Nigi: dal ministro ancora nessuna risposta sul decreto legislativo di riforma della scuola
Qualche spunto interessante ma anche parecchie lacune. E’ in sintesi l’opinione del segretario generale dello Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi, in merito all’incontro con il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che si è svolto nella sede del Miur e al quale hanno partecipato anche Cgil, Cisl e Uil. Un momento di confronto all’avvio del nuovo anno scolastico che, al di là delle promesse del governo, è iniziato con più problemi e incognite degli anni scorsi a conferma di una legge - la cosiddetta “Buona Scuola - che lo Snals-Confsal ritiene sbagliata e non utile a migliorare la qualità della scuola. Considerazioni che peraltro hanno portato i segretari generali dei sindacati scuola Snals Confsal, Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil scuola a inviare una “lettera aperta“ al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Abbiamo ottenuto un cronoprogramma per trattare i problemi della legge 107 prima della loro attuazione e pure uno studio serio e certo sull’abolizione dell’organico di fatto e l’offerta a tutti i precari dell’organico di diritto” ha commentato al termine della riunione Nigi secondo cui questa “potrebbe essere la soluzione per il mondo del precariato”. La richiesta di ampliare l’organico dell’autonomia di circa 25mila cattedre - che al momento sono per l’appunto precarie - potrebbe trovare spazio già nella prossima legge di Bilancio se riceverà il via libera da parte del ministero dell’Economia. Fin qui bene, ma veniamo alle “dolenti note”.
“E’ stata negata la possibilità di portare in contrattazione l’attuazione della normativa della legge 107 che il governo si vuole riservare per legge. Nessuna risposta, poi - ha detto ancora il segretario generale dello Snals-Confsal -, sul preparando decreto legislativo di riforma della scuola che vedrebbe una semplificazione e una non valutazione degli alunni e, quindi, una promozione garantita per tutti”. A questo punto, ha osservato un ironico Nigi, il ministro Giannini dovrebbe farsi latrice presso il governo “perché venga emanato un decreto legislativo che conferisca ai bambini, oltre al certificato di nascita, anche il diploma di maturità”.