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NIGI: PER CRESCITA E OCCUPAZIONE IL GOVERNO CAMBI STRATEGIA POLITICA - da ITALIA OGGI del 13/01/2015

Intervista del Segretario Generale della Confsal, Marco Paolo Nigi, pubblicata da Italia Oggi: invito al governo Renzi a "cambiare strategia politica"

da       del  13/01/2015

NIGI:  PER CRESCITA E OCCUPAZIONE IL GOVERNO CAMBI STRATEGIA POLITICA

Domanda. Il tema dell’imminente Consiglio generale della Confsal si conclude con un invito al governo Renzi di "cambiare strategia politica". Segretario Nigi, può anticiparci qualcosa in merito?

Risposta. Il governo in un anno di legislatura non ha messo in essere efficaci fattori di crescita economica e occupazionale. La testimonianza è venuta, puntualmente qualche giorno fa dall’Istat che ha pubblicato i dati-record della disoccupazione generale, attestata al 13,4%, e di quella giovanile che ha raggiunto il 43,9%. C’è anche da considerare la stagnazione economica con un’improbabile prospettiva di crescita occupazionale. Per la Confsal, la ripresa della crescita e dell’occupazione dipende da alcuni fattori primari, quali l’aumento del potere d’acquisto delle retribuzioni e delle pensioni e del reddito disponibile per i consumi, mirati investimenti strategici pubblici per le infrastrutture e per la ricerca, adeguati investimenti privati sull’innovazione dei prodotti e dei processi tecnologici.

D. Per la crescita e l’occupazione il governo confida nel Job Acts. In merito qual è la posizione della Confsal?

R.Una sana e corretta flessibilità del mercato del lavoro può essere funzionale alla ripresa della crescita, ma con il concorso determinante di altri fattori, quali l’andamento positivo della domanda interna, delle esportazioni, delle commesse dirette alle imprese e la qualità degli investimenti pubblici e privati (infrastrutture, ricerca e innovazione, energia). Il governo, al contrario, è stato inerte sui rinnovi contrattuali dei pubblici dipendenti e ha mostrato scarso interesse per una "vigilanza attiva" sui rinnovi contrattuali del privato. Non ha operato a favore di concreti sgravi fiscali per retribuzioni e pensioni. Non ha previsto un piano finanziario "di svolta" per la ricerca, l’innovazione e il costo dell’energia. Non ha programmato adeguati investimenti pubblici, anche per le difficoltà derivanti dalle politiche restrittive della governance europea. In sintesi, a nostro avviso, per il 2015 il governo dovrebbe prendere atto della pesante situazione economica e occupazionale e, lo ribadisco, cambiare strategia politica. 

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