe opportuno una modifica di legge.
Il segretario Snals ha concluso: “Invece che passi in avanti ci sembra che se ne stia facendo qualcuno indietro. Non firmeremo un contratto umiliante per la scuola, lo ribadiamo. Né possiamo accettare che al tavolo negoziale venga umiliata la propositività del sindacato, quasi fosse un ostacolo al fatto di rinchiudere definitivamente il personale della scuola dentro una rete burocratica asfittica e verticistica. Ricordiamo ai nostri governanti che la scuola non è un ufficio pubblico qualsiasi e non distribuisce servizi. E’ un’istituzione: noi non lo abbiamo dimenticato”.
ORIZZONTE SCUOLA https://goo.gl/Z95VhA
January 26, 2018
Contratto. Snals boccia ultima bozza. Serafini: mobilità triennale, più potere ai Dirigenti su sanzioni disciplinari, assegnazione classi e orario non inseriti nella contrattazione
Il rinnovo del contratto di lavoro è in una fase di stallo e lo Snals-Confsal ha bocciato l’ultima bozza di articolato presentata dall’Aran nel corso del negoziato, che, nonostante qualche apertura, è distante dalle sue posizioni.
Attraverso un comunicato lo Snals puntualizza la propria posizione.
PARTITA COMPLESSA SIA SUL PIANO ECONOMICO CHE NORMATIVO
“La partita si fa complessa – ha dichiarato Serafini – non solo sul piano economico, dove il governo vuole applicare al Comparto lo schema economico elaborato per gli statali, ma anche su quello normativo, considerate le novità dell’ultima bozza di articolato: vincolo triennale della mobilità; più potere ai dirigenti scolastici sulle sanzioni disciplinari; criteri per l’organizzazione del lavoro (assegnazione del personale alle classi e ai plessi, articolazione dell’orario, ecc.) non inseriti nella contrattazione”.
SNALS: non firmeremo contratto umiliante per la scuola
La Serafini ha proseguito affermando che tutti i lavoratori , docenti, dirigenti e personale Ata, di tutto il comparto, meritano attenzioni particolari sia dal punto di vista della normativa e non solo sul piano economico. Lo Snals-Confsal ha sempre praticato l’autonomia e la libertà e non ha mai avuto posizioni preconcette, ma che su questo punto non intende fare sconti perché è in gioco il riconoscimento del nostro lavoro e il futuro delle nostre generazioni”.
Serafini ha aggiunto: “Per realizzare un buon contratto è necessario, innanzitutto, eliminare la conflittualità tra le norme di legge e quelle di natura contrattuale e assicurare la valorizzazione di tutte le professionalità che operano nel Comparto, a cominciare dalla rivalutazione economica delle retribuzioni con risorse aggiuntive, dirottando le risorse della legge 107/2015 nello stipendio tabellare”, dove sarebbe opportuno una modifica di legge.
Il segretario Snals ha concluso: “Invece che passi in avanti ci sembra che se ne stia facendo qualcuno indietro. Non firmeremo un contratto umiliante per la scuola, lo ribadiamo. Né possiamo accettare che al tavolo negoziale venga umiliata la propositività del sindacato, quasi fosse un ostacolo al fatto di rinchiudere definitivamente il personale della scuola dentro una rete burocratica asfittica e verticistica. Ricordiamo ai nostri governanti che la scuola non è un ufficio pubblico qualsiasi e non distribuisce servizi. E’ un’istituzione: noi non lo abbiamo dimenticato”.