Il sottosegretario ha comunicato che, nonostante la volontà politica di superare la previsione del taglio di 2020 posti prevista dalla legge di stabilità 2015, non è stato possibile accettare la richiesta sindacale di non applicazione della norma. Questo non perché non sussistessero i motivi che si possono sintetizzare nella impossibilità da parte delle scuole di garantire i servizi amministrativi necessari, la vigilanza e la sicurezza degli allievi nonché in molti casi la stessa apertura degli edifici scolastici, ma perché non si poteva superare il dettato della legge che comunque va rispettato.
La soluzione annunciata dal sottosegretario è stata quella che, proprio riconoscendo la validità delle motivazioni alla base della richiesta, si sarebbe proceduto al recupero dei tagli in organico di fatto, garantendo così alle scuole una consistenza complessiva del personale pari a quella del corrente anno scolastico che, va sottolineato, è già un limite minimale che in molti casi si è rilevata non sufficiente.
Il sottosegretario si è anche impegnato a cercare un ripristino della situazione ante legge di stabilità 2015 in occasione della legge di stabilità 2016.
La soluzione proposta, per lo SNALS-CONFSAL, è certamente un passo avanti, ma non può ritenersi soddisfacente per una serie di motivi giuridici e di merito.
La motivazione del taglio che deriverebbe dall’obbligo di rispettare la legge; tace, però, su un altro obbligo previsto dalla stessa che prevede un fondamentale atto preliminare per poter operare la riduzione dei 2020 posti in organico di diritto che non risulta espletato. Infatti:
- al comma 334 prevede che “Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, …. omissis …, si procede alla revisione dei criteri e dei parametri previsti per la definizione delle dotazioni organiche del personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola, in modo da conseguire, a decorrere dall’anno scolastico 2015/16, … omissis …: una riduzione nel numero dei posti pari a 2020 unità …..”
- al comma 336 prevede che: “dall’attuazione del comma 334 devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa non inferiori a 16,9 milioni di euro per l’anno 2015 e a 50,7 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2016. …. omissis ….. . Al fine di garantire l’effettivo conseguimento degli obiettivi di risparmio, in caso di mancata emanazione del decreto di cui al comma 334 entro il 31 luglio 2015, si provvede alla corrispondente riduzione degli stanziamenti rimodulabili per acquisto di beni e servizi iscritti nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca”.
Siccome a tutt’oggi non risulta definito e tantomeno concluso con il passaggio alla Conferenza unificata, tra l’altro al sindacato non è stata fornita neppure in fase di informazione copia del provvedimento, la delegazione dello SNALS-CONFSAL ha chiesto di considerare inapplicabile il taglio e, se non è possibile fare diversamente, subire l’applicazione della norma di salvaguardia di cui al comma 336 che è per le scuole un “male minore” rispetto al taglio di posti dell’organico di diritto.
Infatti, se è vero che la proposta del sottosegretario cerca di risolvere i problemi, si deve considerare che comporta:
- per 2020 persone la nomina fino alla fine giugno e, quindi, la perdita di due mesi di stipendio (luglio e agosto), solo parzialmente compensata dai sussidi di disoccupazione per tali mesi;
- non garantisce un servizio continuo ed efficace nei mesi estivi che per il personale ATA sono comunque impegnativi per gli adempimenti che sono numerosi e onerosi anche in quel periodo;
- obbliga i direttori regionali e gli enti locali ad uno stillicidio di richieste per ottenere i posti necessari al funzionamento delle scuole che vengono dati man mano sulle diverse pressioni e quindi perdono i connotati di organicità e di trasparenza. In molti casi ottiene di più e prima chi è più “bravo” ad attivarsi e non sempre chi ne ha più bisogno.
L’unico altro aspetto positivo scaturito dall’incontro è l’assicurazione data, su esplicita richiesta dello SNALS-CONFSAL, che il taglio dell’organico non influirà in riduzione sul contingente di nomine in ruolo che per il personale ATA è già penalizzante in quanto è esclusivamente collegato al pareggio numerico del turnover e non alla copertura di tutti i posti vacanti e disponibili e alla definizione di un organico funzionale dell’autonomia.
Di fronte a questo quadro, con molte ombre e solo una parvenza di luce, si valuterà la possibilità da parte del personale danneggiato di attivare impugnative anche sul piano giurisdizionale.
AL TERMINE DELLA RIUNIONE, su richiesta delle OO.SS., E’ STATO FISSATO UN INCONTRO, sempre con il sottosegretario, ENTRO LA SETTIMANA, PER FARE IL PUNTO SULL’ORGANICO DI FATTO DEL PERSONALE DOCENTE, al fine di verificare la congruità delle integrazioni promesse alle regioni in oggettiva situazione di sofferenza derivante anche dalla discordanza di date di applicazione tra legge di stabilità e “buona scuola”, con particolare riferimento all’azzeramento degli esoneri e semiesoneri per i collaboratori del dirigente scolastico.
E’ stata assicurata anche una informativa tempestiva su tempi e modalità di attuazione delle nomine in ruolo previste dalla legge “BUONA SCUOLA”.